9 -Daphne is so strange

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Harry's pov

Erano passati quasi 3 mesi, io e Melanie avevamo iniziato a frequentarci seriamente, ormai lei era diventata parte della mia routine.

Al suo contrario, io e Daphne ci stavamo allontanando. Non capivo cosa stesse andando male nella nostra amizia, ok, prima avevamo fatto determinate cose, ma non pensavo fosse un problema.

Da qualche tempo poi Daphne aveva iniziato a comportarsi in modo più strano. Metteva tutti i giorni delle felpe enormemente grosse e dei jeans al posto delle sue magliettine carine e quelle gonne colorate.

Louis mi trattava quasi con freddezza quando ci parlavamo, era tutto così strano ed era irritante non capire cosa stesse succedendo.

«A cosa pensi?» mi chiese Melanie sorridendo, aveva un bellissimo sorriso. Però questo non bastava a farmi sorridere.

«A niente» scossi la testa riportando l'attenzione sul mio piatto dove c'era un panino che aspettava di essere mangiato.

Sentii chiaramente la sua risata, proveniva da qualche tavolo più indietro rispetto a Melanie, sbirciai leggermente oltre la sua spalla per vedere Daphne che rideva mentre gesticolava, vicino a lei si trovavano Louis che teneva una braccio sulle sue spalle e le sorrideva. Niall che mi dava la schiena, ma potevo immaginare che stesse sorridendo e di fianco a lei, ma dall'altra parte rispetto a Louis, c'era la sua amica biondina, Gigi, che rideva con l'amica mentre il suo ragazzo cercava di partecipare alla conversazione.

«Harry» la mano della bionda mi fece sbattere le palpebre e mi tolse dal mio stato di trance. «Che hai? Sembri molto distratto oggi»

«È solo che... Niente, mi stavo chiedendo perché i miei amici mi ignorino» dissi sincero.

«Oh» anche lei si girò verso il tavolo della castana. «Da un po' di tempo Daphne è strana, quando mi vede in corridoio non mi sorride più come una volta» mi raccontò. «Pensi che le abbia fatto qualcosa?» questa ragazza è fin troppo innocente.

Ero stato con molte ragazze innocenti, tra cui Daphne, ma lei le batteva tutte. A volte mi irritava, quando facevo una battuta un po' spinta, lei per la maggior parte non le capiva. Non riuscivo ad essere me stesso con lei.
Ma... Immagino che questo sia di dovere per avere una relazione...

«Penso che si vergogni ancora per quando l'hai vista cantare» sorrisi. «A volte può essere timida»

«Harry» sospirò. «Ascolta, non so come dirtelo. Tra noi non può funzionare» mi sorrise dolcemente mentre io spalancai gli occhi.

«Cosa? Dopo tre mesi, come puoi dire questo?» esclamai confuso. Perché le donne devono essere così difficili da capire?

«Io non sono giusta per te. Non mi guardi come guardi lei. Lo si vede, perché non ti fai avanti?»

«Ma di chi stai parlando?» chiesi corrugando le sopracciglia.

«Ma di Daphne!» alzò gli occhi al cielo. «Ho visto quanto ti piace, con me stai solo perdendo tempo»

Oh. Non l'avevo mai vista così, avevo sempre pensato a Daph come un'amica o una scopamica. Ma forse era vero? Mi interessava?

Beh, sì. Non potevo negarlo.

«Ti do un consiglio: perché semplicemente non le dici quello che provi?»

«La fai facile! Immagina se mi rifiutasse» quella sarebbe stata una grossa figura di merda.

«Io non penso che lo farà» mi sorrise.

**

Dopo la mensa avevo deciso di andare a parlarle, il problema era che frequentavamo due corsi diversi. Ma per mia fortuna la trovai fuori in giardino giusto prima il suono della campanella, decisi allora di farle uno scherzo e di avvicinarmi di soppiatto a lei.

Le piaceva quando lo facevo, ricordo che rideva sempre.

«Sì mamma, ho preso tutto» disse, era al telefono con sua madre. Decisi di aspettare che finisse di parlare prima di spaventarla. «No, Louis non mi può accompagnare in ospedale, verrà Gigi» disse ancora leggermente annoiata.

Cosa? Perché deve andare all'ospedale?

«Siete andati al negozio senza di me?» sbuffò. «Tanto il sesso si scoprirà domani, come fate a sapere se prenderla rosa o blu?» questa volta sembrava divertita.

Cosa diamine stava succedendo? Decisi di fare retrofront e di tornare dentro senza farmi vedere.

Che lei fosse...? No, non penso che lei sia.. Oddio, e se fosse vero? E se lei fosse incinta?

Ma quando gliel'avevo chiesto la prima volta mi aveva detto di no, quindi come potevo capire se mi stava mentendo? Dovevo trovare una prova, un documento o semplicemente un segno.

Ragiona Harry, cos'hanno le donne incinte? Le voglie! Ma quelle venivano anche col ciclo, o così mi aveva spiegato mia sorella. Ma sì, il pancione! Dovevo solo abbracciarla e sentire se aveva il pancione sotto la felpa o no.
**

Ormai le lezioni erano finite, ero davanti al suo armadietto ad aspettarla nervosamente. Quando la vidi camminare verso di me iniziai a dondolarmi sui talloni, io non ero quasi mai agitato!

«Hey Daphne» le sorrisi mostrando le fossette.

Lei spalancò gli occhi alla mia vista ma sorrise lo stesso anche se forzatamente. «Ciao Harry»

«Ascolta, è da un po' che non parliamo come ai vecchi tempi» posai una mano sulla sua spalla e la vidi avvampare. «Mi sei mancata» sussurrai avvicinando il mio viso al suo.

«Oh, beh, anche tu, cioè, sì. Sarebbe bello tornare ai vecchi tempi» ballettò, visto che era troppo occupata a parlare, decisi di abbracciarla senza preavviso.

Strinsi le mie braccia intorno alla sua vita e cercai dia avvicinarla di più al mio torace. Anche lei ricambiò posando le sue braccia esili dietro il mio collo. «Mi perdoni?» mormorai.

«Sì» si staccò e mi sorrise. «Ma ora devo andare, ci sentiamo?»

«Certo» le lasciai un bacio sulla fronte e mi allontanai.

Di una cosa ero sicuro. La pancia c'era, eccome se c'era.

Incinta Per SbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora