Un Brusco Risveglio

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E poi non dite che non sono buona. Ecco pubblicato un altro capitolo dopo pochissimi giorni dal precedente.
Buona lettura

Lyn


Capitolo 14

Un Brusco Risveglio

"Harry messo alle strette decise di ubbidire al Ministro. «D'accordo, ma penso che stiamo commettendo un grave errore. Mi dispiace Draco, sono sicuro che chiariremo tutto al più presto.» Disse avvicinandosi."


Draco stava per uscire dalla stanza della grifona seguito da un alquanto imbarazzato Harry quando la voce del Ministro li fermò: «Auror Potter non dimentica niente? Di solito non si usa disarmare i sospettati e ammanettarli? Mi sorprendo di lei, non è più un novellino.»
Draco consegnò ad Harry la bacchetta. «Potremmo evitare almeno le manette? Fuori ci sono i miei figli e non vorrei spaventarli troppo.» Chiese il pozionista preoccupato.
«Innanzitutto le ricordo che lei ha solo un figlio e non due. Altair Granger è stato tolto dal suo stato di famiglia. Comunque mi spiace ma le regole sono queste e se l'Auror Potter ha qualche problema a eseguire gli ordini posso sempre chiamare un sostituto.» Sibilò freddo il Ministro.
Draco indurì lo sguardo e porse i polsi all'Auror. «Non è certo quello che c'è scritto all'anagrafe a decretare quanti figli ho! Avanti, fai il tuo lavoro Potter»
Harry, imbarazzato per tutta quella faccenda, lo ammanettò: «Questa manette sono incantate, inibiscono la magia involontaria, se ti senti un poco stordito non ti preoccupare, è normale.»
Quando uscirono dalla stanza, i ragazzi, seduti poco distante dalla porta, notarono subito le manette ai polsi del padre, e si alzarono per precipitarsi dal genitore. Fu Theo, ricevendo un'occhiata dal pozionista, a bloccarli prima che si avvicinassero troppo.
Blaise si alzò, avvicinandosi all'amico. «Di cosa accusate il signor Malfoy?» Chiese senza troppi preamboli l'uomo.
«Non sono certo tenuto a risponderle signor Zabini.» Rispose seccato il Ministro.
Blaise, che di mestiere faceva l'avvocato, ed era considerato da tutti il Principe del Foro nel mondo Magico, non si fece intimidire dalle parole dell'uomo. «Sono sempre stato l'avvocato del signor Malfoy, quindi se state arrestando il mio cliente ho il diritto di sapere di cosa lo accusate.»
«Aggressione e tentato omicidio.» Sibilò spavaldo il Ministro.
«Aggressione e tentato omicidio di chi? L'unica persona contro cui ha combattuto Draco è Tiger e le sue azioni dovrebbero essere considerate di autodifesa.»
«Della signora Granger. Nessuno può testimoniare cosa sia realmente successo stamattina, Tiger è sempre stato della vostra cricca, penso che si possa essere messo d'accordo con il suo cliente per togliere di mezzo l'ex moglie.» Rispose testardamente l'uomo.
«Ma tutto questo è veramente ridicolo. State arrestando il mio cliente per delle supposizioni?» Chiese l'avvocato.
«Non è necessario avere le prove, essendoci rischio di fuga da parte del signor Malfoy, la legge prevede che possa essere trattenuto per quarantotto ore a scopo preventivo. Dovrebbe ricordarlo visto che è il suo lavoro.» Sibilò il Ministro.
I ragazzi, seppur tenuti a distanza da Theo, avevano sentito tutto. «Non è vero. Papà ha salvato la mamma, non l'ha aggredita.» Disse Altair d'impulso.
Il Ministro si soffermò a guardare i ragazzi, notando che erano entrambi presenti. «Siete troppo piccoli per poter capire. » Disse con sufficienza. «Chi di voi è Altair Granger?» Domandò poi.
«Io» Rispose Altair.
«Essendo tua madre priva di conoscenza e non avendo tu nessun tutore sono costretto ad accompagnarti in una struttura, fino a quando tua madre non si sveglierà. Ti accompagnerò io stesso.» Disse cercando di usare un tono meno affilato. «Scorpius Malfoy invece, essendo il signor Zabini il suo tutore, verrà affidato a lui.»
«Potrei prendermi carico anche di Altair, per me non sarebbe un problema.» Propose Blaise guardando negli occhi il suo migliore amico.
«Questo ve lo potete levare dalla testa. Non affiderò il ragazzo ne a lei ne al signor Nott. Siete troppo amici dell'imputato per potermi fidare.»
Harry reagì d'istinto e dopo aver guardato negli occhi Malfoy disse: «Se lei è d'accordo, potrei prendermi cura io di Altair finché Hermione non si sarà rimessa. Il ragazzo è amico di entrambi i miei figli e penso che potrebbe essere la soluzione meno traumatizzante per lui.»
L'uomo ci pensò su qualche istante ma poi decise di acconsentire alla richiesta dell'Auror, dopotutto il suo intento era solo quello di salvaguardare la sicurezza del giovane Granger e non di traumatizzarlo. «D'accordo mi sembra una soluzione ragionevole. Avverta sua moglie e gli chieda di venire a prendere il ragazzo.»
Draco si avvicinò all'orecchio di Harry e per la seconda volta in quella lunga giornata ringraziò l'uomo per il suo intervento.


Quando arrivarono al comando degli Auror Harry portò Draco nella stanza degli interrogatori, voleva approfittare che il Ministro fosse rimasto in ospedale ad aspettare l'arrivo di Ginny per parlare liberamente con l'ex serpeverde.
Appena entrati nella stanza tolse le manette incantate dai polsi di Draco e lo vide subito sospirare di sollievo.
«Mi dispiace di averle dovute usare. So che la loro magia è molto forte e portarle per tanto tempo può causare fastidio e stanchezza.»
«Penso che la tua sia stata la scelta migliore.» Disse il pozionista massaggiandosi i polsi intorpiditi. «Se avessi continuato a ignorare gli ordini del Ministro sicuramente saresti stato rimosso. A quanto pare ti sono debitore, grazie per esserti proposto come tutore temporaneo di Altair, non avrei sopportato che finisse in orfanotrofio.»
«Non avrei mai permesso che il figlio di Hermione finisse in un posto come quello! Ora però dobbiamo trovare il modo per provare la tua innocenza. Non voglio essere invadente ma sei sicuro che Hermione non ti abbia detto o fatto capire il motivo per cui ti ha lasciato anni fa? Da quello che dice il Ministro sembra quasi che tu l'abbia minacciata in qualche modo, ma sono sicuro che ci sia un'altra spiegazione.» Disse convinto il giovane Auror.
Draco aveva pensato per tutto il tragitto, dall'ospedale al comando degli Auror, se fosse il caso di rivelare a Potter quello che aveva appreso poche ore prima. Dopo un'attenta riflessione aveva deciso di aspettare qualche giorno e vedere se Hermione avesse ripreso conoscenza. Se anche avesse rivelato il ruolo di Lucius nella fuga della donna difficilmente sarebbe stato creduto. Il Ministro avrebbe pensato che quel piano fosse stato ordito da lui con l'aiuto dei suoi genitori, complicando ulteriormente la già critica situazione. Sicuramente l'uomo non avrebbe creduto che lui non fosse a conoscenza dei piani del padre. L'unica strada percorribile sembrava quindi sperare che Hermione si svegliasse al più presto, chiarendo la sua posizione.
Riportando l'attenzione sull'Auror rispose: «Purtroppo non so esattamente cosa abbia detto Hermione al Ministro. Io in quel periodo stavo facendo un tirocinio per iniziare a lavorare al Ministero e quando sono tornato da quel viaggio lei mi ha comunicato le decisioni che aveva preso... » Dopo un breve silenzio il pozionista fece una constatazione che da diversi minuti gli ronzava in testa. «Da come ti comporti sembra che tu mi creda quando dico che non ho nulla a che fare con l'aggressione ad Hermione.»
L'Auror annuì a quella constatazione. «La cosa ti stupisce.» Anche quella sembrava più un'affermazione che una domanda.
«Si» Confermò l'uomo. «Non che non mi sia accorto del tuo cambiamento nei miei confronti degli ultimi tempi, ma non pensavo avresti creduto a me, dopotutto tu e il Ministro Shacklebolt siete sempre stati legati...»
«È vero, da quando ti ho rivisto l'anno scorso nello studio di Silente ho cambiato l'opinione che avevo su di te. Già poco dopo la fine della guerra mi ero ricreduto sia su Hermione che sul tuo conto, ma non sono riuscito veramente a elaborare un'opinione su di te fino all'anno scorso. Tuttavia questo non sarebbe stato sufficiente a persuadermi della tua innocenza. La verità è che vi ho osservato stamattina, tu ed Hermione intendo, e sono sicuro di una cosa: Lei non aveva timore di te, anzi sembrava trarre conforto dalla tua vicinanza. Se veramente quello che dice Shacklebolt fosse stato vero, stamattina Hermione non sarebbe riuscita a interagire così con te. Per questo motivo sono sicuro che tu sia innocente.» Spiegò Harry. «Sai quando eravamo a Hogwarts ero sempre troppo preso dalla lotta contro Voldemort per accorgermi che qualcosa tra voi due era cambiato negli ultimi anni. Se fossi stato più attento non mi sarei stupito così tanto quando Hermione mi ha rivelato della vostra relazione.»
«Per fortuna allora non te ne sei accorto prima, non oso pensare a come avresti reagito se avessi colto i segnali che inavvertitamente lasciavamo. Severus ci ha rimproverato spesso per non essere stati abbastanza prudenti, una volta ha minacciato Hermione di Oblivarla...» Rispose Draco sorridendo ai vecchi ricordi che gli tornavano in mente.
«Vista la reazione che ho avuto alla fine della guerra probabilmente non avrei avuto una bella reazione! Dopotutto pensare che la mia migliore amica avesse una relazione con un sempreverde furetto platinato era abbastanza inconcepibile per me a quei tempi.» Disse Harry con una smorfia di disappunto dipinta in volto.
«Piano con gli insulti Potter, è vero in questo momento sei in una posizione di vantaggio ma alla fine di tutta questa faccenda potrei sempre trovare il modo per farti rimangiare le parole che hai appena detto.»
Quasi senza rendersene conto scoppiarono a ridere insieme, come due vecchi amici che ricordano i tempi passati.

Double Scorpius - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora