Capitolo 8

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"Zio Mark..."

Deglutisco.

"Desirèe, non mi sarei mai aspettato di trovarti qui"

Mi squadra dalla testa ai piedi.
Poi poggia una mano sulla mia spalla.

Sento il respiro bloccato, insieme a tutto il corpo

non riesco a muovermi, non so cosa fare.

Mi vergogno troppo.

Sento gli occhi umidi bruciare.

Torno in me, non so con quale forza.

Mi allontano, senza riuscire a dire nulla.

Porta il bicchiere in bocca e fa scendere il liquido con fluidità, come a suo solito.
Nonostante i suoi 40 anni è ancora in forma, eppure non posso far altro che vederlo come l'uomo più brutto del mondo.
I capelli rossi, dello stesso colore di mio padre, gli ricadono disordinati sul viso,

-quelli di mio padre sono ordinati, più vivi e belli, belli davvero-

la barba non fatta.

-Papà la fa sempre-

Non posso far altro che vederlo così, sporco, e mi sento anche io tanto sporca, sporchissima, e in apnea che non respiro proprio più e credo quasi di morire.

I suoi occhi chiari color ghiaccio sono ostacolati da sfumature rosse, fanno davvero paura quegli occhi.

Accenna un sorriso.

"Ma guarda che non devi fare così, erano altri tempi lo sai, ora sono cambiato."

Non ci posso proprio credere di essere qui davanti a lui.
Non le sento quasi le sue parole, sento solo il suono della sua voce, che mi procura delle fitte allo stomaco.

Continuo a non parlare

"Va bene, lo capisco, comunque me ne stavo andando, entrate pure a divertirvi!"

Torna a guardare il buttafuori, gli da una pacca sulla spalla e continua:

"Se vogliono possono entrare, a domani! Per sta sera ho già dato."

Torna a guardarmi, poi con le mani in tasca volta l'angolo e si allontana.

Eppure non mi sento meglio, sono ancora lì immobile, e tutti questi casini proprio non me li spiego.
Tiro un respiro profondo, devo riprendermi se non voglio dare spiegazioni alle altre, e no, proprio non voglio.
Prima che la carrellata di domande mi piombi addosso, cerco di creare nella mia testa una storia che giustifichi quello che è appena successo, ma soprattutto la mia reazione. Che poi non so se è proprio una reazione. Del resto è andata meglio del solito, qualche tempo fa avrei avuto di sicuro un attacco di panico. Invece sento il mio respiro pian piano tornare regolare, sto diventando abbastanza brava dai.

"Hei! Ma chi era, cosa c'è che non va?"

Già, Kate non si fa mica attendere, è lì che con lo sguardo preoccupato e apprensivo, di chi vuole solo provare a frati star meglio, qualsiasi sia il problema, lei proverà a sistemare le cose. Ma non tutte le cose possono essere sistemate. Neanche da una come lei, che ha sempre tutto sotto controllo.

E no, persino lei non sa nulla di Zio Mark, o meglio, solo Mark, non è certo degno di essere definito tale.
Ci sono cose che sono fatte per non essere dette, credo, forse perché così, se non tutti ne sono a conoscenza, sembrano meno reali, e con il tempo fanno meno male.
Quindi la soluzione migliore è mentire, sì, anche alla tua migliore amica, perché basti tu a stare male, non serve mica che anche gli altri stiano male per te.

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