La Giusta Intesa

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Buongiorno a tutti,
Siamo arrivati al capitolo cinque. Un capitolo lungo e davvero ricco di avvenimenti importanti.
Spero possa essere di vostro gradimento. Fatemi sapere cosa ne pensate della storia.
Lyn


Capitolo 5
La Giusta Intesa


Era passato più di un mese dalla partita contro Durmstrang e ormai il polso di Altair era completamente guarito. Quel sabato pomeriggio, avendo già finito i compiti assegnati per il lunedì successivo, il ragazzo si era messo a scrivere una lettera alla madre. Le aveva promesso di scriverle spesso e, sentendosi in colpa per tutte le bugie che gli stava dicendo, stava cercando di mantenere almeno la parola data. Scorpius invece, sdraiato sul letto, sfogliava annoiato una rivista di Quidditch che il padre gli aveva mandato via gufo qualche giorno prima. Una forte tempesta si era abbattuta su Hogwarts rendendo il cielo così cupo da sembrare quasi notte. Il vento si abbatteva sulla vecchia torre dove si trovavano i ragazzi creando suoni simili a ululati, e dal tetto malandato filtrava parecchia pioggia tanto che i ragazzi, ognuno per lo spazio che si erano divisi, avevano sparso secchi e bacinelle per evitare che si allagasse il pavimento. D'un tratto un ramo fu sbattuto dal vento con violenza contro la finestra davanti al letto di Scorpius e la infranse in mille pezzi. La potenza della tempesta si riversò nella stanza dalla finestra infranta buttando per aria tutti i fogli sulle scrivanie dei ragazzi, e schegge della vetrata sferzarono contro le braccia del serpeverde, ferendolo. Altair non aspettò che il compagno gli chiedesse aiuto, prese un pezzo di tavolo distrutto che avevano accatastato in un angolo e lo spinse verso la finestra rotta. Scorpius, infine, sospinse la testiera del suo letto perché facesse da fermo al pezzo di legno. Appena tappata l'apertura nel muro i due ragazzi sospirarono più rilassati e il giovane serpeverde, riconoscente dell'aiuto ricevuto, ringraziò il compagno di stanza.
Altair stupito, e grato perché finalmente sembrava essersi spezzato il voto del silenzio, sorrise e vedendo le escoriazioni sulle braccia del ragazzo disse: «Le schegge ti hanno ferito! Forse dovremmo andare in infermeria, potrebbero essere rimasti dei frammenti sottopelle.»
«Son solo graffi, con questa tempesta vorrei evitare di uscire all'aperto, a meno che non sia una vera emergenza» rispose Scorpius.
«Beh, se ti fidi potrei medicarti io. Quando ne ho la possibilità preparo della Pozione Cura Ferite che tengo come scorta. Sai giocando a Quidditch preferisco averne sempre qualche fiala pronta.» Si offrì il giovane grifondoro estraendo dal baule una boccetta con un liquido viola.
Il serpeverde annuì porgendogli il braccio destro, che era il più contuso. Altair, imitando i gesti che aveva visto compiere molte volte dalla madre, esaminò le escoriazioni per verificare che non ci fossero schegge di vetro e poi versò della pozione su ogni ferita, guarendole tutte.
Scorpius sempre più sorpreso per la gentilezza del ragazzo dopo averlo ringraziato nuovamente disse: «Volevo farti i complimenti per la partita contro Durmstrang. Sei davvero un cercatore dotato. Senza offesa, ma il resto della tua squadra non mi è sembrata molto capace.»
«Beh, non mi offendo. Sai non siamo molto esperti, purtroppo a Beauxbatons il Quidditch non viene tenuto molto in considerazione. Pensa che quella di sabato è stata la prima vera partita che abbiamo giocato.» Rispose imbarazzato il giovane Granger.
«A maggior ragione sei stato davvero bravo! Ma chi ti ha insegnato a giocare così bene? Tuo padre?»
Gli occhi di Altair si velarono di tristezza: «No, io non ho mai conosciuto mio padre. I miei genitori si sono separati quando ero molto piccolo. Siamo solo mamma e io, e a lei non piace volare con la scopa, soffre di vertigini.»
Scorpius avrebbe voluto rispondere che sapeva quello che si provava a crescere senza un genitore, ma non era abituato ad aprirsi, specialmente con una persona che conosceva così poco, quindi riportò l'argomento sullo sport: «Sai anche io gioco nel tuo stesso ruolo. Sono entrato in squadra quest'anno e adoro giocare a Quidditch!»
«Te l'ha insegnato tuo padre, vero?» chiese il giovane grifone con una punta d'invidia nel cuore.
Scorpius annuì e non riuscendo a trattenere l'entusiasmo rispose :«Si, mio padre giocava come cercatore a Serpeverde quando studiava qui. Pensa che mi ha regalato la prima scopa a otto anni e ogni anno il 21 luglio, il giorno del mio compleanno, mi porta ad allenarmi in un vero stadio di Quidditch»
Altair sgranò gli occhi incredulo: «Tu compi gli anni il 21 luglio?»
«Si certo... Perché? C'è qualcosa di strano?» Chiese il giovane Malfoy.
«Niente. E' solo che è anche il giorno del mio compleanno. Una strana coincidenza, non credi?»
«Davvero bizzarro! Magari è per questo che ci assomigliamo tanto.»
«E la tua mamma come è? E' un tipo con cui si può parlare o è severa?» domandò Altair pensando che forse erano più che coincidenze quelle che lo accomunavano a quel ragazzo.
«Mia madre ha litigato con mio padre quando ero piccolo e ci ha lasciati. Anche se non l'ho mai conosciuta, so per certo che era bellissima.»
«Come fai a saperlo?» chiese curioso il grifone.
«Mio padre teneva una sua foto sulla scrivania dello studio. Un giorno mi trovò che la stavo fissando e da quel giorno la foto è sparita. Ma io non dimenticherò mai il viso dolce di mia madre.» Rispose sospirando Scorpius.
Altair divenne tutto ad un tratto pallido come un lenzuolo. Quelle non potevano essere coincidenze. Si alzò dal letto di Scorpius e si diresse verso il suo baule prendendo un portafoto e stringendolo al petto.
Scorpius perplesso dai gesti del compagno si alzò e si avvicinò: «Tutto bene Granger? Sei diventato molto pallido.»
«Si... Vorrei che guardassi questa fotografia. Probabilmente mi sbaglio ma ho una strana sensazione e vorrei poterla verificare.» Dicendo questo il giovane grifone girò lentamente la cornice mostrando la foto di una giovane donna dagli occhi nocciola, con lunghi boccoli castani ad incorniciarle il viso.
Scorpius vedendo l'immagine sgranò gli occhi e strappando la cornice di mano dal ragazzo disse: «Dove hai preso questa fotografia? Chi te l'ha data?»
Altair, con gli occhi lucidi, appoggiò le mani su quelle del ragazzo e sussurrò: «E' mia madre!»
Il giovane serpeverde con voce strozzata rispose: «Ma è anche la mia!». Il giovane grifone strinse in un forte abbraccio il fratello scosso dai tremiti per l'emozione. Restarono così per lungo tempo godendo del calore e del conforto che per undici anni gli erano stati negati.
Quel sabato pomeriggio passò velocemente i due fratelli si raccontarono a vicenda notizie della propria vita.
Altair raccontò al fratello che sua madre faceva la medimago pediatrico presso l'ospedale magico Sant Antoine a Parigi. Scorpius invece, disse al gemello che il padre era un pozionista del Ministero. Loro vivevano insieme ai nonni Lucius e Narcissa nel castello di famiglia.
«Come è papà?» chiese ad un tratto il giovane grifondoro interrompendo il fratello che stava parlando del Manor dove viveva. Guardandolo negli occhi Scorpius notò che lo sguardo del fratello si era intristito. Era incredibile che la scoperta di essere gemelli avesse reso il ragazzo così tanto empatico nei suoi confronti.
«Papà è molto attento nei miei confronti. Quando sono a casa cerca sempre di passare tempo con me. L'unica cosa che mi chiede è di essere molto riservato e non esternare troppe emozioni in pubblico. Ci alleniamo a Quidditch e mi ha insegnato a tirare di scherma, un'antica tradizione di famiglia.». Poi guardandolo negli occhi aggiunse: «Posso capire quanto tu abbia sentito la sua mancanza. Io ho passato tutti i compleanni e il giorno di Natale esprimendo un unico desiderio, volevo che mamma tornasse da noi. Volevo conoscerla.»
«Sai cosa mi ha sempre fatto soffrire? Io non so nemmeno che faccia abbia papà. Ho sempre pensato che magari mi sarebbe passato accanto per strada e io non avrei saputo che era lui. Qualunque persona vedessi camminare con i capelli biondi come i miei speravo si avvicinasse e abbracciandomi mi rivelasse di essere mio padre... Sono patetico vero?» concluse Altair sconsolato.
«No, non lo sei. Ti capisco e sei stato molto più sfortunato di me. Deve essere terribile non sapere che faccia abbia tuo padre. Peccato che io non abbia portato nessuna foto della mia famiglia, sai a Serpeverde mi avrebbero preso in giro se avessi portato una foto di papà.» Disse Scorpius, ma dopo averci pensato qualche minuto si illuminò e trascinò fuori il ragazzo dalla loro torre.
«Dove mi porti Scorpius?» chiese il giovane grifondoro, cercando di ripararsi la faccia dalla pioggia che sferzava violenta.
«In uno dei porticati che portano a Serpeverde c'è una teca dove ci sono le foto di alcuni vecchi studenti della Casa e mi sono appena ricordato che anche papà viene ritratto in una foto con la sua squadra di Quidditch.»
«Ma non avevi detto di non voler uscire a meno che non fosse un'emergenza?»
«Hai aspettato fin troppo per conoscere il volto di papà, per me questa è un'emergenza.» Rispose sorridendogli il giovane serpeverde.
Appena arrivarono davanti alla teca Altair rimase spiazzato nel vedere per la prima volta suo padre. Un giovane Draco, guardava con sguardo accigliato l'obiettivo della macchina fotografia. Finalmente anche lui conosceva il volto di suo padre. Illuminandosi in viso ringraziò con gli occhi lucidi il fratello.
Quella stessa notte i due ragazzi ebbero un illuminazione. Fu Scorpius a fare la proposta:
«Altair, tu vuoi conoscere papà giusto? E io voglio conoscere la mamma... e se ci scambiassimo il posto?»
«In che senso scambiarci il posto?» Chiese perplesso il giovane grifondoro.
«Alla fine della scuola io travestito da te andrò da mamma a Parigi e tu andrai a Londra da papà. Dopotutto siamo gemelli nessuno ci scoprirà. Vorrei tanto conoscere la mamma sai...»
«Mi sembra un idea geniale Scorpius. Potremmo farli rincontrare, quando ci scambieranno di nuovo. Dopotutto nessuno dei due si è risposato, magari rivedendosi potrebbero rimettersi insieme.»
«Affare fatto io ti insegnerò ad essere me e tu mi insegnerai ad essere te!» Rispose il giovane serpeverde siglando l'accordo con una stretta di mano.

Double Scorpius - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora