29 - Confesso a Te

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Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie idee

e non temere le conseguenze

perchè l'uomo è libero

solo quando può esprimere il proprio pensiero

senza piegarsi ai condizionamenti.

Charlie Chaplin

Charlie Chaplin

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Manuel

Con dolcezza, Cristina premeva un batuffolo di ovatta impregnato di disinfettante su una piccola ferita che mi ero ritrovato sul sopracciglio destro, insieme a tanti altri lividi sparsi su tutto il corpo, dopo la brutta zolfa che avevo avuto con Damiano. 

Evitava accuratamente il mio sguardo, come se le mancasse il coraggio di guardarmi dritto negli occhi e ossigeno per osare muoversi ancora di più , con scioltezza. Sembrava un robot, braccia e gambe reagivano meccanicamente agli ordini impartiti dal suo cervello, erano come staccate dal resto del corpo.

Quello che aveva vissuto soltanto un'oretta fa, non era stato per niente facile. Soprattutto, era difficile da cancellare, ignorare, dimenticare. Ne era rimasta traumatizzata, era evidente. Ad ogni minima stranezza sussultava, le sue pupille erano dilatate, quasi inghiottivano le sue iridi castane.

Avevo picchiato fino al sangue quella bestia che aveva tentato di violentarla.

Violenza quasi subita da lei e violenza utilizzata da me, di conseguenza.

Solo violenza!

Era un episodio che a quanto pare entrambi volevano cancellare. Se pensavo a come avevo ridotto la faccia di Damiano mi tremavano ancora le mani, avevo perso totalmente il controllo. E non era da me.

Io stesso mi riconoscevo a stento per il modo in cui avevo reagito. Avevo decisamente sbagliato a regire in quel modo, ma quando l'avevo visto sopra di lei...

" Ti ho spaventata, vero? " chiesi piano, quasi sottovoce per non turbarla ulteriormente. 

" Sssshhh, non muoverti. " rispose lei, sembrava così piccola, fragile e instabile. Era come se qualcosa avesse potuto mandarla in frantumi, in un attimo. 

" Non evitare la mia domanda, Cris. " dissi, deglutendo a fatica, afferrandole delicatamente il polso.

Sobbalzò a quel contatto e smise di medicarmi immediatamente, facendo un passo indietro. Finalmente i suoi occhi castano dorato incrociarono i miei, degnandomi della sua completa attenzione, ma mi fecero capire che al momento anche il solo e semplice contatto era fuori discussione.

Non la biasimavo per questo.

" Cosa vuoi che ti dica? " squittì con calma, asciugandosi una lacrima che l'era scivolata sulla gote arrossata.

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