Perché?!

584 41 1
                                    

" Come certe sere quando non respiri ma non muori tu".
Apro la porta e scappo, di nuovo. Corro per le scale, arrivo in cantina, non respiro.
Non è la prima volta che mi succede. E non sarà l'ultima.
Devo respirare, respirare, ci provo ma un nodo mi stringe la gola, le lacrime continuano a cadere sul pavimento sporco della cantina.
Ed io sono lì.
Io, quella forte, quella che non aveva bisogno di nessuno, "Supererà tutto facilmente, si troverà bene", dicevano.
Mi sento stupida, perché non sono quella di un tempo?
Come in uno di quei film drammatici esplodo in un "PERCHÉ?!" Liberatorio.
Sento dei rumori, forse arriva qualcuno.
Non posso restare in cantina per sempre.
Devo andare avanti, devo continuare, devo rialzarmi.
Non ce la farò mai.
Finalmente mi alzo, pulisco le lacrime con la maglia e fingo che non sia successo nulla.
Provo a capire lucidamente cosa mi sia preso, su internet scrivono "attacchi di panico", ma si sa Google si comporta come il peggiore medico del mondo.
Chiudo tutto. Mi metto a letto. Domani devo alzarmi presto, devo andare a scuola per sentirmi dire: " Ma questo non l'avevi fatto giù?" Ingoia il rospo, di nuovo. Non rispondere, fingi che sta gente sia davvero migliore di te, è ciò che vogliono.
Non devo mollare, non devo crollare, lo devo ai miei genitori, hanno già troppe cose a cui pensare ed io sono il minore dei problemi, io non ho bisogno di aiuto, ce la faccio da sola.
Sono passati 3 anni e mi fa ancora male tutto questo, mi fa male ripensarci ma dovevo raccontarlo.
Mi sento così stupida a farlo.

DIARIO DI UNA CLASSICISTA DISPERATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora