13. Vacanze di natale

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*una settimana dopo*

T/N's pov
Ormai è passata una settimana da quando io e Levi siamo praticamente migliori amici.
Questa settimana è passata velocemente.
Passata tra risate e divertimento, in realtà.
Io e Levi siamo stati il 90% del tempo insieme, a ridere e giocare insieme a giochi 'stupidi' per bambini, ormai dimenticati anche da loro.
Abbiamo giocato a nascondino in giro per il quartier generale, ad acchiapparella ed a un, due, tre stella. Nonostante fuori facesse davvero molto freddo, che a confronto il polo nord è il deserto del Sahara, ci siamo divertiti molto, io sempre col mio fedele maglione c/p (colore preferito), lungo fino al basso ventre, e Levi col suo cappotto, che lo rendeva molto più sexy e accattivante, di quanto non lo fosse già ovviamente.

Io e Mikasa ci siamo scritte di nuovo.
Mi ha detto che per la faccenda di Petra me ne devo solamente fregare, tutto andrà come deve andare. Poi ci sono amici e nemici, devo anche imparare a fare la differenza. Ha scritto che Armin non che fa altro che parlare di me, e la cosa è preoccupante, neanche poco.
Ha detto che Sasha mangia di meno da quando non ci sono io, anche se sinceramente non ci credo molto. Jean ci ha provato anche con lei, mi ha detto Mikasa, ma che lei lo ha rifiutato.
Come tutta risposta, ho spiegato a Mikasa il motivo per cui Petra mi guardava male, scoperto dopo aver scritto la prima lettera. Ho detto a Sasha di 'mangiare' (virgolettando la parola mangiare) di più e ho detto di dire ad Armin che anche a me manca, ma non sono andata oltre non voglio che capisca male. Piuttosto, ho anche scritto le svolte della 'relazione di amicizia' tra me e il caporale, non immagino la sua faccia quando lo leggerà. Ho concluso dicendo che mando un bacio a tutti e che non vedo l'ora di rivederli.

"Mocciosa, ora puoi entrare"
Apro lentamente la porta del bagno nella camera  del nanetto, chiusa in precedenza perché si stava facendo una doccia, mentre aspettavo sul suo letto fissando il soffitto.
Esce un Levi selvatico in accappatoio, cioè 'accappatoio', diciamo che aveva un asciugamano attorno alla vita e basta, lasciandomi completa vista sui suoi addominali, ancora inumiditi dalla doccia appena fatta.
Arrossisco e lui mi scompiglia i capelli.
"Ora puoi andare in bagno"
Dice lasciandomi campo libero.
Ma io dico, LO HAI VISTO
Si 🤤 [questa faccina ci sta eh]
Madooo quanto è bono

Mi lavo le mani, dopo essere andata in bagno, e poi esco. Levi stavolta è vestito, con una camicia e un paio di pantaloni.
"Da come sei vestito non vuoi uscire, nanetto"
"Esatto mocciosa, vado a farmi un tè."
"Due"
Dico poggiando la mano sul comodino accanto al suo letto, lui annuisce e esce dalla stanza. Torna due minuti dopo con due tazze di tè in mano.
Ne prendo una e la porto alla bocca.
"Ahi!"
"Che c'è?"
"Scotta!!"
Dico mettendo il broncio e lasciando la tazza sul comodino
"Genia aspetta no?"
Dice soffiando sul tè dentro la sua tazza.
Mi giro e mi avvicino alla finestra. Le montagne sono completamente innevate, c'è aria di festa.
"Levi?"
"Eh?"
"Sai che festa c'è tra un po'?"
"Quale? Illuminami"
"Non lo sai?!"
"...no?"
"É natale!!"
"Ahh...giusto. È passato già un altro anno"
"Eh già, che bello! Il natale mi mette sempre allegria, lo passavo sempre con la mia famiglia. Mangiavamo tantissimo e poi scartavamo i regali.
Cantavamo le canzoni insieme e poi andavamo a nanna pieni di dolcetti, da mangiare durante la notte se ti svegliavi"
"Davvero carina come cosa"
"Lo so!"
Dico saltellando verso di lui. Quando ci ritroviamo faccia a faccia.
"Non vedo l'ora che arrivi."
"Andrai dalla tua famiglia?"
"In realtà non lo so...penso di sì. Non ho mai passato un natale senza di loro e loro sanno che lo passerei SEMRPE con loro. Se non mi vedessero si preoccuperebbero. Anche se vedere la mia famiglia significherebbe 'rivelare il mio segreto'. A dirla tutta non so neanche che scusa ha accampato n/a (nome amica)."
"N/a?"
"Si, la mia amica d'infanzia. Lei è l'unica a sapere dove sono realmente."
"Ah capisco. Se lo desideri posso accompagnarti io nel Wall Sina."
Dice mettendosi una mano tra i capelli, facendo il Figo.
"Hahaha assomigli tanto a Jean così"
"Jean?"
"Cadetto. L'ho conosciuto al campo"
"Tch. Vabbè, la risposta?"
"Accetto papà 2"
Sorride e mi abbraccia, mentre io ricambio il suo di abbraccio mi è parso di sentire il suo cuore battere, battere sempre più veloce, sembrava un tamburo.
Il mio gli andava dietro e per un attimo mi è parso addirittura che i due battiti si fossero fusi in uno solo, veloce e forte.

• My Demons • Levi x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora