morta p. 2

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Allora... come avevamo detto salto un pezzo e nel prossimo capitolo ritorno nel pezzo della ricreazione...
Adesso continuo...:
allora... mi svegliai. Ero lupa. La prima cosa che guardai era la mia gamba ferita. "se incontro quello stupido che mi ha sparato lo uccido" pensai fra me e me. " buongiorno. Come va la gamba?" aveva notato che fissavo la gamba. " bene grazie" dissi e distolsi lo sguardo dalla gamba e incontrai lo sguardo dei occhi di ghiaccio di lui. Mi salirono i brividi sulla schiena facendomi raddrizzare il pelo. Certe volte tremavo. Era inverno. Faceva freddo. " hai freddo?" mi disse vedendomi tremare. " no no tranquillo..." gli dissi. Guardai la neve sotto le mie zampe. Il mio pelo bianco si mimmitizzò sulla neve che era cascata velocemente. Tremai violentemente facendomi notare dal lupo. Si avvicinò a me. "g-g-grazie..." dissi. Mi sentii completamente in inbarazzo quando i nostri peli si avvicinarono sempre di più. Lì mi tolsi il dubbio e gli chiesi " ma il tuo nome cambia nella versione umana?" "Sì. Mi chiamo Cameron" "posso chiamarti Cameron?" "Certo" "grazie..." gli dissi ancora in imbarazzo. In quel momento mi alzai. "dove vai?" mi chiese " vado a cercare cibo" "vuoi che ti accompagno?" "no no grazie" " sicura? " "si si non ti preoccupare..." " ok... se ci ripensi..." io tagliai per non farla lunga. "tranquillo" gli dissi sorridendo appena. Andai alla ricerca di un cespuglio di more possibilmente non velenose. In quella foresta ce ne erano di more velenose... sentii uno sparo improvviso. Mi guardai il lato. Una ferita profonda e sanguinante a forma di buco mi era entrata nel corpo. Subito mi trovai nella mia testa sentendo delle voci nella testa "ti sono solo rimasti 10 secondi di coscienza pensa in quale parte puoi cadere per avere delle possibilità di vivere" subito mi venne in mente un episodio di una serie TV. "casca indietro" pensai. E così feci. Cascai all'indietro. In quel momento ero nella mia mente.  Non ci capii più niente e sentii delle voci "come non fai a provare tanto dolore?" " perché io non lo ho mai provato!" "muori!" "vivi" "arrenditi" "sforzati" "è inutile la vita" "sopravvivi" "ma cosa ri importa della vita" "delle avventure ti aspettano" lì ripresi fiato. Respiravo irregolarmente. Non sapevo se stavo per morire o sopravvivevo. Mi trascinai con le gambe avanti verso il luogo di prima sperando che ci fosse stato Cameron. In quel momento non avevo paura di fare una figuraccia. Non avevo tempo per pensare della figuraccia che potevo fare e cercai di alzarmi alla vista di Cameron ma le mie gambe tremavano e cascai a terra "OH PORCA!!!!!!" Urlò preoccupato. I suoi occhi color ghiaccio si indirizzavano direttamente sulla ferita. Mi svegliai di colpo. In preda al panico con un respiro che era irregolare e tremava. In quel momento non volevo vedere la ferita dello sparo ma guardai la mia gamba migliorata.




il destino di lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora