12 - Love or sex?

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Daphne's pov

Da quasi mezz'ora Gigi mi stava raccontando del suo appuntamento con Zayn, ma io non la stavo ascoltando. Non ci riuscivo, semplicemente la mia testa sembrava non voler collaborare.

Quello che era successo al Karaoke mi aveva confusa. Non riuscivo a capire quali fossero le intenzioni di Harry.
Louis dopo essere tornato al tavolo ci disse che Harry era dovuto tornare a casa, ma qualcosa nel suo sguardo mi diceva che mi stava tenendo nascosto qualcosa.
Non sapevo come o perché, ma era come se me lo sentissi, probabilmente era il mio nuovo sesto senso da mamma?

«-mi stai ascoltando?»

«Sì» borbottai finendo il mio panino. «Però ora ho bisogno di andare in bagno» mi alzai dalla sedia.

«La vescica di voi incinte fa schifo, seriamente, vai in bagno ogni due secondi» scherzò e alzai gli occhi al cielo. La salutai velocemente e uscii dalla mensa.

Camminai tranquillamente per il corridoio ripensando agli ultimi avvenimenti, ormai ero quasi al quinto mese pian piano la mia pancia cresceva, proprio per questo avevo comprato dei jeans per la maternità e usavo esclusivamente felpe enormi, anche se fuori iniziava già a fare abbastanza caldo, anzi troppo.

In casa mi piaceva mettere delle canotte e guardare il mio pancino, mamma e papà si erano finalmente calmati e iniziarono a preoccuparsi sia per me che per il frugoletto. Così decisero di aiutarmi sotto la promessa che non avrei interrotto gli studi, per quanto possibile.

Louis era diventato un fratello super protettivo, aveva addirittura comprato un baby-momitor e lo mise sul mio comodino in modo da controllarmi la notte. La sua scusa? Immagina se ti sentissi male mentre dormi o peggio ancora! Pensa se entrasse qualcuno in camera tua! Io sentirò tutto e verrò in tuo aiuto sorellina.

Gigi e Zayn facevano battutine sulla mia gravidanza e iniziavano a farmi regali di vario tipo come tutine per neonati, ciucci e pigiamini.

Niall era l'unico che era rimasto come prima: simpatico e dolce.

Con quei pensieri scossi la testa sorridendo e feci per aprire la porta del bagno quando un braccio si posò sulla mia spalla facendomi girare e quasi non rilasciai un urlo dallo spavento. «Ma che cazzo? Ti sembra il modo?!» dissi ad alta voce.

«Scusa» Harry lasciò la presa e passò una mano tra i capelli. Dio, così tanta perfezione. «Possiamo parlare?»

«Ehm, non lo stiamo già facendo?» feci una piccola smorfia cercando di scherzare. Perché fa così caldo improvvisamente?

«Intendo seriamente» spiegò. «Devo veramente dirti delle cose» annuii e insieme raggiungemmo la prima aula vuota ed entrammo prima di chiuderla. Stare da sola con Harry mi riportava con la mente ai momenti più belli trascorsi con lui.

«Dimmi» lo spronai sedendomi sulla cattedra e iniziando a giocare con le mani per diminuire lo stress che sentivo.

«Io non amo Melanie» parlò tranquillamente e io spalancai gli occhi. Cos? Cioè, oddio. Non gli piaceva! Sentivo le campane suonare di gioia dentro di me, ma feci del mio meglio per sembrare leggermente stupida dalla sua affermazione.

«No, come mai? Cioè, se posso chiedertelo, insomma, non che siano affari miei eh, sono solo curiosa» Daphne perché devi metterti in ridicolo così?

«Mi ha fatto aprire gli occhi. Sì lei è carina e tutto il resto, ma tutto quello che volevo da lei era sesso. Non che l'abbia avuto comunque» sembrava realizzare solo allora le sue stesse parole, ma il mio cuore stava per esplodere dalla gioia.

Prendi questo Melanie! Anche tu sesso-zonata come me.

«In ogni caso» riprese. «Mi sei mancata in tutto quel tempo in cui non ci siamo neanche parlati»

«Sì Harry» corrugai le sopracciglia. «Penso tu me l'abbia già detto questo» lui si avvicinò a me e posò le sue mani ai lati delle mie coscie, sopra la cattedra e mi guardò negli occhi.

«Lo sai, sei diventata ancora più bella» mormorò avvicinando il suo viso al mio. So cosa sta per succedere, ma non so se sia il caso di farlo...

Non feci neanche in tempo e ribattere che le sue labbra si posarono sulle mie. Erano morbide e calde, non le avevo toccate per troppo tempo. Portai le mani sulle sue guance e lo spinsi più verso di me volendolo più vicino.
Sembrava un bacio dolce e casto, finché non sentii la sua lingua leccare il mio labbro inferiore, allora lo allontanai da me e spalancai gli occhi.

Cazzo, perché non riuscivo a resistergli.

«Che c'è?» chiese anche lui sorpreso dal mio rifiuto.

«N-non possiamo» scossi la testa scendendo dalla scrivania. Ero così stupida. Feci per andarmene ma la sua mano bloccò il mio polso con forza.

«Perché? Non ne hai mai fatto un problema!» esclamò guardandomi con occhi quasi disperati.

«Prima era diverso!» quasi urlai, tutto era diverso.

Si fermò a guardarmi e sospirò abbassando la testa. «Chi è?»

«Chi è cosa?» chiesi confusa.

«Il padre, chi è? »

«P-padre, eh? Uhm, n-non s-so-»

«Daphne, lo so che sei incinta, non c'è più bisogno che tu me lo nasconda. Anzi, mi sento deluso da te, dovevi dirmelo! Sono il tuo migliore amico! Ma apparte questo, non posso credere che tu abbia avuto dei rapporti con qualcun altro apparte me, quindi ora mi sorge una domanda: il nostro era amore o solo sesso?» disse tutto d'un fiato e mi raggelai.

Come faceva a saperlo? Chiunque gliel'avesse detto non l'avrebbe passata liscia e il mio intuito mi diceva che era stato Louis.
Scossi la testa e decisi di concentrarmi sulla sua domanda finale: il nostro era amore o solo sesso?

Era la stessa domanda che mi ero fatta e rifatta durante tutti quei mesi, più probabilmente da quando iniziammo la nostra specie di "relazione". «Dimmelo tu Harry»

«All'inizio pensavo fosse solo sesso» tuffo al cuore. «Ma poi ho capito che senza di te non riesco a stare, i miei pensieri sono sempre rivolti verso di te. Daphne credimi se ti dico che adesso quello che provo è amore» doppio tuffo al cuore.

Sentii le lacrime agli occhi e maledii mentalmente la sensibilità delle donne incinte, guardai i suoi occhi del mio stesso colore e sorrisi. «Io ti ho sempre amato» risposi con un tono di voce più basso.

«Dirmelo prima no?» scherzò e mi abbracciò, portai il viso nell'incavo del suo collo e sospirai.

«Nah, non ci sarebbe stata la stessa suspense»

Dopo qualche minuto parlò. «Quindi, chi è il padre alla fine?»

Senza dire niente presi una sua mano e la portai sul mio pancino. La lasciai lì e mi alzai leggermente sulle punte per poter avvicinare le labbra al suo orecchio.

«È un maschietto. Il nostro frugoletto»

Incinta Per SbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora