Capitolo: 14

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Non sapevo quale reazione avrei avuto una volta che me lo sarei ritrovato davanti.
Ero un turbine di nervosismo e ansia tanto che i ragazzi in classe, mi lasciarono un po' per conto mio. Non avevo voglia di parlare, e se parlavo, mi uscivano fiumi di parole cariche di rabbia nei confronti di Christian.
Anche Bella sembrava arrabbiata e finalmente avevo il capito il perché dell'atteggiamento strano che aveva avuto nei giorni passati.
Aveva nascosto quella cosa per il mio bene, e io lo capivo, ma una parte di me avrebbe preferito che me lo avesse detto subito. Ma riflettendoci, la reazione non sarebbe cambiata. Christian mi aveva comunque tenuto nascosto molto, e a me aveva detto una bugia, una versione diversa di come erano andate le cose.
Non avevo più fiducia in lui, qualsiasi cosa mi avrebbe detto, non l'avrei mai creduto.
Aveva rotto quella barriera, aveva infranto tutto con naturalezza mentre io gli avevo chiesto di sapere la verità. Invece l'aveva negato, aveva raccontato una storia talmente costruita bene, talmente sentita, che io mi ero fatto una colpa per avergli fatto rivivere quei momenti parlandone.
Aveva detto che per lui era stato come perdere un fratello, invece a me sembrava che avesse perso ben più che un fratello e quell'idea, non riuscivo ad abbandonarla.
Dopo aver riflettuto approfonditamente e dopo aver fatto sbollire la mia rabbia, gli mandai un messaggio. Ci saremmo visti al solito posto tra le lezione di italiano che avevo io, e quella di grafica che aveva lui.
Lo trovai a fumare con quella sua aria indifferente, con quel sorriso perfetto che se fino a un giorno prima adoravo, in quel momento mi irritava. Si alzò per venirmi a salutare, ma lo fermai respingendolo con la mano sul petto e lui parve sorpreso da quella cosa.

«Perché questa cosa adesso?»

«Rispondi tu a questa domanda. Tra te e Luca non è mai successo niente?»

Parve colpito per un secondo, poi mi rivolse ancora quel suo sorriso.
«Assolutamente niente, ti ho raccontato tutto.»

«Peccato che tu abbia omesso le scene dove ti baciavi con lui qui a scuola.
E dimmi, ti baciavi anche qui, al "nostro posto"?
E non fare quella faccia, non mentire...vi hanno visti! Tutti a scuola parlano di voi due come due amanti.
Avanti Christian, sii almeno sincero adesso.»

Il suo sguardo vagava nei miei occhi, cercava un contatto, un punto dove potersi aggrappare. Ma da come mi guardava, capivo che lui sentiva che ero deluso, arrabbiato e lo guardavo con occhi diversi.

«Ascolta... noi due non siamo mai stati insieme. Non c'è mai stata una cosa come quella che ho con te. Si, abbiamo avuto un nostro momento, e si... per un poco sembrava che stessimo insieme, una specie di coppia, ma non era così.
All'inizio, io e lui ci siamo frequentati, ma le cose sono cambiate. Lui era geloso, possessivo e cominciava a fare cose strane, mi perseguitava e poi il resto della storia la sai già.
Non volevo dirtelo per non farti venire le paranoie perché quella è una cosa vecchia che neanche voglio ricordare e non volevo che quella storia ti influenzasse.
Lui comunque è cambiato, per me ci sei tu, questa è la verità assoluta.»

Mi era difficile accettare le sue parole, non avevano smosso niente dentro di me, anzi, ero più deluso di prima.  Lui, che difendevo con tutti a spada tratta, lui che per me era l'essere più perfetto e puro mi aveva mentito.
Per quanto le sue ragioni potessero essere ovvie, io avevo il diritto di sapere e conoscere la realtà dei fatti, e non di essere preso in giro perché quella storia poteva farmi venire le crisi esistenziali.

«È talmente cambiato che qualche giorno fa ha cercato di baciarti?
L'hai appena fatto Christian, mi stai mentendo di nuovo, e stavolta lo stai facendo guardandomi negli occhi.»

«Ormai io per te sono solo questo vero? Quello che dice solo bugie...
Adesso crederai anche alle voci che dicono su di me: che sono stronzo, un approfittatore, uno che fa innamorare le persone e le lascia per il gusto di ferirle. È questo che pensi di me adesso?»

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