7 - La mia speranza sei Tu

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Cristina

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Cristina

Con una mano mi lisciai il vestito rosso che indossavo, a disagio. Non mi ero mai sentita al sicuro al fianco di Damiano, semmai minacciata e indifesa. 

Il fatto era che... era troppo tardi per tornare indietro, e non avevo altra scelta che sposarlo. Purtroppo, non avevo soldi sufficienti per scappare via da questo matrimonio, da questa cittadina, come avevo sempre sognato di fare, e se avessi lasciato il figlio del sindaco...di sicuro la mia reputazione sarebbe stata danneggiata per sempre, più di quanto già non fosse, mettendo a rischio e in mezzo anche quella di mia figlia, ancora solo una bambina. 

E poi, ero sicura del fatto che anche Damiano non mi avesse permesso di lasciarlo, in nessun caso. 

Era fuori discussione.

Gli appartenevo, come un oggetto prezioso...era chiaro, non come persona, come donna e madre di Blu. 

L'occhio destro mi faceva un male cane, indescrivibile, e continuava a lacrimare...le ciglia s'incollavano tra loro, si appiccicavano...e percepivo che il tutto fosse gonfio e violaceo. Facevo fatica a tenerlo bene aperto. 

Me l'ero meritato? Sì? Soltanto perché avevo lasciato che Blu andasse dalla sua vera nonna paterna nel pomeriggio di ieri? Nel mia mente non facevo che ricordare quella scena, quell' attimo in cui aveva alzato la mano per colpirmi...

Chiusi occhi, rabbrividendo. 

Blu aveva urlato, aveva pianto sbattendo i piedi per terra. Era terrorizzata, spaventata a morte!

E adesso ero io ad aver voglia di gridare...non c'era via d'uscita per me, e meritavo tutto questo, dopotutto. Io avevo tradito mio marito, l'uomo che amavo, il vero padre di mia figlia...io avevo distrutto il mio matrimonio con Manuel, e non importava più che lui fosse stato un codardo, perché aveva ragione.

Mi dispiaceva soltanto per mia figlia, per Blu. Non meritava dei genitori così disastrati.

Questa festicciola era ridicola, soprattutto perché tutti salutavano e ammiravano Damiano come se fosse il miglior ragazzo della Terra, l'uomo che i ragazzi più giovani dovevano prendere come esempio...

Con un barlume di speranza cercai d'individuare con lo sguardo Manuel, pur sapendo che non amava particolarmente partecipare alle feste di questo genere, e lo trovai. Stava avanzando proprio verso di me, approfittando del momento in cui Damiano non era nei paraggi. Blu giocherellava con il suo trenino preferito, seduta in maniera composta sulle gradinate della chiesa gremita di gente. 

Era rischioso! Se Damiano mi avesse visto parlare con Manuel avrei potuto pagarne le conseguenze una volta tornati a casa.

" Che vuoi? " mi trovai ad aggredirlo ingiustamente, non appena l'ebbi a due passi.

Lui arrestò la sua avanzata di colpo, scegliendo di fissarmi attentamente con i suoi occhi eterocromi, e basta...come se volesse scrutarmi meglio per individuare qualche crepa e debolezza nei miei modi di fare, oppure...

" Allora? " incitai, fingendomi infastidita e disgustata. 

" Dio, che ti ha fatto quel bastardo? " accusò schiumante di collera, avvicinandosi meglio per ammirare quel livido che mi metteva sempre più in soggezione e imbarazzo. Lui era così bello, così...perfetto.

" Sono caduta dalle scale, Damiano non c'entra...perché tu, Isabel, Fabio e Giuseppe ce l'avete con lui? So benissimo che non accettate il mio matrimonio, ma..." ribattei, ripetendo quelle parole come un disco rotto e privo di sentimenti.

Lui scosse la testa, interrompendomi: " Smettila! Potremmo anche aver scelto di parlarci come due semplici conoscenti, come vicini di casa da tutta una vita e da...ex, ma non puoi mentirmi, ti conosco troppo bene. "

Fece per accarezzarmi il viso ed io indietreggiai, non sopportavo essere toccata...non più, ultimamente, nemmeno da un uomo che non mi aveva mai fatta soffrire, se non quando aveva scelto di lasciarmi d'improvviso per un mio gravissimo errore. 

Era chiaro che qualcosa s'era inevitabilmente e indomabilmente svegliato da quando era tornato qui. L'amavo ancora, sempre amato e mai smesso. Lo detestavo e odiavo anche, ma...che sollievo era averlo qui? Infinito.

Infinito...come quel tatuaggio che avevamo entrambi sulla pelle. 

All'improvviso, mi ero sentita a casa, un po' meno sola.

" Tu non mi conosci, affatto. Perché se mi conoscessi, avresti capito che ho fatto una scelta e non intendo rinunciarci. Io non ti amo più, ok? E immagino che anche tu a Firenze ti sia fatto una nuova vita, quindi cos'altro vuoi ancora? Che sei venuto a fare? Hai di nuovo scelto di venirmi a parlare senza effettivamente conoscerne le motivazioni? Manuel, buona serata. " tagliai corto, facendo per andarmene. Lui mi trattenne per un braccio: " Per favore, no." soffiai, rabbrividendo nonostante facesse caldo, un caldo da morire!

" Un tempo, avevi una luce negli occhi...era meravigliosa. " ricordò con voce malinconica. " Eri un incanto con questo vestito, con i capelli raccolti in questo modo...tutto è sfiorito, che fine ha fatto la Cristina che conoscevo? "

" Quella luce non esiste più! Quella bellezza...era solo nei tuoi sogni! " tuonai, liberandomi dalla sua stretta. " Lasciami andare, adesso! "

" A Firenze non ho frequentato nessuna, perché nessuna era come te. Voglio che tu lo sappia! In questi anni non ho fatto altro che pensarti contro ogni logica e ragione, sperando che tu ti facessi viva...invece, sei stata codarda quanto me. Pensavo che ti fossi dimenticata del nostro amore, persino...per Damiano, ma guardandoti adesso, invece ho capito che ti sei soltanto lasciata intrappolare dalla malignità di molta gente e da quel bamboccio che ti fa del male, che non ti ama davvero! Da quando t'importa dell'opinione degli altri? Da quando ami un uomo che ti considera come sua proprietà? Tu eri la mia Cris, adesso non sei neppure lo spettro di te stessa. Non ti sposare. Non uccidere quel poco che rimane di te." rivelò di getto, serio e duro.

Ero ancora nel suo cuore? Come?

" Non ti ho ancora perdonata." aggiunse, lacerandomi il cuore in due. " ma non voglio che tu ti rovina la vita." 

" Io..." e mi bloccai. 

Damiano ci stava osservando da lontano, deglutii.

" Vattene Manuel, domani mi sposerò con Damiano. Tu non potrai cambiare le cose! " decisi, radunando tutto quel coraggio che riservavo ancora nelle membra.

" Io me ne farò una ragione. Tu? " sfidò apertamente, senza farsi alcuno scrupolo. 

" Tra noi non potrà più esserci nulla, non siamo più ragazzini, non siamo più chi eravamo un tempo. Il tempo dei giochi, della spensieratezza...è finito. Siamo grandi, ormai. Abbiamo venticinque anni, è giusto che questa cosa tra noi si chiuda per sempre e che diamo inizio ad una nuova vita..." obiettai con forza. 

" Non sono tornato per rimediare a qualche torto subito, per vendetta o chissà cos'altro...non sono tornato per raccogliere e riunire i pezzi di una relazione che è già stata distrutta da tre anni, ormai è finita...ma sono tornato per amore della mia famiglia, per aiutarla e...per un attimo ho scioccamente sperato e creduto che nella mia famiglia ci rientrassi ancora anche tu. Non accadrà più! "

" Addio Manuel." decisi con la morte nel cuore.

" Addio Cristina...meglio così! " fece eco lui, levando il mento con decisione. Se ne andò...lasciandomi lì, da sola e in balìa di un destino che io avevo scelto, ma che lui s'era offerto di aiutarmi a cambiare.

Ero spaventata, terrorizzata...cosa ne sarebbe stato di me? Con le lacrime agli occhi rivolsi una preghiera al Cielo... 

Angolo Autrice

Ciaoooo, quante di voi vogliono uccidere Cristina? Prego, mettetevi pure in fila 😱✊ cosa succederà adesso? Sposerà davvero Damiano?
Ringrazio chi legge, vota e commenta questa storia con tutto il cuore 💓👑💗😍⚓ spero che vi stia piacendo e che vi appassionerà sempre di più...
A presto 😉
Baciiiiiii

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