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Era suonata la campanella che segnava l'inizio del pranzo e tutti gli studenti erano diretti in mensa pronti a gustarsi il loro pranzo e a parlare.

Selena era in fila con un vassoio in mano e aspettava di prendere da mangiare. Quando fu il suo turno prese semplicemente dell'insalata e dell'acqua. Oggi non aveva fame.

"Non dirmi che sei a dieta" le chiese qualcuno dietro di lei.

Si voltò e si trovò a faccia a faccia con Justin il quale stava sorridendo.

"Io non sono a dieta. Solamente non ho fame" borbottò Selena.

"Per fortuna" rise"Credevo fossi una di quelle che sta attenta alla linea"

"Non lo sono mai stata sinceramente. Mangio ciò che mi pare senza farmi complessi mentali se dovessi ingrassare, cosa che non succederà" rispose.

"Arrabbiata?" chiese il ragazzo.

"Stanca" lo corresse.

"Come vuoi" disse "Ti va di sederti al tavolo con me e i miei amici?"chiese.

"Non vorrei essere d'intralcio" disse.

"Nah, non credo avranno problemi ad avere una ragazza seduta al tavolo" ridacchiò.

"Se lo dici tu..." fece spallucce seguendolo.

"Ovvio" rise.

"Sempre positivo eh?"

"Certo!" sorrise guardandola.

"Oh cristo..." borbottò Selena scuotendo la testa.

"Ciao ragazzi!" salutò Justin.

"Ehi Juss" salutarono alcuni"Ciao amico" dissero altri.

"Ma dove ti eri cacciato?" chiese un ragazzo con una strana bandana in testa.

"Ero con lei" Justin indicò la ragazza affianco a sé.

"Oh giusto. La ragazza a cui sei stato seduto tutto il tempo stamattina. Capisco" rispose il ragazzo accanto a quello con la bandana.

"Geloso?" rise Justin.

"Nah scherzo amico solo che potevi presentarci la tua amica" rispose lo stesso ragazzo.

"Beh allora ragazzi, lei è Selena." la indicò con un sorriso "Selena loro sono Carter, Taylor, Nash, Jack, Jack, Matthew e Aaron." li indicò uno ad uno.

"Ci sono due Jack?" chiese Selena perplessa.

"Emh si ma uno è Gilinsky e l'altro è Johnson" li indicò appena disse i cognomi.

"Ah" disse solo "Beh credo già di essermi dimenticata ogni nome" si grattò la testa in imbarazzo Selena.

"Fa nulla li imparerai col tempo" la incoraggiò Justin.

"Perché io dovrei essere loro amica quindi? No perché credo che appena Demi tornerà io non starò più tanto con loro." Pensò Selena dentro di sé.

"Beh che ne dite se adesso mangiamo? Le presentazioni sono state fatte. Più o meno" disse uno dei due Jack, quello biondo.

"Ha ragione mangiamo che altrimenti la pausa finisce" concordò il ragazzo con gli occhi azzurri, Nash.

"I suoi occhi sono qualcosa di incredibile" pensò Selena guardandolo.

"No ma io vado a mangiare da un'altra parte. Non voglio disturbare." si ricompose prendendo il vassoio e facendo per andarsene.

"No!" gridarono Aaron e Carter.

"Resta. Non ci dà fastidio. Anzi finalmente abbiamo una ragazza che ci fa compagnia. Sai un pò di femminilità non ci fa male." disse Taylor.

"Soprattutto se si tratta di una ragazza bella come te" continuò Jack, il moro.

"Ok ragazzi credo che possa bastare" disse Justin"Selena non badare a loro. Sono così stupidi a volte" continuò poi.

"Anche senza il 'a volte' noi siamo sempre stupidi. Noi non facciamo mai le persone serie. E poi parla per te carino." disse Nash.

"Taci" lo ammonì Justin.

"Emh ok. Allora resto" disse Selena fermando la discussione che stava per avviarsi.

"Perfetto. Su siediti" disse Justin.

***
La campanella di fine scuola suonò, così Selena si avviò verso il suo armadietto.

Justin era rimasto con i suoi amici dato che al pomeriggio sarebbero dovuti uscire per una partita amichevole di calcio tra amici e quindi si stavano mettendo d'accordo sull'ora dell'incontro.

Aprì l'armadietto e appena lo fece un foglio bianco cadde a terra attirando l'attenzione di Selena. Mise al suo posto i libri che aveva in mano, richiuse l'anta e raccolse il foglio.

Era una lettera.

L'aprì e cominciò a leggere:

Cara Selena,
ti scrivo questa lettera per spiegarti alcune cose. Ti chiederai chi sono e beh se ancora non l'avessi capito sono Drew.
Ci conosciamo ormai da una settimana e anche se sono solo pochi giorni, io sento che sei davvero importante per me. Mi dispiace davvero tanto per quello che è successo ieri e mi sento così male al solo pensiero di averti fatta star male. Sono convinto che tu abbia passato la notte a piangere a causa mia e diamine, se solo potessi sarei venuto da te e ti avrei abbracciato, ma c'è di mezzo il gioco. Questo stupidissimo gioco che mi sono inventato solo per avvicinarmi a te e raggiungere il mio scopo. Ma sai, credo che non andrà a buon fine dato che non facciamo altro che litigare. Anzi dovrei dire che io ti faccio arrabbiare.
Vorrei davvero dirti la verità e uscire allo scoperto ma da una parte mi piace tutto ciò, perché ci sei tu che perdi la testa a formulare domande e cerchi di scoprire a tutti i costi chi sono. Mentre dall'altra mi rendo conto che è una cosa stupida e imbarazzante e ho già idea di cosa succederà alla fine. Ci sei tu che scopri tutto, ti arrabbi, mi tirerai un pugno e scapperai piangendo. E io avrò rovinato tutto. Avrò rovinato la tua vita. Ti avrò solo fatto perdere tempo. E l'ultima cosa che voglio è farti soffrire.
Dio è tutto così confuso. Non sò più che fare. Spero davvero tu riesca a perdonarmi anche questa volta. Sò che ti sto chiedendo troppo perché nemmeno sai il motivo per cui abbiamo litigato ma ti prego perdonami. Ti prometto che avrai presto delle risposte. Devi solo aspettare e fidarti di me.

Ti voglio bene,

Drew.

Selena era nel bel mezzo del corridoio. Alcune lacrime le bagnavano le guance. Era sempre stata una ragazza emotiva e quelle poche righe le erano bastate per farsi un'idea di tutto ciò.

La scuola era quasi del tutto deserta. Ormai gli studenti erano usciti e stavano tornando alle loro case.

Selena si asciugò con il dorso della mano le guance e dopo che ebbe ripiegato la lettera e l'ebbe messa nello zaino sorrise e continuò a farlo finché non arrivò a casa. Doveva scrivere assolutamente a Drew.

Il gioco delle 30 domandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora