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I'm back, bitches!


Niall sorrise dolcemente accarezzando i capelli di Anna. Erano entrambi sdraiati sul letto matrimoniale della casa del biondo a LA, Anna aveva la testa appoggiata sulla sua spalla e si stava godendo le dolci carezze del suo amato.

Gli occhi blu di Niall, profondi, veri, come l'oceano, percorrevano indisturbati ogni millimetro della pelle del suo viso, dei suoi occhi verdi e delle sue lentiggini, che il biondo stesso adorava.

Anna vide la tempesta al loro interno. Una tempesta che era appena terminata, ma che aveva lasciato il mare ancora mosso. Quella tempesta era tutto ciò che aveva dovuto passare lontano da lei, e la quiete, ormai quasi raggiunta, era dovuta solo ed esclusivamente alla ragazza dai capelli rossi.

Le dita del cantante si incastravano perfettamente fra le ciocche dei suoi capelli, le labbra di Anna si adattavano perfettamente a quelle dell'altro. Niente sarebbe mai stato in grado di rovinare quel momento.

Niall aveva tocchi delicati per la sua piccola, che ai suoi occhi sembrava così delicata e vulnerabile, ma che volendo avrebbe potuto avere la forza di un leone. Le cose non stavano andando per il meglio, ma Niall non avrebbe desiderato altro che essere lì, al suo fianco.

"Sei bellissima", fu un sussurro, che uscì dalle sue labbra rosee e non troppo carnose. Moriva dalla voglia di dirglielo, perché adorava il sorriso che sapeva si sarebbe dipinto sul volto della sua amata. Infatti, fu proprio questo ciò che vide. Al sentire quelle parole, la bocca di Anna si incurvò in un dolce sorriso che fece sciogliere il cantante.

"Anche tu", rispose dunque la ragazza, arrossendo leggermente. Niall ridacchiò e le sfiorò una guancia con il pollice, poi si avvicinò a lei e fece scontrare i loro nasi, in un dolce e tenero bacio all'eschimese.

"Morirò di diabete. Già sei dolce solo a guardarti, poi se ti comporti così, proprio non ce la faccio!" scherzò lei, fingendo di allontanarsi. Niall rise e la prese dai fianchi riportandosela addosso, e anzi facendola scivolare sotto di lui.

"Mi dispiace, dovrai subire questa tortura ancora per un po'", disse lasciandole un bacio sullo zigomo, poi sulla guancia e sul mento, facendo sorridere Anna in modo incontrollato.

"Qualcosa mi dice, che sarò vittima della Stockholm Syndrome..", sorrise ancora e Niall ricambiò, captando il riferimento alla loro canzone. Soffiò nel suo orecchio, cominciando a canticchiare le prime parole.

"Who's that shadow holding me hostage? I've been here for days.." , bació il collo di Anna una, due volte.
"Who's this whisper telling me that I'm never gonna get away?"

Anna si morse il labbro inferiore quando il biondino si avvicinò alle sue labbra.

"I know they'll be coming to find me soon, but I feel I'm getting used to being held by you .."

E in quel momento, le mani di Niall si portarono sulla pancia di lei, cominciando a farle il solletico. Anna prese a ridere senza freni, non aspettandosi affatto una cosa del genere, e pregò Niall di fermarsi.

"Ti amo", sussurrò il cantante fermandosi e intrappolandola nuovamente sotto di lui.

"Ti amo", rispose lei, con una splendida luce che le illuminava gli occhi.

Forse, aveva definitivamente trovato la sua felicità.

-

A qualche chilometro di distanza, Ivan passò davanti ad un'edicola e restò piuttosto sorpreso nel vedere la copertina di una rivista per teenagers.

La acquistò, e con un sorrisetto, rientrò a casa, mettendosi subito al lavoro.



autrice;

l'idea che tra pochi giorni sarò a Dublino, mi ha fatto pentire di aver abbandonato wattpad, le mie storie, questa storia, che riguarda Niall, e mi sono decisa a tornare a galla.

sono successe tantissime cose durante questa mia assenza, e non mi sono ancora ripresa.

spero che ci sia ancora qualcuno che segue la storia, e spero che quel qualcuno possa perdonarmi.

questa volta dico sul serio,
a presto.

- reb

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