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Mercoledì. Era mercoledì mattina.

"Mancano tre giorni" pensò Selena mentre camminava per i corridoi della scuola.

Sobbalzò appena sentì il suo telefono vibrare all'interno della tasca della sua giacca.

Drew: Ti vedo pensierosa e preoccupata

Era vero. Aveva centrato in pieno lo stato d'animo della ragazza.

La mora si guardò attorno e come sempre non trovò nessuno dei suoi amici nei paraggi.

Selena: Va tutto bene :)

Cercò di convincerlo, anzi di convincere sé stessa. Non sapeva il motivo, ma più si avvicinava il giorno della verità e più si sentiva sotto pressione. Forse non era ancora pronta a scoprire di chi si trattasse, ma infondo lei stessa aspetta quel giorno da ben un mese. Doveva solo farsi coraggio e affrontare la realtà.

Ancora una volta venne distratta dai suoi pensieri e una volta letto il messaggio rispose.

Drew: Non ti credo. Non ti ho mai vista così

Selena: Sono solo agitata

Andò al suo armadietto tirandone fuori i libri della giornata.

Drew: Non ti seguo

Fece in tempo a leggere e mentre stava per rispondere una voce la distrasse.

"Ehi" la salutò Demi.

"Ciao" sorrise guardandola.

"Tutto bene?" chiese.

"Umh si. Tutto bene perché me lo chiedi?" la guardò.

"Sembri con la testa tra nuvole" constatò.

"Io? No no sono esattamente dove devo essere. Qui a scuola pronta ad andare alla lezione di matematica" sorrise agitando il libro che aveva in mano.

"Peccato che hai preso il libro sbagliato. Quello è di storia" le fece notare indicandolo.

"Cosa? Oh giusto" lo guardò "Storia" sorrise imbarazzata battendo una mano sul libro "Pft che vuoi che sia. Non cambia nulla" disse rimettendo il libro sbagliato nell'armadietto e prendendo quello giusto.

"Già, proprio nulla" la prese in giro "Senti sei sicura di star bene?" le chiese nuovamente.

"Si" annuì "No per niente" si corresse l'attimo dopo.

"Ti va di dirmi che succede?" le sorrise dolcemente accarezzandole la schiena.

Selena annuì e "Beh ecco, mi sento agitata per sabato" confessò.

"Sabato?" chiese confusa.

"È l'ultimo giorno del gioco" spiegò.

"Oh giusto. Il gioco." annuì ricordando "Cosa ti preoccupa?" chiese rivolgendole uno sguardo.

"Rimanere delusa o di far star male chiunque sia dall'altra parte" abbassò lo sguardo facendo diventare il pavimento improvvisamente interessante.

"Delusa?" si accigliò.

"Vorrei fosse una persona in particolare ma forse mi sto solo sbagliando" scosse la testa tenendo sempre lo sguardo basso.

"Capisco. Beh ti auguro che vada tutto come lo vorresti tu" l'abbracciò confortandola.

"Grazie" sorrise.

"Andiamo in classe?" chiese Demi infine.

Così dopo che l'amica annuì si avviarono in classe.

Il gioco delle 30 domandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora