47 - Rivelazioni

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La mattina seguente ci preparammo per tornare a Chicago.

Aiutai Martina e Amber a riempire i bagagli per il ritorno a casa mentre i ragazzi si accomodarono sulle sdraio in giardino a prendere il sole.

Alec, Paul e Dustin caricarono le valigie nel portabagagli mentre Louisa e sua madre ci salutarono calorosamente.

«Sono davvero felice che Alec abbia incontrato una ragazza come te. Vienici a trovare spesso. Qui sei sempre la benvenuta!» esclamò la signora Rosalie con un sorriso ricco di sincerità.

Annuii e salii in macchina salutando goffamente con la mano.

Condivisi le cuffiette con Maisie durante tutto il viaggio ma finii per addormentarmi.


***

Arrivati davanti casa di Maisie aiutai Amber a scaricare i loro bagagli e le salutai con un forte abbraccio.

«Ehyyy! Sabato prossimo c'è il nostro "party esclusivo!"
Dobbiamo farla pagare a quelle oche!» disse Maisie con fare cospiratorio.

Annuii con decisione informandola che le avrei scritto il giorno seguente.

Mi accasciai sul sedile con aria stanca.

«Stai bene?» chiese Alec guardandomi di traverso.

«Un po' di mal di testa. Tra poco mi passa.» dissi con gli occhi semichiusi.

Lui in tutta risposta mi accarezzò la mano con gentilezza.

«Siamo arrivati.» mi annunciò con l'ombra di un sorriso.

Scesi dall'auto e presi il mio trolley per poi cercare le chiavi di casa nella borsetta a tracolla che portavo sempre con me.

«A questo punto...credo ci vedremo sabato prossimo.» lo salutai con un bacio ed entrai in casa di corsa perché mi era mancata la mia famiglia.


***


Dopo aver passato un'ora buona a raccontare della gita ai miei, mi rintanai nella mia stanza.

Avevo da poco finito il primo libro della saga di Percy Jackson così passai subito al secondo.

Misi della musica in sottofondo tramite il mio IPod.


"When you thought there was no one, I was still right here.
You were scared but I told you «Open up your eyes.»
Never stopped being someone who could love you well.
Had to show you the hard way only time will tell.
Revelations and heartaches make you realize...
That I was always in front of you..."

{ The Vamps~Wake up}


***


La mattina seguente mi preparai per incontrare Maisie e Christy in centro dato che dovevamo ancora definire gli ultimi dettagli riguardanti il party.

Indossai una vecchia T-shirt dei Linkin Park con degli skinny neri ed uscii in fretta.

Aspettai pazientemente fuori dal locale per circa quindici minuti.

Vidi subito Christy correre nella mia direzione.
La salutai con un abbraccio e iniziammo a dialogare del più e del meno.

Maisie si fece viva solo dieci minuti dopo con una faccia imbarazzata e i capelli arruffati.

«Non dirlo. Ti sei svegliata solo adesso?» domandai cercando di non riderle davanti.

Lei annuii mentre Christy nascose un risolino con un colpo di tosse.

La conversazione continuò all'interno del bar con tre fette enormi di red velvet cake e una caraffa di limonata.

«Potremmo fare la festa a tema! Che ne dite di qualcosa come...i colori oppure coppie famose o cose simili.» esclamò entusiasta Christy.

«Non sarebbe male.» affermò Maisie con un cenno del capo.

Alla fine decidemmo l'argomento: personaggi delle serie TV.

Ed io avevo già in mente qualcosa!

Insieme andammo a casa di Maisie per preparare dei volantini che sarebbero serviti a pubblicizzare la nostra festa.

~ Series TV party! ~
Sabato alle ore 20:00 in 14 Klarke street. Porta più amici che puoi!
Il tema come avrai capito sono le SERIE TV!
Per maggiori informazioni chiama questo numero: 470188256. Non mancare!

Dopo averne fatti stampare un centinaio e anche di più rimasi a cena a casa di Maisie insieme a Christy, Amber e Martina, che ci raggiunsero nel tardo pomeriggio.

Avvisai mia madre del fatto che sarei tornata a casa per le nove.

I genitori di Maisie sono stati molto gentili con noi, anche perché sono a favore del party!

Dopo aver chiacchierato un po' nell'enorme giardino sul retro con piscina compresa salutai tutte e mi avviai verso casa.

Sulla strada per casa pensai a Jenn. Non so perché ma ero rimasta davvero delusa dal modo in cui la nostra amicizia si era spezzata.

Ma mi chiesi per la millesima volta perché avesse dovuto farlo.

Qualcuno l'avrà sicuramente costretta.

Lo scoprirò!

Nel continuare il mio imbarazzante monologo interiore non mi accorsi di essermi scontrata con qualcuno.

«Perdonami! Non stavo vedendo dove stessi camminando!» mi scusai in fretta osservando la ragazza davanti a me.

Perbacco! Ma che tempismo!

«Jenn?» domandai guardandola a dir poco sbalordita.

Lei mi squadrò come a dire "che hai fumato?" ma io ignorai quello sguardo.

«Perché l'hai fatto?» sbottai per la troppa curiosità.

Lei capì a cosa mi stessi riferendo ed impallidì.

«Jenn io non ci credo che l'hai fatto di tua spontanea volontà. Quindi, per favore, dimmi la verità.» continuai mascherando il leggero tremore nella mia voce.

«Io...no. Ovviamente non l'ho fatto per conto mio. Come avrei potuto? Eri la mia migliore amica.» sussurrò guardando per terra con aria afflitta.

«Per cui?» tentai con incertezza.

«Ashley. È stata lei. Ma non dirle che ti ho parlato. Mi ha già fatto passare troppi guai.» ammise finalmente lei con il viso pallido.

Lo sapevo!

«Sta tranquilla. Le tue parole sono al sicuro qui.» risposi cercando di tranquillizzarla.

Lei annuì e io trovai l'occasione adatta per parlarle della festa.

«Spiegherò agli altri che tu non centri nulla con tutto ciò. Ormai sappiamo di che pasta è fatta Ashley e non sarebbe stata una novità questa.» affermai decisa.
Lei mi abbracciò e poi mi disse «Sai non credevo che mi avresti mai più parlato. Grazie.» e tornò sui suoi passi.

Sorrisi per quella chiacchierata ma soprattutto per aver fatto pace con Jenn.

Ora, Ashley, la pagherai cara per questo...

La ragazza che leggeva i libri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora