Capitolo Quattro

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Elodie's Pov.

Quando arrivammo nella hall, Gab e Lele ci stavano già aspettando da un po'.

L: «Finalmente siete arrivate!»

E: «Abbiamo solo cinque minuti di ritardo...»

L: «Ti sembra poco?»

Gab: «Ok, ora andiamo verso il ristorante, ho prenotato per le 19:45», disse Gab per cercare di calmare la tensione.

Naturalmente durante il tragitto io cercavo di stare più attaccata possibile a Gessica, e lo stesso faceva Lele con Gab.

Quest'ultimo aveva preso Gessica a braccetto e sembravano non volersi più lasciare.

S'intuiva che volevano parlare da soli e quindi mi staccai da Gessica.

In quel preciso istante Lele fece lo stesso. Evidentemente avevamo pensato alla stessa cosa.
Alzai gli occhi al cielo, indispettita.

Quindi rimasero Gab e Gessica davanti, che ridevano e scherzavano, ed io e Lele dietro, che manco ci guardavamo.

Per sciogliere un po' il ghiaccio, decisi di parlare di alcune tecniche di canto. In effetti, credevo fosse l'unica cosa che ci accomunasse.

In quel discorso è stato molto complice. Credo sia uno molto attento nel lavoro che svolge. Poi si sa, una chiacchierata tira l'altra, e abbiamo iniziato a parlare della scuola, dei professori...

Qualche volta scappava anche una risatina. Non abbiamo mai smesso di parlare, ma in quelle piccole pause in cui stavamo zitti per riprendere fiato, pensavo a quanto fosse strano ciò che mi stava accadendo.

Io e Lele, che parlavamo come due... amici? Impossibile, io non lo sopportavo.
Non che mi avesse fatto qualcosa di male, ma l'avevo etichettato come 'antipatico' dalla prima volta che l'avevo visto.

Notai che ci eravamo avvicinati molto di più rispetto a quando non ci parlavamo, e tutto ciò sembrava ancora più strambo.

Parlammo un altro po', e poi cadde il silenzio, quello imbarazzante.

Forse non sapevamo più cosa dirci. Il silenzio, in realtà era solo fuori. Perché nella mia testa c'era un caos di mille pensieri.

Guardai Lele. La luce del tramonto lo rendeva ancora più... Bello? Bello lui? No, non può essere.

Eppure, c'era qualcosa che mi attirava. Forse quel ciuffo così morbido, quegli occhioni così dolci, quel sorriso così spontaneo, quel modo così... Tutto suo.

Ad interrompermi fu la voce di Gessica.

G: «Elodie, ma ci sei?!»

Gab rideva e Lele era visibilmente imbarazzato.

Caddi dalle nuvole e mi accorsi che tutti mi avevano guardato mentre io 'contemplavo' Lele.

Che. Figura.

Entrammo nel ristorante...

Costruire. {A Lelodie's Story}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora