Capitolo: 4

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La mia prima lezione passò in fretta e la trovai piuttosto leggera. Anche se la professoressa era una dittatrice sotto copertura, amava molto il suo lavoro e riusciva a trasportarti con le sue parole. Era molto professionale e per quanto Storia dell'Arte non fosse una materia per nulla leggera, con lei sembrava l'opposto, riuscivo facilmente a seguirla appuntandomi tutto ciò che ritenevo più che interessante.
Conobbi anche il resto della classe, tutti ragazzi simpatici. Notai che era formata più o meno da gruppetti; il mio ovviamente, era con Sara, Antonio, Mario e Bella e non potevo ritenermi ragazzo più fortunato. Loro erano una forza della natura.
Seguii il resto delle lezioni in modo piacevole con tutti i prof; il primo giorno di scuola sembrò passare rapidamente. Non mi sembrava vero. Il giorno prima, ero in preda ad un'ansia terribile, avevo paura e non mi sarei mai aspettato che qualcuno sarebbe stato carino con me. Nella mia vecchia scuola non avevo amici, conoscevo solo due ragazzi che trovavo simpatici, ma tra di noi non era mai scoppiata quella scintilla come con Sara e gli altri.
Osservavo sempre tutto quello che mi circondava come se ci fosse un grosso vetro che mi separava da loro. Era sconfortante non avere nessuno con cui chiacchierare o condividere qualche compito per casa. Non avevo mai provato quella sensazione di partecipazione, ma finalmente in quella scuola sembrava proprio che l'avevo trovata. Quello non fu solo il mio primo giorno nella nuova scuola, ma il primo e vero giorno di scuola nella mia vita. Finalmente avevo trovato un posto, mi sentivo accettato e forse per la prima volta mi sentivo uguale a tutti i ragazzi della mia età.
Finite le lezioni, venne a prendermi mio fratello con l'auto di nostra madre. Sara e Bella, si scambiarono uno sguardo complice con tanto di risata maliziosa non appena intravidero Marco.
Non fui affatto stupito da quella scena. Ero così abituato a vedere le ragazze sbavare per Marco, che mi limitai soltanto ad alzare gli occhi al cielo mentre quelle due continuavano a sghignazzare tra loro dandosi delle spinte.

«Ragazzi io vado, ci vediamo domani!»

«Si sì a domani...»
Risposero in coro ignorandomi e tenendo gli occhi fissi su Marco.

«Vieni accompagnato eh!»

Lanciai un'occhiata ad entrambe e subito dopo iniziarono a ridere.

Marco partì del tutto ignaro di quello che stava succedendo. Era così concentrato a messaggiare, che non si accorse che quelle due stavano letteralmente sbavando per lui.

«Tutto bene il primo giorno?»

Morivo dalla voglia di dire a qualcuno tutti i dettagli di quella giornata, ma sarebbe stato abbastanza infantile, soprattutto parlarne con lui. Per cui, mi limitai soltanto a rispondergli con una semplice frase nella speranza di non ricevere ulteriori domande. Di sicuro mia madre attendeva impaziente di sapere che il figlio problematico, fosse finalmente riuscito ad integrarsi in quella scuola che tanto desiderava frequentare.

«Si, tutto bene questa scuola mi piace tanto! A te com'è andata?»

Era facile da immaginare: tutti ad ammirarlo, ragazze che svenivano ai suoi piedi, altri che si presentavano a lui in cerca di un'amicizia con il "nuovo arrivato". Ero certo che avesse fatto colpo su chiunque, ma quella volta non lo invidiai affatto dato che anche io ero riuscito a fare colpo su qualcuno senza dover forzare troppo la cosa.

«Benissimo direi, questa sera devo uscire con lei!»
Mi lanciò il suo telefono senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Appena sbloccai la schermata del telefono, mi ritrovai una chat aperta e l'ultimo messaggio diceva: "vengo a prenderti verso le 20:30."
Andai a vedere la foto profilo della ragazza e non mi meravigliai affatto. Ormai conoscevo bene i gusti di mio fratello. Se non eri una tipa sexy in stile Megan Fox, non eri nessuno. Un classico.

«Si, è proprio una bella ragazza.»

«Bella? È una figa pazzesca, spero che ci sia un dopo cena.»
Lo disse in un modo cosi maschilista e superficiale, che speravo davvero che la ragazza lo rifiutasse senza esclusione di colpi. Avrebbe avuto tutta la mia solidarietà. Dopotutto, sarebbe stato un colpo duro da incassare per un maschilista cronico come Marco.
Ovviamente lui non aveva mai optato per una ragazza che oltre alle tette riempite, avesse anche un minimo di cervello. Ma dopotutto, chi ero io per giudicarlo?

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