Capitolo 13

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"È lui?"

Mi chiede ridendo.

Io sono seria, serissima, e gli istanti in cui il telefono continua a squillare mentre io sono lì, ferma, a fissarlo, mi sembrano infiniti.
Lo stomaco mi si stringe in un forte morso.
-Non posso crederci-
-Cosa sto facendo?-
Lui di certo non se è lo merita, non dovrei essere qui, ma con lui. Si con lui, il mio ragazzo.
Il senso di colpa torna così forte, che ho completamente rimosso, dal mio cervello di dover rispondere al telefono.
Continuo a fissare lo schermo, sembra un eternità, non smette di suonare, non smetterà più.

"Rispondi"

Chase interrompe il caos che si sta scatenando nella mia testa.

"Vuoi che risponda io?"

"No!"

Riesco finalmente a fare qualcosa, mi allontano, ancora saltellando e finalmente rispondo:

"Pronto."

"Desy, dove sei?"

Ha un tono allarmato, spero non mi faccia la soltita scenata di gelosia, anche se ne avrebbe tutto il diritto vista la situazione.

"In hotel"

Dico mordendomi le unghia nervosamente.

"Esci fuori."

"Perché?"

"Dobbiamo andare in un posto."

Dice abbassando il tono della voce, quasi in un sussurro.

"Dove?"

Nessuna risposta.

"Cosa è successo?"

"Desy, stai calma e scendi sotto."

"Dylan, parla!"

Lo inccito a continuare, non so il motivo, ma ho davvero un brutto presentimento che parte dallo stomaco.

Fa un respiro, poi dice:

"Kate... ha avuto un incidente."

Mi faccio prendere dal panico.
-Lo sapevo che era successo qualcosa maledizione-
Non gli do il tempo di continuare attacco la chiamata e urlo contro Chase:

"Aiutami ad uscire fuori di qui! Ti prego."

"Cosa è successo?"

"Kate ha... Kate ha avuto un incidente"

Riesco a dire.

Provo a camminare verso le scale, ma il dolore alla caviglia è troppo forte.
-Maledetta me-
-Dovevo farmi male proprio ora?-
Chase mi prende di peso e scende le scale.

"Fammi scendere Chase!"

Urlo dimenandomi.
Continua a scendere la scalinata, senza prestare attenzione a quello che dico.
Mi mette giù nella hall.

"Riesci a scendere le scale da sola?"

Io non rispondo.
In un attimo capisco che stare in braccio a Chase è l'ultimo dei miei problemi.

"Ecco allora smettila di lamentarti."

Mi fa scendere al piano terra nella hall

"Riesci a camminare fino all'uscita"

"Si"

Gli sorrido.

"Grazie"

Dico, per poi poggiare il piede a terra.
Ma niente il dolore lancinante si ripresenta subito ed io non riesco proprio a muovermi.

Un Ultimo DesiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora