Bring him back » [stydia]

capitolo cinque;

Lydia's POV

Stavamo uscendo dal cancello della scuola e c'era silenzio, troppo. Era opprimente. Mi decisi quindi a parlare: "Come ti vanno le cose, Stiles?"

Lo osservai mentre stringeva il volante con le mani, poi rispose: "Stanno cercando di trovare un equilibrio. Ma è okay, è così che deve andare."

Annuii, cercando di contenere la mia espressione sorpresa.... Non avrei mai immaginato che mi avrebbe risposto in modo cosi sincero.

"E te invece? Come ti vanno le cose?" domandò a sua volta, voltando il suo sguardo verso di me, quel contatto però durò poco, perché doveva tornare a tenere d'occhio la strada.

Ci misi un po' a rispondere, ma quando lo feci, replicai semplicemente: "Sono okay. Diciamo che vanno avanti."

"Come mai non sei alla festa di Jackson?" chiese.

"Non volevo andarci, semplice. So come sono le sue feste." risposi, guardando le mie mani poggiate in grembo.

"Oh... pensavo che dato che lui è il tuo ragazzo, non ti perdessi ness..."

"Non è il mio ragazzo." lo interruppi, "N-Noi ci siamo lasciati."

Lo guardai e le sue sopracciglia erano aggrottate, ma per un po' non disse più nulla.

"Pensavo foste la coppia più popolare della scuola, o almeno così si diceva in giro."

"Semplicemente le cose non andavano. Lui era una testa di cazzo e io troppo stupida per capire che non avevamo futuro..."

"Se mi permetti..." disse, "Jackson Whitemore è ancora una testa di cazzo e tu sei troppo intelligente per lui."

Cercai di nascondere un sorriso, ma invano. Stiles Stilinski stava davvero parlando con me dopo anni in cui non lo vedevo parlare con nessuno?

Non seppi cosa dire, quindi rimasi in silenzio. Quando tornai guardarlo però, vidi che stava sorridendo pure lui.

Arrivammo davanti a casa mia e lui fermò il motore della macchina.

"Grazie tante per il passaggio, Stiles." lo ringraziai mentre aprivo la portiera.

"Quando vuoi! Buonanotte Lydia." accennai un sorriso e lo salutai definitivamente per poi sorpassare il cancello e cercare le chiavi nella borsa.
Mi voltai per ringraziarlo un'altra volta, ma ciò che vidi era solo la sua Jeep che sfrecciava in fondo alla via.