Capitolo tredici - Non ne basteranno mille

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N.a Buongiorno miei cari lettori! Rieccomi, come vi avevo promesso, con un nuovo capitolo. Il capitolo precedente vi ha riempito di dubbi che verranno tutti chiariti in questo capitolo. Cosa ha detto Eyael ad Aisleen? Cosa voleva dire con "casa"? Come si comporterà la nostra Ais?
Scopritelo leggendo! A questo sabato, un bacio
-Marti

*


Sentivo che il mio cuore era rotto in mille cocci. Questa volta non sarebbe stato facile rimetterlo a posto. Non bastava un po' di colla per ripararlo. Dovevo tenermelo così il mio cuore, rotto. Il motivo per il quale non aveva resistito era uno: ero nuovamente sola, senza Jamie. La mia metà, il mio amore, il mio tutto.

«Aisleen tieni questa, ti sentirai un po' meglio» disse Selene, porgendomi una tazza di infuso di lavanda.

Osservai con sguardo vacuo il fuoco, che ardeva nel piccolo camino di pietra e che ogni tanto Benjamin ravvivava con un po' di legna.

«Grazie» dalla gola mi era uscito un rantolo.

Il solo pensiero che, avevo fatto di tutto pur di non perderlo e che alla fine lui aveva scelto di lasciarmi, mi opprimeva il petto, come un macigno.

«Appena torneremo alla fortezza, Victoria saprà come agire, sta tranquilla» cerco di rassicurarmi Matthew.

«Sì, ci dovrà essere una soluzione...» mormorò Selene, non credendo neanche lei, alle sue parole.

Una soluzione? Sarebbe stato bello, ma non c'era alcuna possibilità di ritrovare Jamie questa volta.

Nessuna.

Lo avevo perso per sempre.

«Quando ritorneremo alla fortezza?» chiesi atona, ignorando i loro tentativi di farmi sentire meglio.

Tutti i presenti si scambiarono degli sguardi colmi d'intesa e poi Adam, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, rispose.

«Tra poche ore. Non appena ci sarà l'alba, partiremo»

Mi guardò comprensivo ma capì che non avevo bisogno di altro per il momento, se non di pensare ad un modo per non crollare.

Annuii e mi portai la tazza alle labbra. Cominciai a bere l'infuso caldo e mi sentii leggermente meglio. Il freddo del nord dell'Irlanda era noto a tutti i regni, come il freddo "spacca ossa". Era un freddo talmente forte, che secondo le credenze, riusciva a spezzarti le ossa.

Osservai fuori dalla finestra i fiocchi di neve che scendevano lentamente, depositandosi sul terreno, formando un tappeto bianco.

Ripensai alle parole di Eyael.

Il dio dei sogni ripetè ancora una volta quelle parole che mi trafissero come lame «Sì mia cara, è tornato a casa»

«Intendi al palazzo degli Knight

«No, no, no, no» scosse la testa e si mise a ridere «negli Inferi»

«No...lui.....non può averlo fatto»

«E invece sì l'ha fatto. E lo ha fatto per te, per aiutarti a ritrovare il pugnale»

«Ma lui non è il principe dei dannati. Teodore Knight lo era!»

«E' il suo successore per stirpe di sangue, adesso è lui il principe. E il re dei dannati lo stava aspettando da millenni»

Blood Ties - Linee di Sangue (STORIA SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora