2.1

29 9 6
                                    

- Ma è tua ? - Jean meravigliato si avvicinò

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

- Ma è tua ? - Jean meravigliato si avvicinò

Presi di colpo lo scatolone e lo avvolsi nelle mie braccia.

- No! - esclamai - avranno sbagliato - aggiunsi

Mark e Jean mi guardarono sorpresi e incuriositi ancora di più cercavano di strapparmelo dalle mani.
Dopo vari tentativi di forza, smisero e insieme a me, andammo alla reception per restituire quella scatola non desiderata da me.
Deglutii e spaventato iniziai a sudare freddo mentre cercavo di nasconderlo davanti ai miei due amici.
Ormai sapevo che dovevo finire il "gioco" perché ovunque ero, ovunque andavo, lei era con me.

- Però Michael - Mark prese una pausa - a me sembra uguale a quella che ti abbiamo regalato, sei sicuro che non sia tua ? - aggiunse.

Impietrito, con la testa simulai solamente un NO, senza aprir bocca.
I miei due amici annuirono e rimasero in silenzio con aria un po' confusa
Mentre camminavamo, sembrava che il corridoio non finisse mai.
Man mano che i passi aumentavano, sembrava che le luci iniziassero ad essere più basse di luminosità, le pareti più strette e scure e il corridoio più lungo senza aggiunta di ascensore o scale.
Improvvisamente sentii senza una direzione precisa, un cancello aprirsi e alcuni lampioni dondolare.
Rimasi fermo e mentre mi giravo ai lati per avvisare Mark e Jean, osservai che non erano più al mio fianco.

Spaventato, buttai a terra lo scatolone e mi girai per cercarli, ma l'unica cosa che riuscivo a vedere erano lampioni dondolanti e pareti strette e scure.
La stanza si fece di un atmosfera strana, fredda e con un odore mai sentito in vita mia.
Quando riguardai nella direzione in cui stavo per dirigermi, dinnanzi mi comparve quella ragazza misteriosa, piena di sangue. Con le dita mi afferrò le spalle accompagnata da una risata malefica.

 Con le dita mi afferrò le spalle accompagnata da una risata malefica

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Emanai un urlo e cercai di chiedere aiuto con scarsi risultati.
Lei mi trascinò per qualche minuto fin quando poi mollò la presa lasciandomi accasciare a terra mentre essa velocemente si dissolse nel corridoio. Dalle pareti comparve sangue e udii solo delle urla spaventose che provenivano da ogni camera di quel piano.
Sulla scatola che magicamente ritornò ai miei piedi, comparve una scritta "Usami"
Siccome la paura sembrava improvvisamente essere messa in secondo piano, aprii velocemente lo scatolone e presi la macchina fotografica. Entrato in uno stato confusionale, su ciò che stava succedendo, scattai foto alle pareti e al corridoio.
Dopo averle sventolate, sulle pareti comparvero corpi torturati di ragazzi che pietosamente piangevano per un aiuto, a quella vista, spalancai gli occhi e guardai senza macchina fotografica.

Non c'era nessuno...

Estrassi quella del corridoio e vidi la ragazza misteriosa guardare nell'obiettivo.

Feci qualche passo e scattai altre foto alle pareti e ai lampioni dondolati mentre in modo anomalo sentivo dei respiri dietro al mio collo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Feci qualche passo e scattai altre foto alle pareti e ai lampioni dondolati mentre in modo anomalo sentivo dei respiri dietro al mio collo...come se qualcuno mi stesse accompagnando in questo orribile cammino.
Dopo lunghi minuti passati a girovagare nel corridoio con tante di urla come sottofondo

Dopo lunghi minuti passati a girovagare nel corridoio con tante di urla come sottofondo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Dinnanzi a me, comparve una porta, una vecchia e malfatta porta.
Prima di aprirla, scattai una foto, aspettai che la estrasse, la sventolai e non c'era niente, sembrava che la porta non fosse luogo di qualche orribile tortura.
Poggiai la mano sulla maniglia quando in quel frammento di secondo, la porta si apre lei sola.

Inizia il gioco...

Sssh, Click!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora