Cap.11

357 18 1
                                    

Arriviamo in poco tempo a casa,Ben aveva detto che oggi e domani non sarebbe stato a casa a causa di un discorso del fatto di voler diventare un musicista di successo. Appena varchiamo la soglia di casa scendo dalle spalle di Fede cominciando ad avvicinarmi ai fornelli,erano pur sempre le 12 e io avevo fame,e di sicuro anche lui.

Fede:"che stai facendo?!"dice togliendomi dalle mani una pentola piena di acqua,la prese con così tanta rabbia che finì col cadere a terra e a bagnare tutto il pavimento della cucina.

Io:"idiota guarda cosa hai combinato! Vai a prendere il mocio io intanto tento di bloccarla."dico per poi prendere un paio di tovaglioli e a cominciare a prendere quella pochissima acqua che riuscivo a raccogliere con quel insulso pezzo di carta.

Senza batter ciglia mi trovai presa in braccio di nuovo per poi essere portata nella mia stanza dove mi lasciò sola mentre lui si stava dirigendo in cucina a sistemare il guaio che aveva appena combinato. Uscì dalla stanza appoggiandomi allo stipite della porta guardandolo con uno sguardo arrogante.

Io:"se lo facevo io ti dispiaceva?" chiesi guardandolo lavorare.

Fede:"sì non voglio che tu ti sforzi troppo,vai a sdraiarti e a riposare,ora ti preparo qualcosa che ti farà riprendere le forze."dice senza staccare gli occhi e l'attenzione dal lavoro che stava compiendo. Non ho la febbre perciò perché si deve scomodare?

Io:"non ho la febbre,perciò te ne puoi anche andare." dissi con rabbia

Fede:"io non ti lascerò sola lo stesso,sono preoccupato preoccupato per te." disse tenendomi le spalle dolcemente.

Io:"e da quando mister ti conosco e poi ti porto a letto ignorandomi infine per tutto questo tempo? Eh?....parla!" urlai staccandomi da quelle luride mani. Mi dirigo in bagno per poi chiudermi dentro e cominciare con l'incidermi dei tagli sulle braccia e sui polsi. Sento dei tonfi sulla porta,non m'importa cosa pensa lui,lui...lui non capisce.

Fede:"Anna apri questa maledettissima porta! Non fare nulla di cui ti pentiresti!"

Io:"solo un taglio.
Solo un graffio.
"Cos'è quel segno?"
"Era solo il gatto"
Solo una scusa.
Solo un'altra bugia.
"Cosa sono quei bracciali?"
"Solo moda,perché?"
Solo una lacrima.
Solo un urlo.
"Perché piangevi?"
"Solo un brutto sogno"
Ma non é solo un taglio,
o una lacrima o una bugia.
É sempre "solo un altro",
fino alla morte." Finì il recitare la mia cantilena concludendo il tutto con una taglio più profondo degli altri fatti in precedenza,appena finito di bendare i tagli mi sedetti a gambe incrociate con le spalle alla porta. Silenzio,i tonfi avevano smesso ormai da un pezzo,finalmente mi ha lasciato da sola a crogiolarmi nel mio dolore,come tutti del resto. Un attimo,di chi é questo pianto,dei singhiozzi ormai hanno invaso le mie orecchie,mi fa impazzire,mi ricordano le lacrime sprecate per quel poco di buono di mio fratello a causa del suo abbandono,le lacrime sprecate per quel coglione del fidanzato che mi ero trovato,Giuseppe,non aveva capito e di sicuro non capirà ancora adesso il dolore che provavo a causa della mia solitudine che ormai ardeva nel mio cuore e che ormai lo stava distruggendo poco a poco.

Io:"Smettila"sussurro tappandomi le orecchie,cominciando anche io come se a catena a sfogarmi in un pianto.

Io:"smettila,smettila...smettila!"urlai sentì un silenzio tombale,passarono pochi minuti poi una cantilena,una melodia,questa...questa...questa melodia i-io la conosco...non é possibile! Non può conoscerla sul serio! Aprii violentemente la porta.

Fede pov's
Cominciò ad avvicinarsi con ormai la rabbia così visibile che sembrava ricoperta da un'enorme fuoco intorno la sua figura,indietreggiai mentre lei stava piano piano aumentando la velocità dei suoi passi. Finì col rimanere spalle al muro con il colletto del mio maglione nero tra la sua mano stringendolo così forte da quasi strapparlo.

Anna:"come.fai.a.conoscere.quella.canzone."chiese avvicinando i nostri volti,ormai i nostri respiri si fondevano formando un unico respiro.

Anna:"parla se non ti vuoi ritrovare donna di nome Maria."

Io:"me la cantava sempre mio padre prima di dormire per darci la buonanotte."

Anna:"a chi?"

Io:"a noi due cretina! Sono io tuo fratello! Non lo capisci? La bandana,la canzone,e questo."dissi mostrandole il medaglione che mi aveva regalato prima di separarci.

Anna:"non ci credo...ti ricordi veramente di me fratellone?"

Io:"é ovvio,vieni qui sorellina"la abbracciai ormai era scoppiata,di sicuro non potrà sopportare oggi tutto il peso di queste notizie.

Io:"pensi di farcela?"annuì, si allontanò dalle mie braccia dando un veloce sguardo all'orologio cominciando ad imprecare e a raggiungere il più velocemente possibile.

Anna:"cazzo cazzo cazzo."

Io:"che hai-"arrossì subito alla vista di quella che é mia sorella in biancheria intima.

Anna:"sbrigati spogliati"

Io:"cos? Perché?"

Anna:"genioo,la festa di halloweem"

Io:"ah vero,ma per il costume?"

Anna:"ti vestirai da Jeff The Killer mentre io sarò il tuo dolce coniglietto assassino." la guardai,per qualche secondo,finché una felpa bianca e un paio di jeans dove prima aveva sparso con un pennello della vernice rossa.

Io:"ok,vai in bagno,ti aspetto giù io appena finisco." Dissi uscendo dalla stanza,quando due mani mi trascinarono in bagno facendomi sedere su una sedia con davanti uno specchio enorme davanti.

Io:"non avrai intensione di truccarmi spero."deglutì.

Anna:"se mi vuoi far fare bella figura sta fermo e fatti truccare oppure ti pentirai di essere mio fratello."

Io:"una cosa é vera però,non mi pentirò mai di essere tuo fratello."sorrisi abbracciandola."forza...cominciamo."dissi ormai sconfitto.

Ti ricordi di me fratellone? | FEDERICO ROSSI | [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora