Capitolo Nove.

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Lele's Pov.

*Ore 6:30*

Mi ero svegliato presto, come sempre, e tutta la notte avevo sognato una testolina rosa, un dolcissimo profumo di fragole e degli occhi verdi e lucenti come due piccoli smeraldi.

Che stesse ancora dormendo?

Chissà come sarebbe Elodie, addormentata.
Forse, sarebbe ancora più bella di quanto non sia già.

Feci una doccia lunghissima, ne avevo proprio bisogno, e decisi di andare a svegliare Elodie, tanto non avevo niente da fare.

Si, solo per questo, naturalmente.

Guardai l'orologio. Erano già le 7:30.
Ero anche passato a prenderle la colazione.

E: «Ma che cos... Oh, Lele, cosa fai qui?».

La osservai, si era appena svegliata, era meravigliosa e subito mi venne voglia di baciarla, non capii cosa mi trattenne.

L: «Buongiorno dormigliona!»

E: «Ma che dici? Sono appena le 8:00...»

L: «Si, ma ti ricordo che alle 9:00 dobbiamo essere a scuola...»

E: «E va bene... Entra pure, dai».

Mi soffermai sul suo pigiama con gli orsetti.
Faceva morire dal ridere, ma anche con questo stava dannatamente bene.

L: «Cos'è quel pigiama?», chiesi ridendo.

Lei fece la finta offesa.

E: «Non prendere in giro i miei orsetti!».

Si arrabbiò e mi fece cosi tenerezza che le diedi un bacetto sulla punta del naso... Era così carina.

E: «Non pensare di distrarmi con questo!», disse, ma già stava sorridendo.

Sorrisi con lei, mentre la osservavo mangiare con gusto quella brioche.

L: «Vedo che ti piace»

E: «Si, è molto buona. Grazie», disse con un sorriso che avrebbe potuto sciogliere chiunque.

Poi si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia.
Ecco, questo era il modo con cui avrei voluto cominciare tutte le giornate della mia vita.

La salutai, ero già in ritardo per la lezione, ma per lei, farei in ritardo anche tutta la vita.

___

Elodie's Pov.

Quella mattinata era stata molto piacevole.
Era da molto tempo che non mi sentivo così felice e spensierata.

Che sia un ragazzo con un enorme ciuffo castano, e degli occhioni color Nutella, a farti sentire così?
Pff, sciocchezze. Semplicemente, sto bene.

Gessica era andata a fare il suo riscaldamento di danza classica con Gab alle 6.00 del mattino, e proprio non capivo come facessero quei due.

Io mi ero svegliata solo alle 7.30, e nemmeno per volere mio.
Qualcuno aveva bussato alla mia porta, e fui felice di notare che era stato Lele, che tutta la mattina mi prese in giro per il mio pigiama con gli orsetti.

Mentre mettevo un broncio grande come una casa, lui mi diede un piccolo bacio sulla punta del naso, facendomi, involontariamente, sorridere.

In compenso, mi aveva portato una colazione con i fiocchi, quindi, per una volta, decisi di perdonarlo.

In fondo, non era male svegliarsi così, la mattina.

In sala, il professor Rudy Zerbi si accorse subito del mio buonumore.

E: «Buongiorno!»

R: «Buongiorno... Come mai oggi ti vedo così pimpante?»

E: «Sono semplicemente felice»

R: «Mi fa piacere! Cosa vuoi cantare?»

E: «Canto 'Dedicato' di Loredana Bertè».

*Dopo la canzone*

R: «Complimenti Elodie, ottimo lavoro. Sei migliorata notevolmente»

E: «Grazie mille, professore».

Uscita dalla sala, felice per tutti i complimenti che Rudy Zerbi mi aveva fatto, mi diressi in sala relax, e trovai Lele e Gab che parlavano con delle facce sconcertate.

___

Lele's Pov.

Ero a lezione con il professor Alex Braga.

L: «Oggi le canto un mio inedito, 'La strada verso casa', un pezzo che ho dedicato al mio fratellino...»

A: «Sentiamo. Sono molto curioso».

*Dopo la canzone*

A: «Complimenti Lele. Per avere 18 anni sei davvero un ragazzo molto maturo. Continua così!»

L: «Grazie. Arrivederci.», dissi, fiero di me stesso.

Andai in sala relax e cercai Elodie, ma lei probabilmente era ancora a lezione. Mi sono sedetti sulla poltroncina a ripassare un brano con le cuffiette, quando ad un certo punto è entrato Gab, spalancando la porta, venendo verso di me con una faccia disperata.

L: «Gab, calmati, che è successo?»

Gab: «Gessica...»

L: «Gessica... Gessica che?!»

Gab: «Si è infortunata gravemente alla gamba. L'hanno portata in infermeria e non mi hanno lasciato accompagnarla. Sono in pensiero, come faccio?!»

L: «Mantieni la calma e chiedi ad un professore».

In quel momento entrò Elodie, bellissima come sempre, e per un momento mi persi a guardarla.

E: «Ragazzi che è successo?».

Le raccontai tutto.

E: «Oddio... Dobbiamo andare a vedere che è successo, muoviamoci su»

Gab: «Ma la Celentano non mi ha lasciato andare...»

L: «Non importa. Andiamo lo stesso».

Costruire. {A Lelodie's Story}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora