-HO BISOGNO DI TE-

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La mattina dopo mi svegliai e feci un urlo guardando il ragazzo che ancora mi stringeva. Poi ricordai e le mie guance arrossirono al pensiero. Indossava ancora solo l'asciugamano. Volevo alzarmi, così lo spostai di lato e scesi al piano terra. Trovai la cucina. Stavano ancora tutti dormendo così mi misi ai fornelli per preparare la colazione. Ero intenzionata ad andare nel luogo in cui due notti prima mi avevano ritrovata priva di sensi, ma nella mia mente ricordai le parole che avevo sentito il giorno precedente: -Suga:"Namjoon ha detto di non dirle nulla"
JH:"Non possiamo rinchiuderla."-
Non ne conoscevo appieno il significato ma decisi che parlare con Namjoon non avrebbe risolto la situazione. Dovevo trovare il ragazzo che sosteneva il contrario. Mi sforzai di ricordare nell'istante in cui ero scivolata le loro facce. C'erano un ragazzo sorridente e un'altro un pó bassino dai capelli rosa. Chi dei due poteva essere? Mentre rimuginavo intenta a cucinare le frittelle percepii la presenza di qualcun'altro. Qualcosa mi spinse verso i fornelli delicatamente dal dietro. Appoggiò le mani sulle mie spalle e in un orecchio mi sussurrò:
JM:"Buongiorno" riconoscevo quella voce. Mi agitai e girandomi di scatto padella e frittelle comprese volarono per terra. Ebbi un improvviso lampo di genio.
N/m:"Jimin posso chiederti un favore?" Chiesi speranzosa.
JM:"A patto che tu mi dia qualcosa in cambio" le mie speranze crollarono ma non del tutto.
N/m:"Cosa vuoi in cambio?" Continuai.
JM:"Per un giorno sarai la mia schiava" disse innocente. Avevo bisogno del suo aiuto.
N/m:" D'accordo parteciperò al tuo gioco perverso.." mi osservò per un momento come se fossi matta "il punto è che ho bisogno che tu mi riporta sul luogo dove mi hai ritrovata"
JM:"Salvata" mi corresse.
N/m:"D'accordo quello che è" dissi irritata.
La sua faccia divenne seria come se solo ora si fosse accorto di ciò che stavo chiedendo.
N/m:"Ho sentito che il vostro leader non vuole. Ma io ho bisogno di risposte, capisci? Ti prego" Indietreggiò appoggiandosi al tavolo. Guardava da un'altra parte. Non so perché ma iniziai a piangere. Ci avevo sperato, pensavo che lui mi avrebbe aiutato. Per la prima volta sentii il bisogno di averlo vicino, di eliminare la distanza che aveva preso. Gli avvolsi le braccia attorno al collo e affondai il mio viso nella sua maglietta. Tra i singhiozzi lo supplicai:
N/m:"Ti-ti prego ho bisogno di capire"
Ancora non rispondeva al mio abbraccio.
JM:"Mi prometti che qualunque cosa succeda non mi guarderai in modo diverso?" Quella domanda mi spiazzò. Le lacrime cessarono e lo guardai in viso, sempre tenendolo stretto per la nuca. Gli sorrisi.
N/m:"Tranquillo per me sarai sempre uno strano pervertito" tirai sú col naso. Mi guardava ancora negli occhi, c'era di nuovo la sensazione che avesse assorbito tutta la luce del mondo. E poi mi abbracciò più forte di quanto avesse mai fatto nessun altro. Mi era parso di notare una lacrima che scintillava a lato del suo occhio destro.
Non c'erano bisogno di parole.

7 DAYS 7 GUYS *completo*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora