1. Anno 845 - Wall Sina

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Era una mattina molto calda quella. Avevo appena compiuto 11 anni quando accadde. Ma andiamo per ordine:

Mi chiamo T/N, T/N T/C... sono la figlia di uno dei ricchi mercanti che ci sono nel Wall Sina e di una giovane contadina, costretta a emigrare dal Wall Maria e a sposarsi giovane con un ragazzo del Wall Sina, mio padre. Era stata costretta per mancanza di soldi, infatti i miei nonni erano molto poveri e non potevano mantenerla.

Quando mia madre arrivò nel Wall Sina aveva appena 20 anni, e quando mio padre la vide entrare se me innamorò al primo sguardo. Per mia madre non fu lo stesso: per innamorarsi di mio padre, come dice lei "ci è voluto del tempo, come i contadini devono aspettare che un frutto sia maturo prima di coglierlo e goderselo", non ho mai capito questa metafora.

Dopo appena 1anno di matrimonio arrivai io: una piccola bimba dai capelli l/c (lunghezza capelli) e c/c (colore capelli), gli occhi c/o (colore occhi) e d/o (dimensione occhi). Una peste, così mi definiva mia madre. Ero la loro gioia più grande. E di gioie ne avevamo, e ne abbiamo tutt'ora: viviamo in una bella casa, e ogni giorno abbiamo un pasto in tavola. Eravamo felici.

Correva l'anno 845, ed era estate. Correvo per le strade del paese insieme alla mia amica n/a (nome amica, così è più personale). I miei capelli volavano nel vento, e i miei occhi brillavano, come quelli di n/a. Stavamo giocando a nascondino.

Ad un tratto un botto. Era forte. Io e n/a ci guardammo intorno. "Cosa è successo?" "Non lo so" dissi io.

La gente era incuriosita e preoccupata quanto noi, ma apparentemente era tutto apposto, almeno dove eravamo noi.

Una sirena. Una sirena ruppe quella specie di silenzio imbarazzato. Assordante e allarmante.

Io e n/a sapevamo cosa era. Era il segnale che dovevamo immediatamente rincasare, ovunque eravamo. Ci guardammo negli occhi impaurite. Sapevamo che quella sirena apparteneva alla corte del re, e doveva essere usata solo in casi di ASSOLUTA importanza. E questo doveva averne.

Non ci capivo niente, ho sentito solo urla. La gente urlava disperata, bambini si guardavano stupiti intorno e altri venivano presi in braccio dai genitori che correvano via. Mi girai verso n/a e vidi che sua madre la portava via correndo. "Ciao T/N, ci vediamo dopo" urlò da lontano. Io le feci un cenno con la mano e mi sentii sollevare. Era il mio papà, che correva.

"Andrà tutto bene, te lo prometto"
"Ma papà cosa succede"
"Andrà tutto bene.." sembrava impazzito.

Arrivammo a casa e mia madre era sulla soglia a aspettarci, piangeva. Ma non capivo nulla.
"Stai bene caro?"
"Sì tutto bene, ho preso T/N e sono corso qui"
"Bene, sai che tipo di allarme e?"
"Si, e l'allarme giganti"
"L'allarme giganti?" Dissi io
"I giganti? Ma non esistono, sono solo nelle favole, vero mamma?"
"Tranquilla tesoro, ti proteggeremo"
"Mamma! Cos'è questo 'allarme giganti'?"

Fuori ancora urla. Pianti. Ma non si vedeva niente fuori dall'ordinario, dalla finestra di casa.
Sembrava tutto normale, solo ora le strade da lì a poco sarebbero diventate deserte.

"T/N, non uscire fino al suono della sirena, mi sono spiegata?!"
"..okay, ma.."
"Niente ma signorina!"
"Che cosa succede! Siete tutti matti!"
"No non lo siamo, e solo per precauzione!" Si intromette mio padre.
"Per proteggerci da cosa? Giganti? Ma i giganti non esistono! Sono solo favole!"

"Siediti T/N, e apri bene le orecchie" mi disse mia madre in tono calmo e allo stesso tempo molto frenetico, mentre mi toccava le spalle con le mani. I suoi occhi trasmettevano ai miei una strana luce, come se non volesse parlarne.
"Si, sei abbastanza grande..credo" disse mio padre, con lo stesso tono di mia madre. Intanto fuori le urla si erano spente lentamente.

Cosa vorranno dirmi
Ora lo scopriremo, e lo affronteremo..insomma, tutto si può affrontare..giusto?
Giusto, giusto..
"Io e tuo padre abbiamo sempre evitato di parlartene per paura che tu rimanessi troppo sconvolta...T/N, hai mai notato le mura che ci circondano?"
"Certo mamma, mi avevate detto che servivano per una questione di sicurezza, non siete mai entrati nel dettaglio..."
"Ora entreremo nel dettaglio, ascolta bene.
"Tanti anni fa ancora prima che io, tu, e tuo padre nascessimo, molto tempo prima che nascessero i tuoi nonni, la terra era dominata dai giganti. I giganti sono degli esseri giganteschi che possono raggiungere persino i 60 metri, anche se non sono molto intelligenti..insomma questi giganti, da recenti studi condotti dal corpo di ricerca, si divertono a mangiare..."
Si bloccò e mi guardò negli occhi
"A mangiare esseri umani"

A..mangiare esseri umani..
Non è possibile, i giganti non esistono..
Ha tutto senso..le mura sono state erette per proteggerci da loro...
"Ecco perché sono state erette..i giganti...I GIGANTI! I GIGANTI MANGIANO UOMINI, UOMINI MORTI! GIGANTI-"
"Hei calma però non urlare" implora mia madre in preda ad un attacco di panico.
"Devo..devo..fare qualcosa"
"Hai 11 anni T/N..non puoi farci niente..." disse papà.
"Ma i giganti non ci sono qui..perché è suonato l'allarme?"
"Devono essere entrati nel Wall Maria.."
"Il Wall Maria..." disse mia madre..
"Mia madre, mio padre..."
Cominciò a singhiozzare, cercando di trattenersi.. due lacrime rigano le mie guance.
"Dai su non è detto che siano.."
I suoi singhiozzi divennero più forti e strozzati, mi faceva male vederla così...
"Mamma, mamma guardami!" Presi con le mie mani il suo viso e mi bagnai con le sue lacrime, anche le mie guance erano completamente zuppe
"I nonni stanno bene, quando sarò grande, proteggerò io i nonni dai giganti, proteggerò tutti, tutti voi: mamma, papà e la mia amica n/a. Nessuno dovrà più temerli"

"T/N...sei troppo piccola non sai di cosa stai parlando"
"Tuo padre ha ragione..promettimi che non andrai in cerca di guai"
"No mamma! Sono grande e voglio proteggervi"
"Non dire cazzate!!"
Mi ritratti indietro, era la prima volta che mio padre alzava la voce con me, dicendomi le parolacce..sono rimandata sconvolta.

Se ne accorse e cambio espressione, capendo il suo errore.
"Perdonami T/N, non dovevo alzare la voce ma..credimi"
Mi guardò negli occhi, con quegli occhi vuoti e spenti.
"Tu non sai come sono i giganti, quante persone hanno mangiato e quanto sono pericolosi..."
"Ma-"
"Niente ma T/N, ora va in camera tua"

Sali lentamente le scale, a passi pensanti e trascinati con la forza.
Ora farò una promessa
Prometto che un giorno, quando sarò grande, sconfiggerò tutti i giganti, e nessuno dovrà più soffrire.
Nessuno.

Spazio me:
Ciao a tutti, questa è la mia prima Levi x reader. Spero vi piaccia 😊. Questo è il nostro passato. Il motivo che ci ha spinto ad entrare nel corpo di ricerca. Un appunto: quando scriverò cosi saranno i nostri pensieri, e a questi ultimi risponderà la voce della coscienza, scritta così. Spero sia tutto chiaro e al prossimo capitolo.
- hshsbsjsnks♥️

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