ADDIO

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Pov. Camila
Lo vedo andare via...
Non so se seguirlo o ignorarlo.

"Cosa voleva?", mi chiede Shawn.
"Non lo so...appena ti ha visto è scappato..."
"Vai da lui e chiarisci. Io ti aspetto qui."
"Ma Shawn.."
"No. Non scherzo. Forza, vai."

Detto questo, corro fuori dalla stanza e raggiungo Ian.

"Ian! Cosa volevi dirmi?!", dico correndogli dietro.

Si ferma:

"Hai risolto tutto a quanto pare..."
"Si."
"Senti...volevo chiederti scusa per tutto quello che è successo l'altro giorno. Non so cosa mi sia preso! Ti giuro...non sono quel tipo..."
"Oh, certo. Non sei quel tipo di persona. Infatti le vere persone dimostrano ciò che sono proprio in certe situazioni e, sinceramente, mi ero fatta un'idea diversa di te. Ma, a quanto pare, mi sono sbagliata!", dico freddamente.
"Me ne vado."

A quelle parole spalanco gli occhi.

"Cosa?"
"Me ne vado. Ho fatto domanda in un altro istituto. Non voglio vederti soffrire a causa mia e non voglio vederti mai più. Ho paura di farti del male. Quindi stasera parto."
"Capisco....sei un ottimo insegnante, ma il nostro rapporto non può funzionare. Tu sei troppo grande per me e io sono troppo piccola per te, in più siamo un'alunna e un'insegnante...
Ti auguro una splendida carriera e..se ci rivedremo in futuro..."
"Ci comporteremo come se tutto questo non fosse mai successo", annuisco a quell'affermazione.
"Vado. Addio Camila."

Mi volto e faccio finta di nulla...

Meglio così, mi ha fatto solo del male.
È stato solo un rifugio dove sono scappata lontana dai miei problemi, ma non poteva funzionare e non ha funzionato.

Di una cosa sono certa: amo Shawn Peter Raul Mendes.

Pov. Shawn
Appena rientra, corro ad abbracciarla.

Ci baciamo e andiamo a sdraiarci sul letto, dopodiché mi faccio raccontare cos'è successo.

Rimaniamo, alla fine, a coccolarci...
Dopo poco la porta si spalanca e irrompe Cara con le lacrime agli occhi:

"Camila! So che non d-dovevo!"
"Shh..calmati. Cos'è successo?"
"Non d-dovevo disturbarti...m-ma..."
"Ma?", dico io.
"S-sono incinta!", dice tra un singhiozzo e l'altro.
"COSA?!", gridiamo io e Camila.
"Cam che ha detto?", chiede lei.

Silenzio...

"Cara???", insisto.

A quel richiamo scoppia di nuovo a piangere e si accascia a terra.
Camila si siede sul pavimento e l'abbraccia.
Riesce a calmarla e decido di uscire.

"Chiamami se hai bisogno, ok? Non voglio peggiorare le cose", le dico nell'orecchio.

Camila mi guarda e mi lascia un lieve bacio sulla guancia.
Quindi esco.

Corro subito nella mia stanza e, appena arrivo davanti alla porta, la trovo spalancata.
Guardo al suo interno: gli armadi sono aperti e tutti i vestiti sono per terra, le tende sono mezze strappate, lo specchio è rotto (7anni di sventura...mai na' gioia!), i letti sono completamente disfatti e ci sono delle piume d'oca sparse per tutta la stanza (segno che i cuscini non sono più cuscini).

Entro a fatica e cerco di non pestare le varie cornici e libri che sono a terra.
Provo ad aprire la porta del bagno che riesco a prendere al volo dato che è stata scardinata.
L'appoggio al muro e controllo i danni.
Fortunatamente c'è solo lo specchio del mobiletto rotto.
La mia attenzione, alla fine, viene attirata da un biglietto posto al vetro della cabina doccia:

"Scusa per il disastro, non venire a cercarmi.

Cam."

Rimango sconvolto, mando un messaggio a Camila e mi siedo sul pavimento del corridoio aspettando una sua risposta....

#spazioscrittrice
Buonasera carotine!
Spero che la storia vi piaccia e che non vi stia annoiando.
Domani aggiornerò anche "Show you" e...nulla, sabato sera sono stata al concerto di Michele Bravi con le due pettegole nonché mie migliori amiche.
Esperienza stupenda che ripeterei altre 1000000000000000 volte.

Vi auguro buone vacanze e buona lettura.
Al prossimo capitolo! Mega bacioni.

Horses2203😊😝❤💙

College// Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora