A mio nonno,
Possa aver trovato ora la pace da lui tanto cercata e desiderata, ma soprattutto meritata.
Grazie, per avermi insegnato ad amare. Non ci sarà attimo in cui tu non mi mancherai.
Grazie, per avermi fatto da padre, ti voglio bene nonno coccolo,
Tua per sempre,
Chiara
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Quando Louis apre gli occhi quella mattina, chiunque guardandoli noterebbe subito un particolare: sono privi di vita.
Mentre è lì, avvolto da coperte morbide e profumate, delicate come seta intorno al suo corpo, i ricordi della notte precedente gli scorrono davanti.
Il disgusto ed il ribrezzo sono così vividi nella sua mente che è costretto a scattare in piedi ed a correre in bagno a vomitare. Dopo che nel suo stomaco non è rimasto più niente da rimettere, nemmeno la sua anima, finalmente sembra che possa concedersi di posare il volto contro la ceramica del wc e piangere, disperato.
Thor si è beffato di lui, ha iniziato a toccarlo in punti dove nessun uomo o donna, se non consenzienti, andrebbero toccati. Poi, improvvisamente, il dio è scoppiato a ridere e: "la tua faccia vale più di mille vittorie, ti ho annientato" e così facendo, imprimendo la sua squallida risata nella stanza, era uscito lasciando Louis sul letto con le vesti strappate ed ancora il calore sporco e sbagliato di quelle mani callose su di lui.
Forse avrebbe dovuto ringraziare qualche divinità, perché infondo Thor l'aveva risparmiato, non l'aveva stuprato. Ma tutto ciò che riusciva a sentire dentro di sé era il disgusto per la sua persona, perché quelle mani l'avevano comunque toccato, rendendolo sporco. Non che ovviamente ci fosse più nessuno pronto a toccarlo.
Lì, a quel pensiero, la consapevolezza della scomparsa di Harry si fa di nuovo viva nel suo petto, lasciandolo senza fiato. Le lacrime, gli urli e le imprecazioni non sembrano bastare a colmare quel vuoto. Le ferite che riporta nel petto sono grandi e profonde, impossibili da far smettere di sanguinare.
Ma la piccola valchiria non ha nemmeno il tempo di riprendersi dal suo lutto che qualcuno entra di corsa nel bagno.
"Non rispondevate alla porta" sembra essere la scusa del guerriero che ha fatto irruzione nella stanza.
Se Louis avesse la forza per mettersi in piedi, sicuro noterebbe la bellezza dell'altro.
"E forse c'era un motivo" sbuffa il castano, tirando su con il naso e cercando di darsi un contegno. Infondo non vuole mostrarsi debole di fronte al nemico.
In passato, in un'altra vita, l'unico ad averlo mai visto piangere era stato Harry. Il suo Harry.
"Mi hanno ordinato di scortarti dalle ancelle, per prepararti al matrimonio".
La risata che fuoriesce dalla bocca di Louis, risalendo lungo la sua gola, graffiandola quasi, è spaventosa. La vera risata di un pazzo, folle che potrebbe uccidere o uccidersi da un momento all'altro: fa venire i brividi.
"Ed allora che cosa stiamo aspettando?" con queste parole la valchiria si tira in piedi, scaricando il water, volendo quasi che il suo dolore fluisse via come il suo vomito.
Sono patetico, pensa, mentre finalmente si permette di osservare l'altro. "Io ti conosco" mormora Louis, storcendo appena il naso, pensieroso.
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Minn Valkyrja
FanfictionHarry/Louis ✡ DioDelTuono!Harry (28) - Valchiria!Louis (19) ♡ accenni Zayn/Liam & Niall/NuovoPersonaggio | Note: age difference, smut, light bdsm, mpreg ♕ enjoy! ~WIP Fin dai tempi antichi ci hanno raccontato di come Odino, padre di tutti gli Dei, a...