Cina (terza parte)

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La Residenza del Governatore consiste in una villa in puro stile giapponese con tanto di giardino e laghetto.

Una volta sarebbe apparso come un controsenso: una casa giapponese in Cina!

Ma ora...

Dopo la Terza Guerra Mondiale, l'assetto politico è cambiato radicalmente, anche a causa degli sconvolgimenti climatici.

Il Giappone, infatti, così come molte isole ed atolli, è stato sconvolto da vari tsunami in successione che hanno messo il Paese in ginocchio, costringendo gli abitanti a chiedere asilo agli Stati vicini.

La Cina è stata l'unica a rispondere all'appello, ma ad una condizione: i giapponesi dovevano giurare fedeltà al Governatore Jinpang.

Ovviamente hanno accettato, però, ancor oggi esistono dissidenti giapponesi che tentano di rovesciare il governo cinese, nonostante siano passati svariati anni.

L'America, invece, è stato divisa in America del Nord ed America del Sud, ognuna con il proprio Presidente e le proprie leggi.

Mentre l'Europa è l'unica parte del mondo ad essere rimasta pressoché invariata, a parte l'Italia che è stata per metà sommersa dall'acqua.

Oltre alla Gran Bretagna, ovviamente...

La Regina, ora, governa su tutta l'Inghilterra, nonostante la stizza degli irlandesi e lo sbuffare degli scozzesi, che sognavano l'indipendenza dei loro Paesi.

Ma torniamo a noi...

La limousine si ferma davanti ad un grande cancello, dotato di affilati spuntoni, atti a scoraggiare eventuali ladruncoli.

Il signor Xi attende un momento e subito il cancello viene aperto così la nostra bella macchina può proseguire la sua corsa.

Victoria vorrebbe balzare giù non appena l'auto si ferma, ma il professor Radish ed io riusciamo a trattenerla fino all'arrivo del nostro autista.

Il signor Xi, infatti, non si fa attendere e la portiera viene aperta, consentendoci di uscire.

Vic non resiste e salta giù con entusiasmo infantile mentre io ed il professore la seguiamo un poco imbarazzati.

《Wow... Questo posto è...》La mia collega è senza parole, il che è un record per lei.

Però stavolta devo concordare con lei.

Il parco che circonda l'abitazione è immenso, con vari laghetti, da cui, ogni tanto, balzano sgargianti carpe koi, ed uno spazio ricoperto di ghiaia che non capisco a che serve.

La villa del Governatore si sviluppa in lunghezza più che in altezza: è costituita interamente in legno chiaro mentre il tetto è composto da legname scuro e resistente.

《Da questa parte...》c'invita gentilmente il signor Xi, facendo un gesto elegante con la mano.

Il professore ci precede mentre io e Victoria rimaniamo nelle retrovie.

Non è mancanza di fiducia, però...

Il gentile autista non ci accompagna all'entrata principale bensì ad un'altra costruzione più piccola e modesta, una sorta di dependance.

《Ma... Ma... Io volevo vedere la villa...》si lamenta Vic, sbuffando al mio fianco.

《Ti supplico, Victoria, trattieniti...》la pregai io, sottovoce.

La splendida ragazza con la pelle color caffelatte non possiede molti filtri fra cervello e bocca.

E la cosa mi preoccupa, soprattutto ora che incontreremo il Governatore di uno fra i più potenti Paese al mondo.

《Il Governatore preferisce trattare i suoi affari lontano dalla casa. Sua moglie ed i suoi figli non devono conoscere certi... risvolti del suo ruolo》ci spiega il signor Xi in tono pacato, quasi scusandosi con noi.

Sinceramente non capisco cosa c'entriamo noi con il Governatore: ad una persona del suo rango non dovrebbe interessare uno scavo archeologico, soprattutto se effettuato in un piccolo paesino di campagna.

《Signor Xi, potrebbe dirci il motivo della nostra visita?》chiede cortesemente il professor Radish.

Quindi nemmeno lui sa qualcosa...

《Tutto vi verrà spiegato a tempo debito》risponde l'autista cripticamente, fermandosi di fronte ad una piccola casetta, anch'essa in legno come la villa.

Xi si ferma accanto alla breve scaletta, quattro gradini al massimo, in attesa.

Prontamente il professore si toglie le scarpe, lasciandole in ordine affianco al scala; io e Vic lo imitiamo immediatamente e senza discutere.

L'uomo del Governatore ci precede: sale i pochi scalini di legno, si ferma un attimo di fronte alla porta in puro stile giapponese, rivestita con carta di riso, e poi la apre, facendola scorrere di lato con un gesto secco ma, in un certo qual modo, delicato.

Solo dopo io, il professore e Victoria seguiamo il signor Xi: fortunatamente sono un tipo paziente altrimenti avrei già dato in escandescenze dopo tutte queste attese.

Gli orientali posseggono molto più pazienza di noi occidentali.

Percorriamo un lungo corridoio prima di giungere ad un'altra porta chiusa, anch'essa rivestita di carta di riso.

《Entrate》ci ordina una voce profonda, maschile e adatta al comando.

Il Governatore...

Non so perché, ma inizio a sentirmi nervosa, quasi ansiosa: il mio cuore accelera impercettibilmente i battiti mentre il respiro si fa difficoltoso.

Apro e chiudo le mani in maniera spasmodica: sono umide di sudore e tremano leggermente.

Non essere sciocca, Liv!

È soltanto un uomo!

Un uomo che governa il terzo Stato più potente del mondo, ma è pur sempre un uomo.

Il signor Xi ci apre la porta e poi si mette in disparte,  facendoci capire che dovevamo entrare senza di lui.

Perché?

Il professore Radish entra a passo sicuro, seguito a ruota da Vic, che continua a guardarsi intorno ammirata.

Non posso darle torto.

La dependance è arredata con gusto,  classico ed elegante, per nulla sfarzoso: alle pareti, infatti, noto molte litografie che ritraggono famosi generali cinesi, mentre, sopra di noi, le luci sono racchiuse in una sorta di gabbia in carta di riso, una cosa insolita ma interessante.

Appena metto piede nella stanza dove ci aspetta il Governatore, però, rimango perplessa e delusa: la sala, infatti, è priva di qualsiasi arredo, a parte un tavolino basso, in legno lucido.

Lo immaginavo diverso...

L'uomo a capo di questa Nazione possiede un aspetto fisico abbastanza anonimo, privo di tratti particolari, ma quando il suo sguardo severo si posa su di noi capisco perché abbiano eletto lui come Governatore.

I suoi occhi neri come l'inchiostro sono dotati di una forza intrinseca, una sorta di aura, risplendente di una determinazione fuori dal comune.

Qualsiasi problemi si metterà fra lui ed il suo obiettivo verrà spazzato via come una noiosa mosca.

Però ancora non capisco cosa può volere un uomo del genere da noi.

《Sono felice che abbiate accettato il mio invito...》esordisce, con un eufemismo, il Governatore.

Come potevano non accettare quando il signor Xi ci ha praticamente rapiti?

Seppur trattati con cortesia e gentilezza, non ci troviamo alla Residenza di nostra spontanea volontà.

《Ho bisogno di un favore...》

Anomalie: l'inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora