Capitolo 21

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"Piccola peste!"

"Zak continui con questo soprannome? È orribileee!"

"A me piace e ti ci chiamerò sempre."

Dice dal telefono con tono teatrale.

"Puoi risparmiarmi questa tortura se vuoi, non mi offendo"

Continuo io, prendendolo in giro.

"No, tranquilla non è un problema"

Io sbuffo in segno di resa e finalmente chiedo:

"Cosa dovevi dirmi?"

"Niente, volevo solo assicurarmi che andasse tutto bene."

"Si, grazie, è tutto apposto"

"Non lo hai più visto in giro vero?"

Me lo chiede come un bisogno, come se mi stesse pregando di dirgli di no. Fortunatamente non è necessario mentirgli, perché davvero da quella sera non ho più visto Mark.
Zak dopo l'accaduto non voleva più andarsene ma alla fine sono riuscita a convincerlo, credo abbia ceduto solo perché c'è Dylan, mi ha praticamente ordinato di non staccarmi da lui.
Tra l'altro domani sera torneremo a casa e questo non può che rendermi felice, è stata la vacanza più faticosa della mia vita, non credo la scorderò facilmente. Chase non lo vedo da quando è venuto a parlarmi di Dylan e spero di non riavere presto uno scontro con lui perché sono ancora confusa dall'ultimo. Penso spesso a quella maledetta statuetta ma il mio orgoglio mi impedisce di correre a portargliela, potrebbe essere la risposta a tanti dei suoi problemi.

Torno a prestare attenzione a mio fratello che richiama la mia attenzione dall'altro capo del telefono.

"Non lo hai visto Desy, vero?"

Questa volta il tono è più brusco ed io mi affretto a rispondere.

"No, no, no, stai tranquillo."

"Sei sicura?"

"Sicurissima. Dai rilassati, domani sera ripartiamo."

"Già, non vedo l'ora."

"Anch'io, come stanno mamma e papà?"

"Tutto bene"

"Gli hai detto qualcosa di quello che è successo?"

"No, e non lo faremo."

"Si, sono d'accordo."

" Non hanno bisogno di altre preoccupazioni, ne hanno avute già tante. Allora Desy stai attenta e non ti allontanare troppo da Dylan."

"Va bene sta tranquillo"

Dico finta scocciata.

"Ciao piccola peste"

"Ciao Zak"

Ridacchio chiudendo la chiamata.

"Allora lo hai messo?"

La voce di Zoe mi fa sbuffare e prendendo il vestito tra le mani rispondo:

"Ora lo metto, un attimo."

Davvero non capisco perché ci tanga tanto a farmi mettere questo coso, non si può definire vestito, visto che non copre praticamente nulla.
Lo infilo e tiro su la cerniera.
Guardo la mia immagine riflessa un po in imbarazzo, il vestito è praticamente attillato, non andrò mai in giro conciata in questo modo.
Esco dal bagno con una smorfia stampata in faccia e non appena mi ritrovo davanti le mie tre amiche, porto le braccia incrociate al petto.
Zoe mi accoglie subito a bocca aperta, Grace con gli occhi spalancati, mentre Kate con un sorrisetto furbo.

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