L'inganno della Serpe

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Sorpresa! VIsto che alcuni di voi sembravano ansiosi di sapere cosa succedeva nel nuovo capitolo, l'ho pubblicato prima del previsto.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se la storia vi sta piacendo.
Lyn


Capitolo 16
L'inganno della Serpe

Quando Daphne entrò nel fumoso locale si chiese se stesse facendo la cosa giusta. Si era vestita con un paio di pantaloni a sigaretta e una camicetta a maniche corte di seta verde, forse troppo elegante per un locale come il "Green Potion."
L'aria era irrespirabile e la musica alta le trapanava le orecchie. Le sembrava di essere tornata indietro di una decina d'anni quando Theo la trascinava in giro nei locali in compagnia dei loro amici.
Non ci mise molto a individuare la persona che stava cercando. Elisabeth Grey stava ballando, o più precisamente si stava strusciando addosso a due uomini. La ragazza sembrava abbigliata come una squillo appena uscita da un bordello. Portava un succinto top di raso scarlatto con pizzo nero, che era più simile a un capo di intimo che una maglietta e la gonna rossa le arrivava agli slip. Daphne la guardò allibita. Voleva veramente che quella donna diventasse la nuova Lady Malfoy? Che sposasse quello che lei aveva sempre considerato un fratello? Si chiese perplessa.
Sospirando cercò di farsi coraggio. Certo avrebbe dovuto lavorare molto per fare in modo che quella ragazzina non gettasse alle ortiche tutto il lavoro che Draco aveva fatto per ripulire il nome della sua famiglia, ma lei rimaneva sicuramente una scelta migliore rispetto alla Granger. Almeno per la signorina Grey l'amico non avrebbe perso la testa, come invece era successo con la saccente grifondoro.
«Elisabeth, sono sorpresa di trovarti qui.» Disse la donna avvicinandosi.
La ragazza sgranò gli occhi stupita di trovare una donna di classe come Daphne Nott in quel locale così "informale". «Daphne... Anche io non avrei mai pensato di trovarti in un locale di questo genere.»
Uno dei due ragazzi che erano rimasti avvinghiati alla ragazza si staccò e si avvicinò a Daphne, squadrandola con interesse. «Carina la tua amica, forse vestita un po' formale per noi del "Green Potion", ma se vuole ballare...» Disse poi cercando di sfiorarle la guancia.
Il ragazzo non era nemmeno riuscito ad avvicinarsi al viso della donna che questa gli aveva già puntato la bacchetta alla gola. «Ti consiglio di tenere le tue zampe a posto.» Lo minacciò senza nemmeno scomporsi.
«Adam, Rick ci volete scusare qualche minuto.» Esclamò Elisabeth prendendo la donna per un braccio e allontanandosi dagli amici.
«Mi chiedo se sia veramente un caso questo nostro incontro oppure se in realtà tu sia venuta qui a cercarmi?» Aggiunse poi guardando negli occhi la bionda.
«Per fortuna l'intuito non ti manca, forse è per questo che sei stata smistata a Serpeverde.» Rispose Daphne affilando lo sguardo. «Hai ragione, sono venuta a cercarti, ho bisogno di parlarti di Draco.»
«Forse il tuo amichetto non ti ha detto nulla ma io e Malfoy non stiamo più insieme, quindi se adesso vuoi scusarmi.» Rispose cercando di allontanarsi.
Daphne la trattenne per un braccio «E quindi lasci perdere così? Non ti interessa sapere che l'ex moglie di Draco in questo momento sta sfruttando il fatto che è ricoverata in ospedale per insinuarsi nuovamente nella sua vita.»
Vedendo che la ragazza era impallidita e non aveva risposto nulla capì che la rottura del fidanzamento non le era così indifferente. «Io posso aiutarti a riconquistare Draco se me lo permetti.»
«Perché vorresti aiutarmi Daphne? Cosa ci guadagni?» Chiese Elisabeth interessata.
«Penso che tu potresti essere la persona giusta per lui e diventare una degna Lady Malfoy. Certo dovrai cambiare il tuo modo di vestire e rivedere le tue frequentazioni ma per il resto sei la persona giusta. » La lusingò la bionda.


Draco, negli ultimi giorni aveva lavorato molto poco, aveva preferito dare la priorità ai figli vista la situazione delicata in cui si trovavano.
Il lunedì successivo al Ministero era previsto però un incontro con la commissione che controlla i Brevetti delle nuove pozioni. L'uomo avrebbe dovuto presentare la nuova formula della Pozione Piperita che aveva migliorato e che aveva guarito Altair dalla polmonite. Draco avrebbe preferito rimandare l'incontro per potersi dedicare completamente a Hermione e ai suoi figli, purtroppo la commissione si riuniva solo una volta ogni sei mesi, quindi era necessario presentargli il lavoro quel giorno.
Il pozionista si era però organizzato nei giorni precedenti. Aveva preparato dei nuovi campioni dell'elisir, perché le scorte che possedeva le aveva consumate tutte durante la malattia del figlio ed aveva istruito Ross, il suo assistente, in modo che preparasse la documentazione da presentare alla commissione. Draco voleva avere tutta la domenica a sua disposizione per potersi dedicare completamente alla sua ex moglie. Avevano tante cose di cui parlare e finalmente non ci sarebbero stati più ostacoli al loro chiarimento.
Quella mattina prima di recarsi al San Mungo l'uomo decise di passare dal laboratorio per verificare che tutto fosse pronto per l'incontro con la commissione. Anche se era domenica Ross era intento a rilegare tutte le pergamene che Draco aveva scritto dove spiegava le varie procedure usate per migliorare la pozione. «Buona domenica Ross. Ti ringrazio per aver accettato di venire qui anche di domenica per ultimare la presentazione per domani.» Disse il biondo avvicinandosi all'assistente.
«Signor Malfoy, buona domenica anche a lei.» Disse l'apprendista con voce incerta.
Il ragazzo era uscito da Hogwarts da un anno e aveva ottenuto quel tirocinio grazie ad una raccomandazione di Severus. Quel giorno sembrava molto nervoso e il pozionista si preoccupò che ci fossero problemi.
«A che punto siamo con la preparazione della documentazione?» Chiese con tono meno gioviale.
«Manca solo la rilegatura e poi sarà tutto pronto. Sono sicuro che domani faremo una bella figura con questa presentazione.»
Il biondo si rilassò a quelle parole. «Bene, hai fatto un buon lavoro. Non appena hai finito vai pure a rilassarti. Io oggi ho un impegno famigliare importante, in ogni caso per le emergenze mi puoi trovare a casa. Ci vediamo domattina.» Lo salutò prima di uscire.



Quella domenica Hermione sarebbe stata dimessa. Dopo che Narcissa era andata a trovarla ci erano voluti un paio di giorni per organizzare le cose, ma ora era tutto pronto.
Ginny entrò nella camera dell'amica con in mano una borsa da ginnastica. «Buongiorno Hermione, Malfoy mi ha avvisato che verrà a prenderti fra un'ora. Sono venuta per portarti un cambio e aiutarti a prepararti, se per te va bene.»
«Ciao Ginny. » Disse la riccia sorridendo imbarazzata all'amica. Negli ultimi giorni si era comportata veramente male nei suoi confronti e si sentiva in difetto. Nervosamente prese a torturare il lenzuolo del letto cercando le parole migliori per scusarsi con la donna. «In questi giorni sono stata veramente pessima... Ti ho insultato sminuendo il tuo lavoro quando tu stavi cercando solo di aiutarmi. Nonostante questo tu sei tornata per darmi nuovamente una mano e io non so come dirti quanto sia dispiaciuta per tutto. Io non mi comporto così con le infermiere solitamente. Tengo molto ai loro consigli e non mi reputo superiore a loro. E comunque tu non sei solo un'infermiera. Siamo state come sorelle per molti anni e anche se so che sono successe molte cose io ti considero ancora un'amica.»
«Hermione non ti preoccupare, non me la sono presa. Un detto babbano dice che i medici sono i peggiori pazienti e penso che tu ne sia la prova vivente. Senza contare la situazione in cui ti trovi. Adesso coraggio, ti aiuto a lavarti e poi togliamo la benda dalla testa. Secondo i medici puoi anche stare senza fasciatura, basta una garza sul taglio che hanno fatto per l'operazione.» Rispose la rossa sorridendo e aiutando l'amica ad andare in bagno.
Quando Ginny tolse la benda la donna sbiancò vedendo la sua immagine riflessa allo specchio. Le avevano rasato la testa per poterla operare ed ora era praticamente calva. Seguendo il suo sguardo l'amica cercò di rincuorarla. «Non ti preoccupare Hermione, non appena i medici saranno certi che non ci siano complicazioni ti faranno ricrescere i capelli con la magia. Questione di qualche giorno e riavrai i tuoi capelli anche più belli di prima.»
«Non potremmo rimettere la fasciatura fino a quando non me li faranno ricrescere?» Domandò la donna senza riuscire a guardarsi ancora nello specchio. Si sentiva ancora di più un mostro senza quelle bende.
La rossa le sorrise comprensiva. «Possiamo fare come preferisci. Se vuoi tenere le bende fino a che i dottori non ti avranno fatto ricrescere i capelli non c'è nessun problema.»
«Ti ringrazio.» Disse la donna più tranquilla.
Ginny, pensando soprattutto alla sua comodità, aveva acquistato una tuta per l'amica. Non appena ebbe finito di medicarle la testa l'aiutò quindi a vestirsi. Sebbene avesse preso la stessa taglia dei vestiti che Hermione indossava quando era stata ricoverata, l'indumento ora risultava molto largo. La donna doveva aver perso molto peso in quei giorni di ospedale. Con un colpo di bacchetta risistemò la tuta in modo che aderisse di più al corpo esile dell'amica. Non ci furono bisogno di parole da parte della riccia per capire come si sentiva con indosso quella tuta. «Probabilmente avresti preferito un abbigliamento meno casual. Ti ho preso la tuta perché volevo farti stare comoda.» Si giustificò la rossa.
«Tranquilla, non devo fare una sfilata. Mi sento un sacco di patate, ma non penso che dipenda da quello che ho indosso.»
Ginny stava per rispondere quando la porta si aprì e sulla soglia comparve Draco. «La sua carrozza è arrivata signorina Granger. » Esordì facendo una riverenza.
Hermione non poté trattenersi dal sorridere.
«Ci vediamo dai Malfoy. Porto io i tuoi effetti personali.» Disse Ginny uscendo dalla stanza.
Non appena furono soli Draco si avvicinò al letto. «Dobbiamo aspettare i medici per le dimissioni?» Chiese perplesso
«No, possiamo andare quando vuoi.»
«Mi avevano detto che oggi avresti tolto la benda, ma vedo che ancora non l'hanno fatto quindi forse dobbiamo aspettare.» Spiegò l'uomo.
Hermione abbassò gli occhi. «No, non me la tolgono la benda quindi possiamo andare.»
«C'è stata forse qualche complicazione? Forse è meglio che vada a parlare con i medici...» Si agitò il pozionista.
La donna gli mise una mano sulla sua. «Nessuna complicazione. Ginny mi ha detto che potevo togliere la benda, ma preferisco tenerla ancora su.» Rispose con sincerità.
Draco rifletté sulle parole della ex moglie. Quando la Weasley gli aveva comunicato che Hermione avrebbe tolto la fasciatura, lui ne era stato felice. Aveva visto la cosa come un passo avanti verso la guarigione. Probabilmente invece lei non l'aveva presa allo stesso modo. «D'accordo, se ti senti più a tuo agio. » Rispose prendendola in braccio con un solo gesto.
«Ma cosa stai facendo?» Gli chiese stringendosi al suo petto.
«Ti riporto a casa.» Spiegò l'uomo con semplicità.
Hermione cominciò a balbettare. Sentire il cuore di Draco battere contro il suo orecchio, inebriarsi del suo profumo e percepire il suo tocco attraverso la stoffa della tuta la scombussolava molto. «Ma non c'era nessun altro modo per portarmi al Manor? Una sedia a rotelle oppure smaterializzare il letto direttamente in camera?» Farfugliò rossa in viso.
«Sicuramente sono metodi di trasporto affidabili, ma preferisco questo.» Rispose sfoderando il sorriso che aveva rapito diversi cuori a Hogwarts, compreso il suo. Saggiando con le mani il corpo della donna si accorse di quanto peso avesse perso in quei giorni di ricovero. Si sentivano le ossa.
«Hai perso molto peso, dovresti sforzarti di mangiare di più!» La redarguì bonario.
Hermione sorrise. «Beh ho fatto la dieta senza sforzo, forse dovrei ringraziare Tiger.» Scherzò la donna.
La battuta non piacque molto al biondo. «Non dirlo nemmeno per scherzo! E poi io non ho cambiato i miei gusti, sai. Preferisco ancora le curve, i manici di scopa mi piacciono solo per giocare a Quidditch.»
La donna ebbe un tuffo al cuore risentendo quelle parole. Con la mente tornò a quando tanti anni prima Draco gli aveva detto quelle stesse parole.



Inizio Flashback
La guerra era terminata da poco tempo e non essendo ancora cominciati i processi tutti i beni dei Malfoy erano ancora sotto sequestro. Blaise aveva invitato Draco, Hermione e tutti gli altri amici a passare qualche giorno in Italia, in una casa al mare che il ragazzo aveva in Sardegna. Quei giorni di riposo dopo aver passato mesi in fuga erano stati una manna dal cielo per la ragazza. Lei e il biondo non si erano più separati dall'ultima notte passata a Hogwarts.
I mesi passati da fuggiasca avevano molto segnato la riccia. Di notte capitava spesso che Draco si svegliasse perché lei nel sonno cominciava a tremare e piangere, tenendosi il braccio nel punto in cui Bellatrix le aveva inciso la parola "Sanguesporco" con la magia. Di giorno invece nonostante la Sardegna in quel periodo fosse già in piena estate, la riccia preferiva camminare vestita in riva al mare piuttosto che mettersi in costume e andare con gli altri a fare il bagno in spiaggia. Dopo qualche giorno dal loro arrivo i due ragazzi avevano fatto l'amore per la prima volta. Una sera stavano esplorando la costa frastagliata nei dintorni della villa e avevano trovato una cala molto riparata. Si erano seduti li nell'oscurità, abbracciandosi e ascoltando lo scrosciare delle onde sugli scogli. I loro baci si erano fatti sempre più audaci e presi dalla passione si erano spogliati a vicenda facendo poi l'amore. A quella prima volta ne erano seguite altre, alcune nel loro piccolo rifugio sulla costa, altre nella camera della villa. Draco aveva tuttavia notato quanto ancora fosse pudica la sua fidanzata. Nonostante fossero entrati in intimità la donna si chiudeva in bagno per farsi la doccia e ne usciva completamente vestita. Si era sempre rifiutata di mettersi un costume e andare in spiaggia o anche solamente nella piscina interna della villa, e tutte le volte che avevano fatto l'amore aveva preteso di essere al buio. Collegando tutti questi comportamenti Draco capì che Hermione si vergognava a farsi vedere nuda lui.
«Posso sapere come mai ti imbarazzi a spogliarti davanti a me?» Le aveva chiesto un giorno quando per l'ennesima volta la riccia si era barricata in bagno per fare la doccia.
La ragazza aveva abbassato gli occhi arrossendo. Non era abituata a parlare di quel tipo di argomenti e la cosa le riusciva con difficoltà.
Il biondo le aveva alzato il viso con un dito, costringendola a guardarlo negli occhi. «Non mi rispondi?»
Con fare molto impacciato Hermione aveva annuito. «Beh sai non ho certo il fisico da modella delle ragazze che eri solito frequentare tu.»
Draco le aveva sorriso. «Pensi che il tuo corpo non mi piaccia o che abbia bisogno dei miei occhi per conoscerlo?» Aveva domandato divertito.
Dopo aver chiuso gli occhi, aveva percorso con le mani il corpo vestito della ragazza. «Qui è dove ti hanno operato di appendicite.» Aveva detto posando una mano sul fianco destro. Poi era sceso fino al ginocchio sinistro e aveva sfiorato una cicatrice sulla rotula. «Questa invece te la sei fatta a sette anni cadendo con i pattini a rotelle.» Aveva proseguito la sua esplorazione arrivando alla scapola destra. «Qui invece hai un neo che mi ha sempre ricordato la forma di una stella.» Infine aveva terminato toccandole il braccio nel punto dove Bellatrix aveva inciso con la magia "Sanguesporco". «E qui è dove mia zia ti ha torturato, avrei voluto riuscire a fermarla prima che ti facesse del male. Avrei voluto non avere questo tuo segno da riconoscere, ma conosco anche questo. Io non ho bisogno della luce per conoscere il tuo corpo, quindi non ti vergognare di quella che sei. Per me tu sei perfetta così. Amo le tue curve, i manici di scopa mi piacciono solo per giocare a Quidditch.»
Fine Flashback




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