Capitolo 5

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"Ooh I'm a mess right now - Inside out - Searching for a sweet surrender - But this is not the end"

Il vento accarezza gentilmente il volto di Louis mentre si dondola pigramente sull'altalena, spingendosi con un piede mentre tiene l'altro stretto al petto.

Le cuffie sono nelle sue orecchie mentre Ed Sheeran prende il sopravvento e crea una sorta di bolla nella quale l'altro si lascia facilmente imprigionare.

Quanto può essere bello estraniarsi dal mondo? Lasciare che la musica ti avvolga in un bozzolo protettivo e ti culli, rassicurandoti, dicendoti che non sei solo, che il tuo dolore non lo devi affrontare nella tua cameretta, al buio, con tante lacrime.

Nemmeno potrei, pensa sconsolato Louis mentre alza gli occhi sull'alba, socchiudendoli appena quando i primi raggi investono il suo volto, illuminandolo. C'è Harry in camera mia, continua, passandosi la lingua sulle labbra, pensieroso.

Ancora una volta Louis non riesce a dormire, pervaso dai ricordi - ormai non riesce nemmeno più a definirli come sogni.

è impressionante come la semplice e patetica vita del ragazzo dagli occhi color cielo sia stata stravolta. Ma Louis non vuole soffermarsi nuovamente su questo punto, non vuole annoiare nessuno.

Non nega però di averci pensato tutta la notte, a lungo, senza tregua a quelle labbra: carnose, rosee, piene. E se si fossero baciati? Che cosa sarebbe successo?

Senza pensarci due volte il ragazzo fa scorrere un dito sulla sua bocca, lentamente, come se stesse immaginando il sapore delle labbra di Harry.

Salate, pensa, è una bocca che sa di uomo, continua, una bocca per cui si potrebbe uccidere o addirittura morire.

Come lo sa? Perché lui le ha baciate molte volte ed a lungo in tutti i suoi ricordi. Mentre erano teneramente abbracciati al chiaro di luna, mentre facevano l'amore sotto un cielo che gli apparteneva, mentre si punzecchiavano rincorrendosi nei giardini reali.

I suoi ricordi sono così vividi che può percepire esattamente ogni singola emozione che ha provato, ogni battito che Harry gli ha fatto perdere, ogni complimento che l'ha fatto arrossire, ogni carezza che l'ha fatto sognare.

Ma era davvero lui, quello? O era Louis la Valchiria?

"Sapevo che ti avrei trovato qui" dice una voce con un tono abbastanza alto affinché l'altro lo senta.

"Complimenti" sputa il castano, osservando come Niall entra nella sua visuale e stravolge ogni prospettiva.

"Qui è dove ti rifugi quando le cose sfuggono al tuo controllo" continua il biondo, sedendosi a terra di fronte all'altro che continua a spingersi sull'altalena. "Qui è dove ti senti al sicuro".

"Smettila di psicoanalizzarmi" sbuffa Louis togliendosi le cuffiette. "Non dovremmo tornare dal tuo Re?".

"Io ti conosco meglio di chiunque altro che a te piaccia o meno" lo ignora completamente Niall. "Quando smetterai di fare il bambino ed aprirai gli occhi?".

"Scusami tanto se quello che credevo fosse il mio migliore amico è in realtà un forte guerriero di Asgard che è un fottuto regno fuori dalla Terra" gli ringhia contro il castano.

"Perché dici 'fosse'? Pensi che per me sia stato un obbligo starti accanto? Pensi che non ti voglia bene?" dice Niall alzandosi di scatto in piedi ed avvicinandosi pericolosamente all'altro, facendolo rabbrividire appena. "Svegliati. Se io avessi voluto avrei potuto dire di no ad Odino, dirgli che non ero la persona adatta per quest'incarico... Ma non l'ho fatto perché io ci tengo a te. Tanto" il tono del biondo si addolcisce e fa qualche passo indietro. "Sai, su Asgard eravamo inseparabili" ed improvvisamente quelle parole catturano l'attenzione di Louis, perché non ha mai avuto visioni al di fuori di Harry? "Da quando sei sceso dai cieli per unirti a noi, c'è stato subito un forte legame ad unirci. Venivi sempre da me in ogni tuo minuto libero, per parlare o anche solo per rimanere abbracciati in silenzio, era un rapporto così intimo ma allo stesso tempo puro che Harry non capiva se doveva esserne geloso o meno" e Niall sorride al ricordo. "Quando ti ho visto lì, in quella pozza di sangue, penso che una parte di me sia morta con te" gli sussurra seriamente l'amico. "Ho odiato così tanto Harry per non essere riuscito a proteggerti, io ho incoraggiato la vostra storia così a lungo e così intensamente che mi sentivo quasi responsabile... Il mio Re, tra l'altro, era stato esiliato e solo Odino sa se in quella specie di limbo dov'era confinato, riusciva a pensare. Beh, io ci riuscivo ed anche bene. Pensavo a noi quasi ogni giorno, al fatto che non avremmo più potuto azzuffarci per rivendicare la nostra bellezza, non avremmo mai più litigato per avere l'ultimo goccio di vino ma soprattutto non avremmo più riso, fino a star male, insieme" ed ormai è già da un pezzo che le guance di Louis sono rigate dalle lacrime perché, diavolo, ora se lo ricorda.

Minn ValkyrjaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora