Restammo abbracciati per un'eternità che parve un attimo quando delicatamente mi scostó dalle sue braccia e mi mise seduta sulle sue ginocchia come fa un papà con la propria piccola. Sfiló da una tasca dei jeans il mio cellulare.
Suga: "Adesso che ne dici se chiami i tuoi?Saranno preoccupati" Mi incoraggiò. Aprii la rubrica e chiamai mia madre.
Era molto preoccupata: la rassicurai e le raccontai cosa era accaduto, ogni tanto confortata dai sorrisi incoraggianti del ragazzo gentile.
Le dissi anche che stavo bene e che sarei ritornata presto; dopo qualche giorno. All'inizio insistette e poi acconsentì di malavoglia. Riattaccai e decisi di inviare un messaggio a Sharon: -Sto bene-.
Poi riflettei per un momento..
-Ho una sorpresa per te- digitai. Spensi il cellulare.
N/m: "Grazie ancora" sorrisi e ritornammo dentro. Quella sera decisi di andare da Jimin. Non lo avevo ancora rivisto dopo il bacio e avevo intenzione di chiarire come stavano le cose. Bussai alla camera. Jimin mi aprí. Indossava una vestaglia di seta color porpora e sotto.. arrossii violentemente scostando lo sguardo e coprendo la visuale con le mani.
N/m: "Vestiti!" Urlai. Ma lui mi prese per un polso e mi gettò sul letto. Caddi rumorosamente sul lenzuolo con un rumore di molle. Si chiuse la porta alle spalle e girò la chiave. Mostrava quel sorrisetto malizioso che aveva tutt'altro che innocenza. Mi stava spaventando. Indietreggiai verso la spalliera mentre lui lentamente si avvicinava al letto. Appoggiava un ginocchio sul lenzuolo e già mi ritrovavo con le spalle al muro.
N/m: "J-Jimin aspetta cosa vuoi.." tentai, ma le parole morirono in gola rigettate da uno stomaco che si era improvvisamente capovolto. Mi bloccò con le mani al muro ai lati delle mie orecchie. Mi guardò per qualche secondo e poi iniziò a baciarmi piano sul collo. Sentivo brividi di un piacere mai provato prima scorrermi nelle vene. La sua mano andó ad accarezzarmi una coscia e poi raggiunse l'orlo della gonna. Mi accorsi di ansimare. La fece strisciare oltre. Si appoggiò al mio ginocchio e sentii qualcosa di duro che vi strusciava delicatamente. Stavo sudando e mi mancava il respiro quando in un orecchio mi sussurrò:
JM: "Sarò delicato, non ti farò male, rilassati" e il suo alito mi causò altri brividi.. più intensi. Intanto la sua mano aveva raggiunto la mia biancheria. Non so cosa mi prese.
N/m: "No!" Urlai e lo spinsi violentemente indietro. Rimasi immobile con gli occhi sbarrati a guardare la faccia dapprima sorpresa di Jimin che divenne subito seria. Chiuse gli occhi per un lungo istante in cui l'imbarazzo pareva una nuvola di fumo che incombeva minacciosa su tutta la stanza. Rimasi immobile con le mani davanti alla bocca.
Infine ,senza guardarmi, disse:
JM: "Va bene lo capisco." Fece una pausa. Mi sentivo così in colpa che iniziai a piangere. Guardava ancora altrove.
N/m: "Mi-mi dispiace! Jimin io..non me lo aspettavo!" Dissi tutto d'un fiato e gli scrollai un braccio, come per constatare che fosse ancora vivo.
JM:"Esci" ordinó. Quelle parole vuote mi fecero sentire come se il mondo intero stesse cercando di uccidermi. Sette miliardi di punte di pugnali stavano penetrando la mia carne, o era solo sensazione?
JM: "Ho detto esci" ripeté. Mai delle parole mi fecero così male. Mi buttai giù dal letto e volai alla porta, le mani che coprivano un viso ormai coperto di lacrime. La aprii ed esitai. Per un'ultima volta mi girai verso Jimin. Mi dava le spalle ed era impassibile. Doveva essersene accorto perché ripeté:
JM: "Via" con la stessa voce gelida che mi soffocó l'anima. Obbedii.. corsi, piangendo.
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7 DAYS 7 GUYS *completo*
Fiksi PenggemarCosa potrebbe accadere se al risveglio ti ritrovassi assieme a sette ragazzi? E se non ricordassi più il tuo nome? E se per di più fossero idols?..