Capitolo: 5

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Andrea mi attendeva sotto al portone sorridente e particolarmente allegro.

«Pronto a sentirmi suonare?»

«Prontissimo!»

Sembrava molto entusiasta, potevo facilmente percepirlo dal suo modo di parlare.
Poco dopo, arrivammo a piedi al Launce Caffè Club. Il locale era molto grande, disponeva di un palco al suo interno e ricordava molto un pub americano. Quel stile era preziosamente riprodotto in ogni angolo, tanto che sembrava di trovarsi davvero in America.

«Vuoi qualcosa da bere?»

Mi chiese sedendoci al bancone, mentre io non smettevo di guardarmi intorno ammirando e apprezzando sempre di più quel posto.

«Tecnicamente posso solo bere qualcosa che vada dai succhi di frutta alla Coca- Cola!»

Cominciò a ridere chiamando il barista con il quale sembrava avere molta confidenza.
«Alex ciao, allora porta una Coca al piccoletto qui, e una birra a me!» Mi girai verso di lui.

«Piccoletto?»

«Dai cuginetto scherzavo, non prendertela, sai che ti voglio bene.»

«Dopo questa sto cominciando ad avere dei dubbi sul fatto di nutrire sentimenti positivi per te sai?»

Bevemmo qualche sorso chiacchierando un po' prima che lui salisse sul palco. Gli raccontai dei primi giorni di scuola e di una partita frenetica avvenuta poche ore prima.
Andrea andò a prepararsi per esibirsi e io mi sedetti comodamente sullo sgabello finendo la bibita.
Davanti a me, a pochi passi, notai una ragazza vestita in modo impeccabile con fare altezzoso come non mai. Era impossibile non riconoscerla, Si trattava della mia amica Bella.
Mi avvicinai a lei cercando di non attirare troppo la sua attenzione.

«Ciao bellissima, ti va di bere qualcosa con me? »
Camuffai la mia voce con una più rauca e forte.

«Sparisci sfiga-VITTORIOO!»
Si girò abbracciandomi e mi diede un colpetto dietro la nuca per niente delicato.

«Sempre cosi dolce tu eh?»

«Si, sono molto simile ad un cobra, vestita di Chanel

Bella era una ragazza molto determinata per la sua giovane età. Ad occhio poteva sembrare la "classica ochetta" con un mezzo neurone funzionante, ma in realtà era una ragazza sveglia e molto simpatica nonostante il suo carattere quasi sempre scontroso. Che la si odiasse o la si amasse, la sua personalità non rimaneva inosservata.
L'ammiravo molto, era una tosta lei.

«Che ci fai qui?»

«Sono con mio cugino che tra poco si esibirà!»

«Tuo cugino è negli Station Shock?»
Aggiunse, con un tale entusiasmo che mi colpì. Non mi aspettavo tanta euforia da parte sua per un gruppo anonimo che suonava nei bar della città.

«S!»

«Sono una loro fan sai? Vengo ad ascoltarli ogni volta che suonano!»

«Dai, se ti va dopo ti presento uno dei componenti!»

«Assolutamente sii! Aspetta, tuo cugino è la voce della band?»

«Esattamente!»

Proprio in quel momento, Andrea salì sul palco senza farsi troppi problemi, era proprio a suo agio. Mi guardai intorno, il locale era piuttosto pieno, i ragazzi cominciarono a suonare e noi del pubblico, eravamo abbastanza scatenati.
Io e Bella ogni tanto urlavamo: «BRAVIIII! SIETE FORTI RAGAZZI!»
Seguiti poi da grida e fischi e non eravamo gli unici.
I ragazzi erano davvero forti, mio cugino aveva una bellissima voce e tutto il complesso sapeva come intrattenere il pubblico senza annoiarlo.
La musica era travolgente e dopo alcune cover, presentarono un loro pezzo inedito scritto da Andrea stesso insieme ad un altro ragazzo della band.
Appena finirono, ci fu un applauso che parve infinito e Bella a furia di battere le mani, stava per consumarle. Andrea scese dal palco e si avviò verso di noi mentre Bella non la finiva più di applaudire.

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