Capitolo 9

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Harry è morto.

Louis lo sa, o meglio, l'ha visto.

Ricorda perfettamente i suoi occhi verdi privi di vita, il sangue colargli lento lungo le tempie; vorrebbe poter dire di esserselo immaginato, vorrebbe davvero.

Sente ancora le urla di Niall nelle orecchie, miste ai gemiti di dolore del suo amato - poi il silenzio soffocante.

Una voragine si è aperta nel petto del castano, lasciandolo senza respiro. Louis conosce molto bene questa sensazione di vuoto, l'ha già vissuta in passato - anche se vorrebbe poter dire altrimenti.

"Just stop your crying, baby, it will be alright" inizia a cantare una voce, spaventandolo, il ragazzo non si è minimamente accorto di non essere più solo, né tantomeno che calde e copiose lacrime stanno scendendo lungo il suo bel volto. "They told me that the end is near, we gotta get away from here".

Il ragazzo dagli occhi color del cielo vorrebbe voltarsi ma non ci riesce, poiché improvvisamente un forte dolore gli attanaglia lo stomaco, salendo su fino al cuore che batte ormai all'impazzata.

Lui ha già sentito quella canzone.

"Chi sei tu?" sussurra Louis con un filo di voce, posandosi una mano sul petto, cercando di regolarizzare il respiro.

"Nessuno d'importante" continua la stessa voce. "Oh valchiria, come siete bella, mia signora" la ragazza entra finalmente nella visuale del castano. È giovane e molto carina, vestita in maniera semplice ma elegante. "Le leggende tramandano che il dio del Tuono vi cantasse questa canzone, non è forse così?".

"Harry" mormora improvvisamente Louis, strizzando gli occhi, come se solo nominarlo gli facesse male. "Sì, è vero" continua, sconsolato, cercando di chiudere la mente a quel ricordo un tempo felice ma ormai doloroso come non mai. "Ti ha mandato Thor per tormentarmi?".

Louis si trova infatti all'interno di una stanza reale ma non ha avuto modo guardare granché, poiché non appena il dio l'ha segregato lì dentro, Louis è scivolato a terra contro il muro e si è accucciato su se stesso, piangente.

"Oh no, mia valchiria" dice la voce squillante dell'ancella. "Sono qui per aiutarla".

"Mi aiuterai a scappare?" chiede il castano, improvvisamente interessato alla figura della ragazza.

"Sono qui per aiutarla per ordine di Thor, il mio signore e padrone" conclude l'altra.

"Allora puoi anche andartene" sbuffa il castano, incrociando le braccia al petto, volendo rimarcare la sua decisione, la debolezza precedentemente mostrata è sparita - non bisogna mai mostrarsi fragili di fronte al nemico; perché la ragazza è il nemico, giusto?

"Devo aiutarla a lavarsi, stasera si terrà infatti una cena con tutta l'alta società Asgardiana ed il mio padrone vuole che la sua valchiria sia pronta all'evento" dice l'ancella avvicinandosi a Louis.

"Puoi dire a quel pallone gonfiato di andare a farsi fot-"

"Oh su, su, mia signora" lo interrompe la ragazza. "Non faccia così. So quello che ha fatto il mio Re e so anche da che parte stare, ma io devo fare così come mi è ordinato altrimenti la mia famiglia ne risentirà" cerca di convincerlo.

"Io voglio solo piangere" mormora Louis, improvvisamente stanco millenni.

"Vedrete che con un bel bagno caldo si sentirà subito meglio" gli promette l'ancella, porgendogli la mano per farlo alzare.

Minn ValkyrjaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora