Sguardo (prima parte)

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Quest'avventura è dedicata ai miei lettori, in particolar modo a ClaudioAffy TheRebelRobot96 ergoscripsit e TheLorenzoDC

Ragazzi miei, buona lettura! 😄




Odio il caldo.

Anzi, non è propriamente vero.

Il caldo mi piace perché ci si può vestire leggeri e mostrare la propria bellezza ai ragazzi.

Quello che odio è l'afa.

《Nina! Smettila di guardarmi e mettiti al lavoro!》sbraita il mio capo.

Oddio, è lui che si crede il capo. In verità, è solamente uno studente di paleontologia alle prime armi e nemmeno tanto ferrato in materia.

《Lavoro?!》replico, davvero offesa.《Mi hai chiesto se volevo passare un weekend in Messico, ma non hai mai accennato ai cenote!》

Donovan è davvero un idiota alle volte.

《Se te l'avessi detto, non mi avresti di certo accompagnato》ribatte lui, con una logica infallibile.

Beccata!

《Beh, io speravo in qualcosa di più romantico, ecco...》

Uffa, io e Don stiamo insieme da quasi cinque mesi e lui non ha ancora cercato di portarmi a letto.

Non che la cosa mi dispiaccia perché vuol dire che è un ragazzo serio e con la testa sulle spalle, però...

《Lo sai come la penso, dolcezza》commenta lui, in tono basso, alzando finalmente la testa da quel buco nel terreno.

Purtroppo lo so, eccome.

《Sì, sì...》Annuisco con disinvoltura, iniziando ad intrecciare i miei lunghi capelli dorati in una treccia morbida.《Ora possiamo andare oppure no?》

Cerco di non fare trapelare l'irritazione, che in realtà provo, ma so se ci riesco perfettamente.

Don mi rivolge un dolce sorriso, corredato di deliziose fossette, per poi alzarsi in piedi.

Adoro averlo come fidanzato solo che, ogni tanto, è un po' troppo...

《Scusa, tesoro, lo sai come sono fatto...》

Si avvicina a me a passi lenti. Appoggio la schiena sulla portiera, riscaldata dal sole bollente che mi ha obbligata ad indossare i miei nuovissimi Ray-Ban, e aspetto una sua mossa.

Per fortuna non devo attendere molto.

Don mi prende il volto fra le mani, carezzando le mie guance con i pollici ruvidi, poi mi bacia dolcemente come se fossi fatta di cristallo.

Amo i suoi baci.

Gli poggio le mani sui fianchi e lo attiro più vicino a me, finché i nostri corpi si fondono e il bacio si fa più famelico.

Ovviamente Donovan si scioglie dalla mia presa troppo presto.

《Nina...》sospira sulla mia bocca, restio a lasciarmi andare.

《Dobbiamo fare qualcosa per questo patto, sai?》mormoro con un filo di voce.《Lo so che la Confraternita è come una casa per te, però a tutto c'è un limite...》

《Ti prometto che ci penserò. D'accordo?》

È il massimo che ottengo da lui, ma accetto, ovviamente.

Donovan è la cosa migliore che mi sia capitata e rispetterò qualsiasi decisione prenderà, anche se avverto catene invisibili che mi imprigionano il cuore.

《Ma che bel quadretto!》esclama una voce maschile, con un forte accento messicano.

Io e Don ci voltiamo verso destra e troviamo un tipo, dalla pelle olivastra, che indossa vestiti usurati, che ci fissa con intenzione.

《E lei chi è? Cosa vuole da noi?》domando, in tono sprezzante, anche se mi sono venuti i brividi, nonostante la terribile afa mi appiccichi la canottiera alla schiena.

《Io? Nessuno di importante. Però, se non volete avere guai, vi conviene andarvene da qui》ci consiglia lo sconosciuto, passandosi una mano sul mento ispido.

Ha la barba incolta e un logoro cappello bianco in testa: tutto in lui grida pericolo anche se non capisco ancora quale possa essere il problema.

Non stiamo facendo nulla di male.

《Grazie del consiglio》dice Don, prendendomi per un braccio.《Ce ne andiamo subito.》Gli elargisce persino il sorriso con le fossette, anche se non credo che al tizio interessi molto la cosa.

Bah, un sorriso sprecato...

Seppur perplessa, assecondo il mio compagno e salgo in auto. Ci mettiamo entrambi la cintura e, una rapida occhiata allo specchietto, mi conferma che il tipo è ancora fermo lì, sul limitare della foresta, a fissarci.

《Secondo te, chi è?》domando a Don, mentre lui mette in moto la scassata jeep.

Il motore prende vita con uno scoppiettio poco rassicurante che, poi, si trasforma in un rombo costante e sicuro.

《Non ne ho la più pallida idea, Nina》mi risponde il ragazzo, inserendo la marcia e iniziando ad allontanarsi dal gruppo di cenotes che avevamo trovato questa mattina.《Però non mi piace. E poi... È armato. Mai mettersi a discutere con una persona armata.》

A quelle parole, spalanco la bocca dalla sorpresa: non ho notato una pistola.

《Ma... Come hai fatto ad accorgerti che era armato?》chiedo a Donovan, cominciando a rilassarmi sul sedile sfondato.

Il tipo, ormai, è diventato un puntino lontano così come la foresta che cela trappole mortali come i cenotes. La mente, prima ottenebrata dal timore e dalla paura, si schiarisce e ricomincio a pensare con lucidità.

《Ho notato un rigonfiamento sul fianco》mi spiega in tono pratico Don, affrontando con lentezza esasperante una discesa, un po' troppo ripida per i miei gusti.《Come sai mio padre è un cacciatore. Quindi fin da bambino ho imparato a riconoscere armi e proiettili, con gran dispiacere di mia madre.》

Il ragazzo sorride nel rammentare la sua infanzia idilliaca e io non posso fare a meno di provare una punta di invidia nei suoi confronti.

Un sentimento irrazionale, però, sempre presente in me.

《Quindi... Che facciamo?》

Non so perché, ma ho voglia di tornare indietro per scoprire cosa combina quel tipo.

Sicuramente qualcosa di illegale.

Una scarica di adrenalina mi percorre le membra, facendomi fremere.

《Nulla.》Don scuote la testa in maniera categorica.《Cosa vorresti fare? Lui è armato e sicuramente non sarà solo. Mentre noi siamo solamente due studente inglesi in vacanza. Potremmo avvertire la polizia, ma è risaputo che le autorità messicane sono le più corrotte del mondo. Quindi il mio piano prevede una bella cena e poi una lunga nottata di sonno, magari abbracciato ad una bella biondina... Che ne pensi, tesoro?》

Ammetto che Donovan ha ragione su tutta la linea, però...

Già esiste sempre un però con me.

《Certo!》esclamo, riducendo a celare magnificamente la mia delusione per la sua decisione.《Una nottata di sonno è proprio quello che ci vuole dopo aver spiato in ogni cenote messicano che ci è capitato sotto ai piedi!》

Don scoppia in una sonora risata mentre il mio cervello lavora per mettere appunto un piano.

Un piano che aggiungerà un po' di pepe alla nostra vacanza.

Anomalie: l'inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora