Buongiorno. Mi sveglio sempre alle 6 ormai, che palle. Ho appena saputo che oggi entrano due ragazze del secondo anno, Gretel e Marie se non erro. Vado subito in cucina, ho un certo appetito. Mangio una mela, perchè ovviamente la mia martrigna deve dormire. Non solo le diamo un tetto per vivere. Vado scazzato in camera e scelgo che mettere. Una t-shirt bianca con dei pantaloni beige sono perfetti. Sistemo i miei capelli a mo' di gel e mi improfumo. Non vedo l'ora di prendere per il culo quelle innocenti ragazze. Ormai è una routine, mi conoscono tutti nella scuola. Ma loro no. Arrivo quindi a scuola verso le 7:30 e ovviamente tutti mi guardano. "Finn! Finn vieni qui!" urlo, tutti mi guardano. "Dov'è la colazione che ti ho chiesto?" chiedo furioso. "Q-qui Matt, è qui. " mi dice lui terrorizzato. Mi da la busta e vedo una misera colazione: che cazzo è questo? Lo prendo per il colletto e lo alzo con tutta la mia forza. "Non c'è più tempo, o vai a comprarmi una colazione come si deve o mi dai la tua." sussurro minaccioso. Mi fa vedere la sua colazione e ha un croissant ripieno di nutella. "E tu mi hai preso quella misera cosa? Ma te la mangi tu." gli lancio il mio 'cibo' e quello suo lo metto in zaino, mentre cammino soddisfatto.
Arrivano queste due ragazze, sono molto carine ma già viste. Una ha la carnagione un po' più abbronzata dell'altra, è troppo magra ma accettabile. L'altra ha un po' di ciccia ed è carina. E' bionda ma non il mio tipo. Non mi piacciono, però mi faccio notare. "Oh, bene bene bene. Le nuove ragazze." le saluto con un bacio nella mano. Una delle due ridacchia. "Siete Gretel e Marie?" annuirono. "Benvenute." mi ringraziano. "Alice amerà questa scuola." dice la magra alla bionda. "Alice? Chi sarebbe?" mi intrometto io. "Viene al secondo anno con noi. Noi siamo più timide di lei, perora. Comunque domani la vedrai." uhm Alice... mi sa di nome da bambina. Me la immagino già, vestiti floreali, bionda e magrissima. Bleh. "Sarà un piacere incontrarla." ma che minchia dico, mi farà schifo.
Passo le sei ore a insultare ragazzine che continuano a fissarmi, sono troppo piccole. Oggi non ho voglia di rubare la merenda a nessuno, quindi per gli altri è una giornata tranquilla. Torno a casa a pranzare. Già dalla porta vedo far loro i piccioncini. Che schifo proprio. Appena entro, prendo il piatto con la pasta e mi metto sulla poltrona a guardare il televisore. Sempre le stesse merde, Dio.
Mi vado a riposare un po' in camera e chiedo di chiamarmi verso le 17. Continuo a pensare a quel nome. Provo a cercare un altro modo per immaginarmela, nulla. Quell'Alice mi sa di ragazza biondina, denti storti, magrissima e con vestitini floreali. Mi rabbrividisco, non ho assolutamente sonno. Quindi si fanno ormai le 17:00 ed esco. Oggi il mondo ce l'ha con me, mannaggia a questa Alice. Non mi parte la macchina e sono già abbastanza incazzato.
"Tutto apposto figliolo?" chiede mio padre mentre sto sbattendo la porta. "Non... chiamarmi figliolo. Comunque no." salgo le scale e mi chiudo in camera. Mi addormento nella speranza che domattina sarà migliore la giornata.
Vi sta piacendo la storia? Ci sto mettendo tutto il cuore e mi sono davvero affezionata a questa storia. <3 GRAZIE MILLE
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||Innamorata del bullo della scuola|| ;Wattys2018;
Ficção AdolescenteAlice, la ragazza italiana che ha avuto un brutto passato alle spalle, decide di trasferirsi insieme alla zia a New York. Frequenterà il secondo anno di liceo, dove si scontrerà con Matt, il bullo della scuola. Una ragazza così coraggiosa e testarda...