Capitolo nove - Annabelle

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N.a Partiamo con un elenco sui punti della storia ancora da svelare:

1.Chi è Annabelle? e che cosa c'entra con la storia? La risposta è: leggete il capitolo (ehehe)

2.Di cosa è capace veramente Aisleen? Quando la vedremo utilizzare i suoi reali poteri?

3. Cosa erano le macchie nere nella stanza di Aisl nel capitolo quattro?

4. Dov'è questo maledetto pugnale di Melkor?

5. E Blake Knight, Amanda e Louise che fine hanno fatto?

6. E la profezia?

Queste sono tutte le possibili domande che vi potreste porre leggendo la storia ma giuro che risolverò presto ogni vostro dubbio, dovrete solo darmi un pò di tempo. Oggi ho aggiornato immediatamente e sabato ci sarà un altro capitolo. Alcune di voi carinissime hanno commentato lo scorso capitolo, capendo il mio problema nell'aggiornare la storia e dimostrandomi pazienza e amore per la storia. Siete fantastici! Non ho altro da aggiungere, quindi stay tuned, e alla prossima:*

Marti.

*

Mi sembrò un sogno. Non poteva essere vero che Jamie fosse davvero lì, ad un soffio dal mio viso.

Gli afferrai il viso stringendolo così forte da fargli quasi male. Avevo paura di perderlo di nuovo, che venisse da un momento all'altro portato via da me, o che fosse tutto frutto della mia immaginazione.

Si scostò con una smorfia dal mio tocco rude e poi sorrise davanti ai miei occhi smarriti che lo scrutavano come se fosse la cosa più rara al mondo.

I capelli bruni erano cresciuti e gli ricadevano sul viso e gli occhi brillavano dello stesso color oro di sempre.

«Mi sei mancata» soffiò tirandomi al suo petto «più di tutto era la consapevolezza della tua mancanza a rendere tutto un inferno».

Affondai il viso nella sua camicia e respirare il suo profumo mi fece pensare che prima avevo semplicemente vissuto in un'apnea costante, come se respirare non fosse neanche più naturale dopo la nostra separazione. Scoppiai a piangere a causa di tutte le emozioni che provavo in quel momento «Avevo paura di non vederti mai più! Ti hanno fatto del male? Sei stato picchiato?»

Lui mi prese il volto tra le mani e mi asciugò le lacrime con i pollici, baciandomi le guance, il naso, la fronte e poi, con estrema delicatezza, le labbra. « Sono stato picchiato, sì. Ma non è importante. Tu sei importante. Raccontami di te, dimmi quello che ti è successo.»

«Adam mi ha portato qui per aiutare l'Ordine...»

« Lui... Quello stupido umano ha osato toccarti?» Il suo sguardo si accese d'ira «Ha usato violenza nei tuoi confronti?»

Ricordai la promessa che avevo fatto, avevo giurato che sarei stata solo sua, perché oltre al legame di sangue ad unirci, vi erano un altro legame più profondo, a causa del quale dipendevamo l'uno dall'altra.

«No, mai» affermai.

« Lo ucciderò per averti portato via da me»

«No!» esclamai.

Jamie sollevò un sopracciglio scuro. « No? Perché non dovrei?»

Mi sentii impallidire. Non volevo che Adam morisse, non meritava di essere assassinato. «Perché lui ha solo eseguito un comando» cercai di spiegargli cauta. Lui sembrò cercare di darmi ascolto e non controribattè.

Blood Ties - Linee di Sangue (STORIA SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora