capitolo otto;

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Lydia's POV

Presi un respiro profondo, per poi voltarmi verso Jackson. Mi obbligai a forzare un sorriso e lo salutai: "Ciao, Jackson."

"Hey Martin! Come ti va la vita?" chiese il ragazzo dagli occhi verdi.

"Molto meglio senza di te... Grazie per averlo chiesto!" ribattei facendo una smorfia.

Accennai un sorriso che tutt'altro che genuino e feci per girarmi e andarmene ma, ovviamente, Jackson mi sbarrò la strada.

"Mi stai dicendo che questo bel corpo non ti manca neanche un po'?" finse un tono triste mentre si indicò con l'indice.

Alzai gli occhi al cielo, riflettendoci. Feci finta di pensarci come se fosse la cosa più importante dell'intero universo, poi esclamai: "Mmmh... NO!"

Stavolta mi girai in modo da far svolazzare i miei capelli sulla sua faccia tosta e scappai via prima che potesse dirmi altro.

Sospirai non appena mi sedetti al mio solito posto nell'aula di chimica e tirai fuori il libro mentre mi preparai psicologicamente alle successive due ore più noiose della mia vita.

Alla fine delle lezioni chiusi la mia borsa dopo averci buttato tutto alla rinfusa e, senza aspettare Allison, mi diressi nel parcheggio alla ricerca della jeep di Stiles.

Subito mi sentii in colpa per non aver aspettato la mia migliore amica, ma sapevo che avrebbe ricominciato a bombardarmi di domande riguardo a Stilinski e non ero in vena di dare risposte.

Intravidi il veicolo che cercavo e subito notai il proprietario appoggiato alla portiera con un paio di occhiali da sole sul suo naso.

Mi avvicinai e capii che mi aveva vista quando accennò un sorriso e spostò il suo peso dalla macchina.

"Hey" salutò.

"Ciao!" ricambiai, entusiasta.

Mi sentivo bene. Non sapevo spiegarlo, ma vedere che Stiles, nei miei confronti, stava uscendo dal guscio in cui si è rinchiuso per anni mi rendeva serena.

Mi era mancato tanto.

Ero certa che non fosse più lo stesso, perché le esperienze passate lo avevano devastato, e hanno avvolto il suo cuore in una corazza dura come la roccia,  ma ero convinta che il suo sarcasmo e la sua simpatia si nascondevano sempre li, da qualche parte dentro di lui.

E in quel momento, mentre osservavo il ragazzo torturato che si passava una mano tra i capelli, mi posi una sfida: sarei riuscita a farlo rinascere, a farlo stare bene.

Bring him back » [stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora