46 Chelsea

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46 Chelsea.




Con me stessa lo posso ammettere.

Quando l'orario di visite è terminato, mi sono sentita delusa.

Fino all'ultimo ho sorriso, forte di fronte alle persone che sono venute a trovarmi e a portarmi qualcosa di decente da mettere addosso.

Mia madre è stata un tesoro, ma ho preferito che ad accompagnarmi in bagno fosse Meredith.

Io e lei abbiamo un rapporto decisamente più intimo e se qualcuno doveva vedermi mentre cercavo di sedermi sulla tazza, tutta dolorante, ho preferito che fosse lei.

Farmi una doccia, per levarmi di dosso tutta la sporcizia, è stato di nuovo molto difficile e imbarazzante.

Come un'invalida, mi sono dovuta sedere sullo sgabello di plastica al centro della doccia e lasciare che qualcuno mi passasse la spugna addosso e mi lavasse i capelli.

Mi sono sentita molto a disagio, perché la nudità non credo sarà mai qualcosa a cui mi potrò abituare, ma sono grata alla mia amica, che si è comportata come se il mio palese disagio non esistesse.

Ha parlato ininterrottamente di tutto e di nulla, riempiendo il silenzio che altrimenti sarebbe stato assordante.

Ero decisamente più in forma e presentabile quando i miei ospiti se ne sono andati.

Nell'arco della giornata, sono venuti praticamente tutti.

La prima a presentarsi, è stata Kayla, che ha dato il cambio ad una stravolta Meredith che ha lasciato l'ospedale solo dopo che mi sono addormentata, messa KO dal sonnifero che mi hanno messo nella flebo.

La giovane donna non è riuscita a nascondere la sua preoccupazione e quanto, vedermi forzatamente immobilizzata a letto, la facesse soffrire.

I suoi occhi azzurri hanno iniziato a brillare come gemme, ma non ha versato nemmeno una lacrima.

Ha sorriso, decisa e con la testa alta e si è avvicinata al mio letto, chiedendomi come stavo.

Meno di mezzora dopo è comparsa Bianca, con il suo pargolo dagli occhi scuri in braccio.

Le è scappata di bocca una parolaccia così grossa che persino la sua migliore amica ha granato gli occhi. Stranamente, mi sono trovata d'accordo con lei.

Mi sentivo come se mi fosse passato sopra un treno merci.

Si sono limitate a chiedermi come stavo, senza toccare l'argomento più spinoso.

Se mi avessero chiesto perché era successo tutto ciò, non avrei saputo rispondergli. Non ero ancora pronta per parlarne.

Poco tempo dopo, tra una chiacchiera rilassante e l'altra, sono comparsi anche Ryan e Josh, che a quanto pare erano in palestra assieme.

Portavano un enorme mazzo di fiori a testa, che le ragazze si sono affrettate a mettere in dei vasi.

Se ne sono andati presto, lasciandomi riposare.

Tuttavia, il vai e vieni di persone non è cessato fino al ritorno di Meredith, che era evidente avesse bisogno di ancora qualche ora di sonno.

Quando è entrata nella stanza, tutta sorridente, aveva con se uno scatolone da cui ha tirato fuori altri vasi, per poter mettere un po' in ordine.

Assoluta Perfezione. The Colorado Series #4 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora