Rewind: Prima liceo

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Non ho dormito, ho paura, tanta paura e se i miei nuovi compagni non fossero come quelli vecchi? E se non fossero simpatici? E se fossero tutti fighetti?
Questo non è il mio posto, voglio andare a casa.
Suona la campanella, mi avvio verso l'ingresso, cos'è questa strana colonnina?!
Pensavo che qualcuno mi accogliesse, magari il preside, come ho sempre visto fare nei film, per quelli nuovi funziona così no?
Chiedo alla segretaria dove sia la prima liceo, salgo le scale, arrivo in classe.
Cosa devo fare? Cosa devo dire?
"Ciao a tutti", bella mossa Fede, sempre già scema.
Mi si avvicina una ragazza, sembra simpatica.
Vedo già che ci sono dei gruppetti, ma tanto mi stanno tutti antipatici.
- "Piacere Federica"
- "Ma sei la nuova educatrice?"
- "No, mi sono appena trasferita."
Bene, credono che sia più grande di loro, proprio scemi sti qua eh.
Arriva la prof di matematica: un amore, la amo.
Il pezzo forte arriva adesso: inglese.
Come faccio? Non ho mai parlato in inglese, da emme facevamo esercizi su esercizi in italiano.
Ma lo parlano tutti benissimo, okay, la prof si è accorta di un viso nuovo , mi chiede di presentarmi.... in inglese.
Prima figuraccia andata!
La prima liceo fu un anno durissimo per me, è stato l'anno in cui sono cresciuta maggiormente, ci sono stati tanti tutti momenti fatti di solitudine e lacrime, poi arrivò gennaio.
È ricreazione, ho le cuffiette con la musica altissima, mi dà fastidio il loro accento è così diverso dal mio!
Vedo avvicinarsi una ragazza, cosa vorrà?!
Mi toglie le cuffiette e mi abbraccia.
Come ha fatto a saperlo?! Quanto avevo bisogno di un abbraccio.
Le sussurro un timidissimo grazie e trattengo le lacrime... stavolta di gioia, finalmente dopo mesi si sono accorti di me!
Una settimana dopo vidi la prima nevicata della mia vita, la stessa ragazza decise che dovevamo uscire a vederla.
Un mese dopo partecipai al mio primo pigiama party ufficiale.
Pian piano iniziai a conoscere tutte le ragazze, iniziai ad aprirmi con loro e loro con me.
Iniziai a stare meglio.
Iniziavo a vivere la mia età nonostante gli attacchi di panico e il costante pensiero di scappare di casa.
Quello stesso anno mi iscrissi al fan club della mia cantante preferita è andai al primo raduno della mia vita (fu anche la prima volta che la vidi dal vivo)
inoltre fui rimandata per la prima volta (e ultima, per fortuna).
Un vero e proprio fallimento per una come me.
Conobbi la metrica, l'Iliade, Catullo e i suoi mille baci e il corretto modo di stare in autobus (grazie prof di arte).
Il messaggio che vorrei mandare con questo capitolo è che ci saranno sempre delle difficoltà, è impossibile che tutto fili sempre liscio anche perché come si dice dalle mie parti:" Quanno o' mare è calmo ogni strunzo è marenaro ".
L'importante è non mollare, stringere i denti e dimostrare di essere più forti.

L'importante è non mollare, stringere i denti e dimostrare di essere più forti

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DIARIO DI UNA CLASSICISTA DISPERATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora