Capitolo: 10

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Il giorno dell'annuncio dei vincitori per il concorso di fotografia era arrivato.
Tutte le classi terze erano radunate nell'aula magna, una grande aula che sembrava una via di mezzo tra una conferenza stampa e un museo di arte moderna.
Era come stare agli MTV VMA, dove a breve avrebbero annunciato il vincitore del video of the year, l'emozione era tanta.
Bella non si era smentita in quanto il suo look era così accurato, come se dovesse sfilare sul red carpet dell'evento.
La voce della professoressa al microfono risuonava forte e potente, ed essendo lei stessa l'ideatrice dell'evento, si percepiva la sua felicità per quel momento. Aveva così a cuore i suoi progetti, che ti lasciavi coinvolgere da lei senza esitazioni.

«Ragazzi e ragazze un momento di silenzio per favore, sto per annunciate i tre vincitori!»

Sentivo lo stomaco sotto sopra, l'odore del legno e della plastica che si sentiva nell'imponente aula mi faceva sentire ancora più male; lo ritenevo un profumo pesante, come un vecchio dopobarba usato dagli uomini di mezza età.

«Calma e coraggio Vì, andrà bene, uno dei tre posti è tuo di sicuro!»

Sara sempre pronta a sostenermi con il massimo della positività che le invidiavo terribilmente.

«Ha ragione! Non puoi non vincere tu, quella foto è epica!»
Fece Bella dall'altro mio fianco.

Ed ecco che la professoressa si sistemò per bene, riscaldò la voce e cominciò a dire i nomi dei tre ragazzi fortunati aggiungendo un po' di suspense, giusto perché non ero abbastanza in ansia.

«Al terzo posto abbiamo l'alunna Ludovica  Maggio della terza A!»

La ragazza salì sul palco emozionata e sorridente, con la sua classe che non la smetteva di fare il tifo per lei.
La professoressa diede alla ragazza una statuetta realizzata appositamente dai ragazzi di quinta del corso di design.
Era una forma umanoide che scattava una foto, non era difficile da intuire che alla professoressa piacessero questo genere di cose. Era fatto tutto nei minimi dettagli.
Aveva pianificato tutto con cura, e ad aiutarla erano stati gli alunni delle classi quinte che ricevevano istruzioni passo passo sotto il suo occhio vigile.
Mentre si preparava ad annunciare il secondo vincitore l'ansia salì alle stelle. Sara e Bella mi diedero la mano, una era alla mia destra e l'altra alla mia sinistra, mentre Antonio dava la mano a Bella e Mario a Sara.

«Il secondo posto invece abbiamo...Matteo Izzo della terza D!»

La procedura fu la stessa, anche il ragazzo salì sul palco trionfante e felice incitato dalla sua classe. Una volta arrivato lì, improvvisò un balletto abbastanza imbarazzante che le risate risuonarono in tutta l'aula.
Strinsi più forte le mani delle ragazze, mancava l'ultimo vincitore.
Quel vincitore potevo essere io oppure no, l'ansia mi predominava totalmente.
Con il consiglio di Christian e dei ragazzi, e soprattutto di mia madre, avevo evitato di pensare in negativo, ma non mi ero fatto neanche troppi castelli in aria; ero equo con me stesso e con ciò che sarebbe successo indipendentemente dall'esito.

«Comunque vada sono fiera di te!»
Aveva detto mia madre.

«L'importante è partecipare, giusto?»
Seguì mio padre la sera prima.

Cercavo di farmene una ragione, di non farmi prendere dall'ansia, avevo comunque fatto un passo mettendomi in gioco con qualcosa che amavo. La fotografia.
Era una delle mie passioni più grandi, ma la tenevo molto nascosta. La conservavo gelosamente scoprendo poi che quella era solo una facciata di ipocrisia. In realtà, avevo paura.
Mi spaventava il fatto che le persone potessero vedere le mie foto e avere una porta sulla mia anima per poterci sbirciare dentro.
Avevo superato me stesso prendendo parte al progetto, questo lo riconoscevo, ma la paura non mollava la presa e il progetto mi sembrava una sfida per abbattere quei miei muri.
L'ultima volta che avevo partecipato a un progetto scolastico era stato all'asilo, nella recita di Natale. Io interpretavo l'asino. Ero vestito in modo ridicolo, i miei non la smettevano di fare foto. Marco invece rideva a crepapelle mentre io guardavo il soffitto muovendo solo le labbra cercando di non scappare per la vergogna.
Il video fu immortalato su un dvd che grazie al trasloco lo nascosi in un vecchio libro dove sicuramente mio fratello non l'avrebbe mai trovato.

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