Cap.12

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La mattina è sempre bello svegliarsi accanto ad una persona o nel mio caso, direttamente sopra di esso con il mio naso che solletica il suo collo.
Tiro su il viso e guardo Thomas che sorride, ed io mi perdo nel suo viso,nei suoi occhi,mi perdo sempre in lui,c'è davvero poco da dire...
-"Buon giorno"
Gli dò un bacio sulla guancia,lui subito ricambia...rimetto il mio viso nel incavo del suo collo...
-"Sei comoda vero?"
-"Mh,sì!"
Lo dico ridendo così,mi tiro su e mi metto a cavalcioni sul suo bacino,lui continua ad accarezzarmi le cosce,sorridendo e continuando con li movimento,che a me fa alquanto piacere.
Fa molto caldo fuori e noi siamo sul letto di Thomas alle 8.30 del mattino attaccati così raddoppiando il caldo ma poco importa,mi rimetto sdraiata su di lui tenendo la testa rivolta verso la porta,mentre una domanda assale la mia mente..
-"Thomas..."
-"Dimmi"
-"Se ti obbligassero a dividerti da me o comunque a non parlarmi più e lasciarmi lo faresti?"
-"Ginevra..mai nelle mia vita commetterò uno sbaglio così grande."
-"Hai capito Ginevra? Mai."

Le mi labbra si allargano lievemente in un sorriso e le e sue mani iniziano a passare sulla mia schiena, sento le sue mani così morbide e fresche passarmi con movimenti molto ampli e circolari sulla mia schiena inarcata,alla domanda che ha fatto prima non rispondo, anzi accenno un si con il movimento della testa.

A malincuore ci alziamo,quando Thomas cerca di aprire la porta e,vede che è chiusa a chiave,si gira e mi guarda divertito..
-"Hai una spiegazione per cui la mia porta è chiusa a chiave?"
-"Si,non volevo che tuo padre entrasse in camera."
Ride e apre la porta,ci dirigiamo in cucina dove ci sono i suoi genitori,sua madre ci guarda e sorride,invece suo padre mi guarda male,vedo che si avvicina e io d'istinto stringo la maglietta di Thomas e lui mi prende immediatamente la mano.
Mangiamo:latte e cereali per Thomas e per me solo della frutta fresca.
Usciamo dalla cucina o almeno ci proviamo perché puntualmente suo padre ci ferma...e si rivolge a me.
-"Allora perché hai chiuso la porta?"
-"Perché non volevo che entrassi,semplice no?"
-"Ma tu non hai ancora capito che sei in casa mia eh?"
Dice con fare minaccioso,non ho risposto, infondo ha ragione è casa sua e io ho chiuso la porta della camera di suo figlio a chiave con noi all'interno...comunque sia mi sembra una reazione eccessiva...chissà cosa diamine avrà pensato per reagire così.
Ricevo uno schiaffo senza un buon motivo,guardo Thomas che si sta trattenendo per non peggiorare la situazione.
-"Mi vuole spiegare perché lo ha fatto?
Insomma si eravamo chiusi dentro la camera di Thomas ma non è successo niente"
Un altro schiaffo...vorrei mettermi a piangere,la mattina non ho forze,non voglio scontrarmi di nuovo con quel uomo, perché potrebbe farmi male...molto più di adesso...
-"Vorrei vedere se fosse successo qualcosa!"
-"Ma..."
Uno schiaffo arriva dritto sulla mia guancia,le lacrime stanno minacciando di scendere e di rigarmi il viso.
Guardo Thomas cercando un riparo dal dolore, guardando dritto nei suoi occhi...non lo trovo così cerco di liberarmi per correre tra le sue braccia,ma la stretta del uomo si fa più forte e mi crea un dolore allucinante,così urlo,urlo dal dolore..
-"AHH..mi lasci,la p-prego m-mi lasci."
La risposta non arriva alle mie orecchie,ma sento che sta allentando la presa così,con uno scatto veloce mi libero finalmente dalle sue grinfie,spingo l'uomo dietro di me che cade a terra e io corro da Thomas che mi prende in braccio un una mossa abbastanza veloce,mi accarezza la testa e mela fa appoggiare sulla sua spalla,chiudo gli occhi e respiro,so che ho detto di non aver paura di niente,ma certe volte il padre di Thomas mi fa paura,mi stringo a lui cercando affetto e sicurezza tra quelle braccia così ricevendo continue carezze e parole dolci..
-"Hey,Hey calma,non ti farà niente ok ci sono io qui."
-"H-ho paura."
Appena ho pronunciato quelle parole sento che mi stringe e mi posa un bacio sulla fronte...
-"Voi due la volete piantare,Thomas metti giù quella ragazza!"
-"Questa ragazza ha un nome!
Secondo te dopo ciò che le hai fatto la lascio,l'hai spaventa a morte hai capito si o no?"
Continuo ad ascoltare il "botta e risposta" che c'è tra Thomas e suo padre,fino a quando sento il ragazzo che mi tiene con se,che inizia a camminare e mi porta in camera sua,sedendosi sul letto con me in braccio.
Non voglio uscire da quella stanza,ho paura ebbene sì,ieri il coraggio non mi è mancato,vedendo Thomas il quel modo la rabbia mi ha dato forza,ma adesso non è più così,ho paura del padre di un ragazzo fantastico,il ragazzo che amo...
Ci vestiamo con l'intento di uscire per stare insieme fuori da quella casa,ma una stretta allo stomaco mi blocca,vedo Thomas che si avvicina e mi prende per mano portandomi fuori da quella stanza,proprio mentre siamo davanti alla porta,suo padre si dirige verso di me,così io impaurita mi attacco al fianco di Thomas stringendolo,sento una sua mano posarsi sul mio fianco e neanche il tempo di realizzare ciò che Thomas ha detto a suo padre,che siamo già fuori di casa.
Quando ho detto che con lui mi sento al sicuro non mentivo,lui è uno dei pochi che è entrato nel mio cuore e che credo non ce ne uscirà facilmente.

I campi di fiori qui non mancano e credo che mancheranno mai,amo questo posto,proprio qui c'è un albero che mi ha sempre protetta da quando ero piccola e lo fa tuttora.
La prima volta mi ci ha portata mia zia:Francesca la sorella di mio padre,mi ha raccontato che anche per lei era una albero speciale,perché quando ci si arrampicava vedeva tutto,dopo anni,anche io sono arrivata alla cima di quest'albero,ed è vero non c'è vista migliore,la su mi sembra di volare..mi sentivo libera,libera da qualsiasi cosa,amo la natura anche se sono caduta parecchie volte,non ho mai mollato e mi sono sempre arrampicata fino in cima.
Rinnovo un fatto della paura:ho paura di me stessa,delle persone che so che potrebbero farmi del male e che Thomas sparisca dalla mia vita.
Queste sono le tre cose che mi fanno paura,magari cose banali,ma che quando le provi sulla tua pelle è una sensazione orribile,io sfiderei chiunque a provare le cose che provo e che ho provato io,so di non essere unica al mondo e non aspetto che mi capiate anzi,se volete giudicarmi fatelo,ma sono convita di una cosa o meglio di una frase che ha significato molto per me sentirla:
"Non dire o fare cose che non vuoi che siano dette o fatte a te",per mia esperienza so e credo in questa cosa..do per scontrato che lo sappiano anche gli altri anzi,che la sappiano tutti,io ho sempre cercato di mettermi nella posizione di capire una persona presa di mira e non ci si sente bene.
Un modo preciso per aiutarlo non c'è ma anche solo standogli accanto lo aiuti perché lui si scarica anche se non se ne accorge,senti il suo dolore ciò che ti trasmette è potente e ti fa capire quanto lui/lei stia male.
Per altro la maggior parte delle volte la vittima sono stata io e nessuno ha mia fatto ciò che ho fatto io,cioè starmi accanto,ciò che mi veniva fatto non lo rinfacciavo alle altre persone perché non volevo e non voglio farlo tuttora,si ho promesso che avrei sistemato la questione del ragazzo che ha picchiato Thomas ma non sono ancora sicura se mai la sistemerò.
-"È qui che venivi da piccola?"
-"Sì,ti va di salire in cima?Voglio mostrarti una cosa."
-"Va bene, ma lo sai che ho paura del altezza?"
-"Tranquillo ci sono io,fidati ti tengo."
Mi guarda con una faccia mista allo spavento e al divertimento,Inizia a tirasi su prima lui e io gli vado dietro...
Siamo a metà Thomas va davvero lento ma lo capisco,anche io le prime volte ero così,la paura di Thomas si alimenta quando ad un certo punto scivola,ma riesce reggersi afferrando un ramo poco distante da lui trattenendo il respiro.
Purtroppo il ramo non lo regge e si spezza,con un movimento veloce gli afferro la mano,non avrei sopportato la vista del suo corpo magari senza vita steso a terra,rimango in bilico su un ramo,cercando di tirare su Thomas,ho le mie dita intrecciate alle sue e non so come fare a toglierci da questa situazione,ho paura,paura di non reggere.
Un altra paura si è aggiunta alla lista,stando con questo ragazzo sto scoprendo molte cose di me,cose che non ho mai visto e che pensavo di non vedere.
Trattengo il respiro e tiro,sento Thomas appoggiarsi lievemente su un ramo per paura che anch'esso si spezzi una volta posizionati entrambi i piedi sul ramo,rilascia un respiro di sollievo...
-"Vuoi fermarti o arriviamo in cima?"
-"Arriviamo in cima."
Mi risponde con volto deciso e ricomincia a salire più veloce di prima,continua ad andare senza fermarsi,fino a che sbuchiamo sulla punta dell'albero,come dicevo da qua su si vede tutto,ed è molto più bello vedere questo spettacolo insieme a lui...
-"Wow"
È l'unica parola che è uscita dalla sua bocca seguito da un sorriso stupendo.
Io non commento,ho già visto tante volte com'è fatto il mondo dall'alto e,solo questo posto mi lascia sempre senza fiato,strano vero?
Io credo proprio di sì,tra tutti i posti che ho visto questo mi colpisce sempre,vedere tutto ti fa capire che nella società,anche se la sotto è brutta,vista dall'alto ha anche lati positivi che ci sono sempre e sempre ci saranno.
Il fatto è che le persone sono cieche e non lo vedono o almeno vedono solo il lato negativo,però capisco perché nessuno vede il lato positivo, una volta scesi da lassù,il cielo diventa grigio così come tutto ciò che ci circonda.
Ma le cose possono sempre riprendere colore,anche con un semplice sorriso,in questo caso il sorriso che ho davanti sta colorando il mio mondo,facendolo tornare com'era una volta.

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