Cap.14

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-"Arrivederci."
Siamo appena fuori dal ristorante,ma sento che mi manca qualcosa,infatti il mio borsone è non so dove al interno del ristorante.
-"Aspetta Thomas..il mio borsone è ancora nel ristorante."
-"Vuoi che vada io a prenderlo?"
-"No vabbè faccio da sola."
Rientro nel ristorante e fermo il cameriere che ha portato via la mia borsa.
-"Scusa ?"
-"Hey,dimmi"
-"Sono la ragazza di prima,ho lasciato qui il mio borsone."
-"Oh si,vieni con me."
Mi porta al interno di una stanza,con le pareti rivestite in legno,molto lussuosa ma allo stesso tempo buia e piccola.
-"Perfetto grazie,ora devo andare."
-"No dai aspetta.."
Mi stringe il polso e mi guarda dritta negli occhi,continua ad avvicinarsi e nel frattempo le sue mani sono finite sui miei fianchi,non voglio baciarlo ma sembra proprio che lui abbia questa intenzione,cerco di scrollarmelo di dosso ma la sua stretta si fa più forte..
-"Lasciami."
-"Perché?"
-"Perché si!"
-"Vai da quello?
Insomma non è così poi tanta bellezza.."
-"Come osi! Io non ti conosco neanche lasciami!"
Sto già odiando questo ragazzo,non tornerò mai più in questo ristorante finché lui sarà un cameriere.
Cerco il mio telefono e soccorro i contatti,arrivo alla lettera "T" e chiamo Thomas.
-"Thomas..."
-"Dove sei Ginevra?"
Cerco di parlare ma la chiamata viene interrotta dal ragazzo che mi prende il telefono e butta giù a Thomas.
La porta della stanza si apre di colpo,ed una presa stretta ai miei fianchi fa aderire la mia schiena al muro liberandomi dal ragazzo..
-"Cosa vuoi ragazzino?"
-"Esci immediatamente e non azzardarti ad avvicinarti nuovamente a lei chiaro?"
Il ragazzo impaurito esce fuori dalla stanza,mentre Thomas torna a fissarmi con un espressione davvero incazzata.
-"Cosa ti ha fatto?ti ha fatto male? Io giuro che lo faccio licenziare!"
-"Non mi ha fatto niente,ti ho chiamato in tempo tranquillo."
Thomas non contento mi perquisisce tutto il viso e continua a passare i miei capelli dietro alle mie orecchie e subito dopo mi abbraccia..così dal nulla.
-"Ti avevo detto che dovevo prendere io la borsa."
-"Mh..si forse avevi ragione.."
Lo dico ridendo contro il suo collo.
-"Non entrerò mai più in questo ristorante!"
-"Se non ci sono io,no."
Ci guardiamo ed entrambi non riusciamo a trattenere una risata.
Usciamo da quel maledetto ristorante e continuiamo a camminare,siamo in una strada stracolma di negozi,di qualsiasi genere.
Continuiamo a camminare fino a quando mentre cammino guardo Thomas poco dopo guardo i suoi occhi e noto che s'illuminano,rivolgo il mio sguardo verso il luogo il quale Thomas ne è rimasto incantato e, capisco immediatamente.
Il motivo è in una vetrina,una chitarra che lo sta supplicando di prenderla e portarla via con se,non poco distante da lei c'è una altra chitarra che le fa compagnia,ma non sono uguali anzi,totalmente diverse,ma con le stesse curve.
Questa chitarra è di un colore antico,un marrone scuro misto ad un altro chiaro, ed essi così formano un punto d'incontro dove i due colori si sfumano un po' ovunque su quella chitarra ci sono degli schizzi di bianco degne di un quadro d'arte moderna,la chitarra che avrei sempre voluto avere tra le mani si è appena presentata davanti a me rinchiusa in una vetrina.
La chitarra di cui Thomas si è innamorato è diversa,totalmente bianca,un bianco perlato..unico proprio come lui.
-"Sono belle vero?"
-"Cosa le chitarre?"
-"Si."
-"Si sono stupende,ma troppo costose."
-"Quale delle due preferisci?"
-"Quella sulla destra,vedi,con gli schizzi di vernice bianca."
Accenna un sorriso e scuote la testata confermando un "Sì",lo sento che intreccia le sue dita con le mie e tutto d'un tratto si mette a correre,non posso fare altro che seguirlo,mi guardo intorno e vedo tutte le persone sedute in uno di quei tavolini messi proprio sotto l'ombra di un albero,mentre aspettano il cameriere per ordinare qualcosa di fresco così da abbattere questo caldo torrido di fine giugno.
-"Fermati,ti prego fermati Thomas."
Sono esausta non cela faccio più ma la mia richiesta viene accontentata, difatti Thomas si ferma di colpo ridendo.
-"Se avevi intenzione di farmi perdere 5kg..beh sei riuscito nel tuo intento."
Dico questa frase con un ghigno divertito e il continuo provare a riprendere fiato,anche Thomas è stremato dalla corsa,mi guardo intorno e noto che il luogo in cui ci troviamo è al quanto familiare..riconosco il lago dove i miei genitori mi portavano da piccola,ho tanti ricordi di questo posto,purtroppo non sono molto allegri..mi ricordo la telefonata mia zia alle 16.30 del pomeriggio nella quale,distrutta spiegava a mia madre,la morte di mio zio avvenuta così su due piedi..oppure quando mio cugino Alessandro oramai di 20'anni, un paio di mesi dopo aver preso la patente fece un brutto incidente rischiando il coma..o meglio la morte.
Molti altri eventi in questo posto mi hanno rovinato la vita ed ora che ci penso non so con precisione quanti ricordi di questo posto mi possano mai far sorridere..
-"Guarda laggiù,lo vedi il lago,che dici ci facciamo un bagno?"
-"Ma io non ho il costume."
-"Nemmeno io,però abbiamo l'intimo!"
-"Sei serio?!"
-"Quando mai non lo sono?"
-"Sempre."
-"Ma dai..comunque..ci stai?"
-"Mh..va bene."
Raggiungiamo la piccola discesa che porta sulle sponde del lago lasciamo la borsa e lo zaino e iniziamo a spogliarci..rimaniamo entrambi in intimo..senza imbarazzo insomma ci siamo già visti in intimo anche se solo di sfuggita.
Mi lego i capelli in una sorta di chignon mal fatto ed incomincio ad entrare in acqua,anche Thomas inizia ad entrare facendosi arrivare l'acqua fino alla addome,rimanendo rigido per quanto essa sia fredda.
Tutto d'un tratto sparisce sott'acqua e risale urlando per il semplice fatto che lui non si aspettava una temperatura così bassa,comincia ad avvicinarsi a me con le braccia aperte ed io cerco di salvarmi dalle sue gelide grinfie.
-"Dove scappi?"
-"No!No! Thomas stai fermo non ti azzardare!"
-"Presa!"
Urla trionfare trascinandomi in acqua,non mollandomi fino a quando essa mi arriva fin sopra il seno,così lasciandomi scivolare via dalle sue braccia con il labbro sporgente come un bambino piccolo.
Io non resisto a questa vista così mi aggrappo immediatamente a lui,allacciando le mie gambe al suo bacino,lasciandoli un casto bacio vicino al labbro inferiore,ritornando poi a fissarlo negli occhi appoggiando la mia fronte alla sua..sorridendo.

Ecco,adesso immaginate di vedere un ragazzo ed una ragazza,immersi nell'acqua abbracciati e con le punte dei nasi che si sfiorano,ma non due fidanzati,no due semplici amici circondati da una sostanza liquida trasparente che fa vedere tutto a parte i loro sentimenti.
Ma non solo,attorno a loro ci sono anche molti alberi,che li nascondo da le cattiverie delle persone e dal giudizio altrui,non che a loro gliene importasse qualcosa del giudizio degli altri,ma comunque sia erano protetti e allo stesso tempo perfetti,perfetti in quel silenzio che veniva pian piano spezzato dal fruscio del vento.
Due ragazzi,che abitano appena fuori città,circondati dalla natura e da quelle poche persone che abitano nel loro paesino..sono soli,legati l'uno all'altra ignari di ciò che provavano realmente.
Ma in realtà lei sa perfettamente cosa prova..solo lui è ancora incosapelove di ciò che sono i suoi sentimenti.

~Un amore a cinque corde~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora