Capitolo: 8

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«Sara che ne dici di questa?»

Le mostrai una foto che avevo fatto ad alcune  persone che camminavano per la strada.

«Non so Vi...non mi convince molto, per te cosa trasmette questa foto?»

«Ad essere sincero, non mi trasmette nulla.»

Stavo per abbandonare ogni speranza, non riuscivo a trovare quel qualcosa che fosse vero, autentico, che trasmettesse un sentimento. In ogni foto che scattavo non trovavo alcun valore, erano semplicemente immagini.
Di certo non era quello di cui avevo bisogno al momento e stavo per arrendermi, ma d'altro canto, volevo quella maledetta foto che stavo cercando. Era diventata la mia priorità negli ultimi giorni.

«Hai sentito Christian?»

Mi chiese Sara tutto a un tratto, mentre io ero immerso nei mie pensieri per cercare la giusta ispirazione.

«Non ancora.»

Sara mi aveva appena ricordato di lui.
Fu una bella sensazione quella di immaginarlo mentre stavo giù di morale, era come un raggio di sole che sbucava da una nuvola cupa e grigia. Una specie di promemoria che mi riportava alla felicità che solo lui sapeva regalarmi.

«Come vanno le cose tra voi due?»

«Bene, ci stiamo conoscendo... e credo che non sia come dicono gli altri, sai?
Insomma, è un ragazzo davvero tanto profondo e gentile e non so perché Bella sia così ostinata con lui. Non crede neanche alle mie parole, dice che sono di parte perché secondo lei io sono perso di lui.»

«Questa è una buona cosa, che non sia come dicono. Ma concordo con Bella, sei molto preso da lui secondo me te ne stai innamorando!»

«Hey hey, vacci piano ci stiamo conoscendo... non innamorando!»

«Forse non lo sai ancora o non ci sei arrivato, ma secondo me è così, ti stai innamorando di lui.» Mi diede una piccola spinta alla spalla.

«Non credo, forse perché mi piace seriamente, ecco perché dici così.»
Diventai tutto rosso in viso, e qualcosa si bloccò dentro di me. Forse era come diceva Sara, forse stava cominciando a nascere qualcosa per Christian, ma ero troppo spaventato per confermare quella teoria anche a me stesso.

«Ah.. ti piace seriamente? Interessante. Comunque si, so che vuoi dire, ma presto o tardi capirai e si vedrà se ho ragione oppure no.»

Mi sorrise con sicurezza, come se credesse in ciò che aveva appena detto. Mentre io avevo una tabula rasa nella mia testa, non solo per ciò che provavo per lui, ma temevo anche della reazione negativa delle persone a me care.

«Sai, non è il fattore che io sia innamorato di lui o meno... Ho paura di come potrebbero vederla i miei, cioè non sanno neanche che sono gay, figuriamoci dirgli che oltre ad esserlo sto con un ragazzo. Sarebbe un doppio colpo credo.»

«Questo non puoi dirlo. E poi, per quanto ancora potrai nasconderti? Crescerai e se non è Christian sicuramente ti innamorerai di qualcuno. Tu dovrai vivere la tua via indipendentemente da cosa pensano i tuoi. Non reprimere ciò che sei, con noi non l'hai fatto e guardati adesso.
Non voglio che questo tuo nasconderti ti porti a fare scelte sbagliate. A te ci tengo e ti voglio bene, e qualsiasi decisione tu deciderai di prendere io sono al tuo fianco, okay?»

Annuii sorridendole, mentre lei mi abbracciò dolcemente con quel modo di fare così protettivo.
Quelle parole mi avevano dato una piccola speranza in più, nonostante la paura di espormi e di dichiarare apertamente la mia omosessualità era alta. L'idea di dichiararmi a loro era distante anni luce, ma quelle parole mi fecero ricredere in qualche modo.
Continuammo a gironzolare senza alcuna speranza per la foto.
Dopo alcuni giri di isolati, accompagnai Sara alla fermata dell'autobus e mi incamminai da solo per andare a casa con lo sconforto più totale che pesava sulle spalle.
Christian mi aveva chiamato due volte ma non avevo sentito, alla terza risposi subito.

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