capitolo nove;

102 12 1
                                    

Stiles' POV

Finalmente suonò la campanella dell'ultima ora e mi sbrigai ad uscire dalla classe prima di trovare la folla ammassata di studenti scatenati. Raggiunsi a passo veloce la mia cara vecchia Jeep e presi il cellulare di Lydia, per poi poggiarmi sul cruscotto.

La vidi avvicinarsi dopo un paio di minuti, così spostai il mio peso sui miei piedi.

"Hey..." le dissi, a mo' di saluto.

"Ciao!" rispose entusiasta.

Sorrisi in modo sincero forse per la prima volta in anni. Ancora non capivo cosa mi stava succedendo, ma quando avevo Lydia intorno mi sentivo spensierato e sereno (o quasi) come un tempo. Sarà perché avevo passato con lei praticamente tutta la mia infanzia, o perché era stata la mia prima vera cotta, ma mi faceva stare bene. Non riuscivo ad ammetterlo a me stesso, ma quella cotta forse c'era ancora. Anzi, penso si sia rafforzata dopo aver scoperto che aveva rotto con quell'idiota di Whitemore.
Insomma, come si faceva a non adorare Lydia: capelli biondo fragola, occhi verdi e un'intelligenza elevata che nei primi anni di liceo avrva sempre cercato di mascherare con una finta superficialità. Pensai sia stato a causa della sua paura di non riuscire ad integrarsi ed ero contento che abbia finalmente capito che i veri amici apprezzeranno sempre tutto di lei.
Lei non lo sapeva - sperai - ma mi ritrovavo spesso ad osservarla cercando di non farmi vedere in giro per i corridoi, a mensa, molte volte perfino in classe.
Notai che da quando aveva smesso di frequentare Jackson e quelle oche senza cervello che lei chiamava amiche era molto più se stessa. Ero contento che abbia trovato amici come Allison, Valerie, Isaac e Scott, che un tempo era il mio migliore amico prima che io decidessi di allontanarmi da tutto e tutti.

"Oi, Stiles... Ci sei?"

Non mi accorsi di essermi incantato fino che la mano di Lydia mi passò davanti agli occhi.

"Scusa mi ero incantato... Dicevi?" risposi, mentre fissai il mio sguardo nel suo.

"Come stai?" mi chiese, mentre i suoi occhi verdi si posarono sui miei.

"Bene" replicai, senza prendermi nemmeno il tempo per pensarci. Ero sincero. Stavo... bene; "E tu? Tu come stai?"

"Sono sfinita, le ultime due ore ho avuto chimica. Stava per scoppiarmi la testa."

La osservai. Era un'occasione che non mi capitava da un po'. I suoi capelli erano dello stesso colore, molte cose erano ciò che sono sempre state in lei. Ma non era più una ragazzina. Era ormai una donna determinata e sorprendentemente intelligente. Che fosse la mia seconda occasione?

Bring him back » [stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora