Lele's Pov.
In quei giorni Gab era diverso.
E in peggio.Non toccava cibo, era svogliato, non cambiava espressione. Mai.
Non era più il ragazzo buffo e simpatico che avevo conosciuto. Non era più il bravissimo ballerino che si muoveva perfettamente ad ogni singola nota. Non era più il caro vecchio Gab. Così, decisi di parlargli, una volta per tutte.
L: «Esposito, adesso mi spieghi che cazzo hai».
No. Forse non sono partito bene. Perché gli ho chiesto che c'aveva quando lo sapevo già?!
Gab: «Sai benissimo che cos'ho»
L: «Giusto amico, hai ragione».
Chinò il capo.
L: «Ma non devi abbatterti! Cosa vuole Ges da te?! Un ragazzo depresso o il Gab che ha sempre conosciuto?! Fatti forza! Devi vincere anche per lei!», quasi urlai.
Gab: «Lele, prova a pensare a cosa succederebbe se Elo dovesse uscire dal programma...».
Perché mi parlava di Elodie?
Perché paragonava Gessica e se stesso, a me ed Elodie?
Il mio sguardo si fece subito cupo.
Certo, mi sarebbe dispiaciuto.
Elodie era pur sempre una mia... Amica?L: «Lo so che per te è difficile ma... Ti prego. Fallo per tutti noi. Vivi la tua avventura, Gessica ti sarà sempre accanto»
Gab: «Cercherò di farlo il più possibile. Grazie fratello. Ti voglio bene».
Ci stringemmo in un abbraccio.
In quel momento entrò Elo.
E: «Permesso? Ho portato un caffè per tutti e una torta che sono sicura non ti dispiacerà Gab... La Cheese-Cake!».
Gabriele proprio non sapeva resistere a quella torta. Guardai prima Elo, e le feci l'occhiolino per la mossa azzeccata. Lei mi sorrise.
Poi guardai Gab. Era spuntato un lieve sorriso sulle sue labbra. Forse, era ancora il mio caro vecchio Esposito.
E: «Che fate nel pomeriggio?»
L: «Potremmo uscire!»
E: «Si, bella idea»
Gab: «Emh... Io in realtà dovrei fare una videochiamata con Ges»
E: «In bocca al lupo!»
Gab: «Crepi! Grazie di tutto ragazzi!».
Ero felice di averlo aiutato.
Era come un fratello per me.___
Elodie's Pov.
*Ore 18:30*
Io e Lele uscimmo dalla stanza di Gab.
L: «Brava Elo, non sa resistere alla Cheese-Cake»
E: «Lo so, lo conosco»
L: «Sembra meno depresso».
Mi sorrise come solo lui sapeva fare.
E: «E adesso che facciamo? Io non ho più niente da fare»
L: «Stasera ti porto a cena fuori», propose con disinvoltura.
All'inizio ne fui stupita, e sembrò esserlo anche lui, tanto che cercai di tranquillizzarlo.E: «Emh, okay... Un'uscita tra amici, no?».
Sembrò calmarsi.
L: «Si, infatti, una semplice uscita tra amici», sorrise, un po' a disagio.
E: «D'accordo, allora io vado a prepararmi... Ci vediamo dopo?», chiesi mentre notai che Lele stava prestando troppa attenzione alle mie labbra.
L: «Eh? Ah, si, a dopo allora».
Lo salutai con una mano e mi diressi verso la mia camera.
Ed ora cosa cavolo mi metto?
Ora che non c'era Gessica, fare queste cose era molto più difficile.Mi feci una doccia lavando anche i capelli con il mio inseparabile bagnoschiuma alla fragola... E cos'altro, sennò?
Asciugai la mia chioma rosa ed optai per un vestito bianco perla lungo fino a metà coscia... Era un bel vestito, chissà se sarebbe piaciuto anche a Lele...
Smettila Elo! Che domande ti fai?
Era solo un'uscita tra amici.Abbinai dei tacchi dello stesso colore e mi truccai leggermente con un po' di Mascara ed un filo di Eye-Liner.
Ero pronta, ed era anche ora di trovarsi giù alla Hall con Lele.
Iniziava ora la nostra uscita tra amici.
___
Lele's Pov.
Quando Elodie scese le scale, m'incantai a guardarla.
Era... bellissima.
Le sorrisi e lei ricambiò.
Per poco non caddi per terra.Iniziammo a camminare verso il ristorante, e non ci fu il minimo disagio tra noi.
Beh, tranne quello mentale.
Nel senso che facevamo gli scemi, ci prendevamo in giro a vicenda ed ero talmente felice in quel momento...Ripensai alla nostra prima uscita, con Gessica e Gabriele.
Quando loro facevano gli innamorati e noi, invece, ci odiavamo a morte.Erano cambiate tante cose.
Elodie mi aveva parlato, mi aveva anche insultato, certo; ma mi aveva sorriso, aveva pianto davanti a me, ci eravamo abbracciati più e più volte, scherzavamo sempre e ci eravamo addirittura baciati.Avevo conosciuto qualcosa di Elodie e lei aveva conosciuto qualcosa di me.
E questo era molto curioso, perché di solito io tendevo ad essere un mistero per chiunque.
Ma lei era diversa, e questo l'avevo capito subito.
Solo, non pensavo potesse essere cosi diversa in positivo, lei era in qualche modo la mia luce in fondo al tunnel; era qualcuno da scoprire, e che, constatai, si mostrava solo a me.E: «A che pensi?»
L: «A quanta voglia ho di baciarti».
Ed ancora una volta non ci fu il tempo di pensare.
Il cuore precedette la mente.
E mi fiondai sulle sue labbra.