Capitolo sette

38 3 4
                                    

Margaret e la signora Mariano stavano organizzando le nozze senza chiedere loro alcun parere.

Nei giorni successivi anche Jack aveva provato a protestare, ma vedendo l'assoluta fermezza dei suoi finì per desistere, così come aveva fatto Adele, ed accettare quanto avevano deciso per loro.

Il fatto che l'idea del matrimonio non andasse a genio a nessuno dei due li fece riavvicinare; Jack sembrava più premuroso, presente e per lo meno, per il tempo che trascorreva con lei, aveva accantonato i suoi adorati videogiochi.

L'aveva accompagnata a tutte le ecografie e quando scoprirono di aspettare un maschietto, Adele vide perfino una lacrima scendere dai suoi occhi.

Nel giro di pochi mesi insieme iniziarono a sistemare la dependance. Era piccola ma accogliente. Almeno nella sistemazione delle stanze non ebbero interferenze ad eccezione della camera del piccolo. I genitori di Jack avevano conservato, in soffitta, la vecchia culla e il fasciatoio così pensarono di disimballarli e regalarli al loro futuro nipotino, in modo da non dover spendere altri soldi.

Il fatidico giorno si stava per avvicinare e con il pancione che cresceva Adele era costretta a fare continui ritocchi all'abito che aveva scelto. Era semplice, bianco con un nastro che terminava in un piccolo fiocco color carta da zucchero.

Nonostante le sue riserve iniziali, cominciava a farsi coinvolgere dall'euforia pre-matrimoniale. In fondo aveva sempre sognato di sposarsi, camminare lungo la navata della chiesa accompagnata dal suo papà verso il padre dei suoi figli.

Avevano deciso di fare una cerimonia semplice, con i parenti più stretti e pochi amici, celebrata rigorosamente dal prete che aveva sposato i suoi futuri suoceri. Janet sarebbe stata la sua damigella d'onore, avrebbero pranzato in un ristorantino in collina con vista sul mare e sarebbero tornati a casa finita la festa, perché Adele non poteva stancarsi troppo.

Margaret era su di giri, aveva insistito che lei e Jack si confessassero solo due giorni prima del matrimonio, "in due giorni non penso potrete commettere chissà quanti peccati".

Nell'ultima settimana aveva pulito casa da cima a fondo almeno due volte al giorno.

Da quando avevano ritirato il vestito dalla sarta Adele lo aveva appeso, ancora chiuso nel porta abiti, su un'anta dell'armadio. Ogni tanto apriva un po' la lampo per dare una sbirciatina. Si scoprì, con sorpresa, ansiosa di andare all'altare.

La sera prima del grande giorno Margaret aveva mandato Adele a letto presto " Dovremmo pur fare qualche foto e se non sarai riposata bene ti verranno le occhiaie e non vorrai apparire stanca nelle foto", le aveva ripetuto fino allo sfinimento durante tutto il giorno. Così alle nove fu spedita in camera.

Mentre era distesa spostando lo sguardo dal soffitto all'abito, fantasticando sull'indomani, sentì vibrare il cellulare.

JACK

"SONO FUORI DALLA FINESTRA

APRI"

Adele si alzò e sbirciò dalla finestra.

«Che stai facendo? Se ti vede mia madre è capace di cavarti gli occhi. Lo sai che porta sfortuna vedere la sposa prima delle nozze?»

«Spostati, voglio parlare.»

Adele lo fece entrare e si sedettero insieme sul letto. Jack le accarezzò la pancia teneramente guardandola negli occhi.

«Sei sicura di quello che stai per fare?»

«Penso che sia un po' tardi per avere dei ripensamenti. Non credi?»

«Non fino a domani.» Iniziò a tamburellare lievemente con le dita sul suo pancione.

Il Meglio di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora