Cap.1

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Erano le 7.05 il treno si stava fermando davanti ai miei occhi,eravamo in pochi questa mattina a dire il vero,ci sono solo io e un ragazzo della mia età (16 anni,o meglio quasi sedici) o forse di un anno più grande adesso non ricordo,so solo di averlo già visto magari quando eravamo bambini infatti,sapevo anche se poco chi era,perché mi è capitato diverse volte di vedere mia madre che usciva con la sua, viene da una famiglia molto gentile e altruista, so che è figlio unico e che è molto timido, frequenta come me il liceo artistico e,un paio di volte sono capitata nella sua classe...è molto carino pensai tra me e me,non lo conosco neanche e vorrei farci amicizia ma anche io come lui sono troppo timida.
In treno mi sento abbastanza sola,sto ascoltando la musica,guardando fuori dal finestrino,per arrivare a scuola ci metto mezz'ora, allora mi godo il paesaggio che passa velocemente davanti a me, fino a quando sento qualcuno che mi si siede di fianco,mi giro per vedere chi è quel rompi palle che mi ha distratto dal mio relax, vedo un ciuffo nero pieno di gel è un sorriso davanti ai miei occhi...
-"Thomas"
-"cosa?"
Con una piccola risata risponde..
-"Mi chiamo Thomas"
-"cioè si,ho capito,anzi no scusa ehm mi sto incartando...Ginevra comunque"
Oddio cosa è appena successo,ma non era timido? Pensai...
Il treno si ferma di colpo,erano già passati 30 minuti?
Non parlammo più di tanto nel tragitto per arrivare a suola, una volta arrivati davanti al cancello,ci dividiamo: io in 2C e lui in 3D, alle 13.00 uscimmo avevo la musica a tutto volume e ancora una volta sola, fino a quando due mani picchiano sulle mie spalle, il suo viso mi appare davanti, rido dalla sorpresa...ma quanto cazzo e alto..?
-"Ei cosa diavolo? Mh..non avevo notato la tua altezza"
-"Si lo so nessuno la nota subito ma...meglio così"
Dice quella frase accompagnandola con una lieve risata,a un certo punto un gruppetto di ragazze lo chiama in coro.
-"Hey Thomas,vieni qua"
Tutte emanavano dei gridolini,l'unica cosa a cui le ho associate sono delle oche starnazzanti..ho capito che è bello ma cazzo sta parlando con un altra persona,lasciatelo stare un attimo no?
-"Vai pure io vado a casa"
-"Naaa,preferisco rimanere con te,non con quelle oche"
Si amavo la sua risata che usava ad ogni fine di una frase.
Ci incamminiamo fino alla stazione,ridendo per battute senza un senso logico, una volta entranti nel lungo edificio ed essere spuntati sul primo binario,saliamo sul treno e dopo soli 30 minuti stiamo già scendendo per andare a casa, alla stazione dell'arrivo lui prende la sua bicicletta e io inizio a incamminarmi verso casa,Thomas mi viene dietro fino a quando siamo sotto casa mia, prima di salire mi fa una domanda:
-"che ne dici se un giorno,questo weekend usciamo insieme?"
-"ehm, ok va bene non c'è problema".
-"ok allora ci vediamo domani mattina..comunque io abito a 20 minuti da qui,quindi qualunque cosa vieni pure da me."
Se ne va con un sorriso stampato in viso, e che stranamente mi è rimasto anche a me,io che pensavo che fosse timido, lo dicevano tutti eppure non lo è affatto , forse non dovrei dare più ascolto alle persone che conosco solo di vista e non per certezza che siano sincere.

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