Capitolo nove

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I mesi passavano e Noah cresceva, ormai era un bambino paffutello, allegro e pieno di riccioli neri che gli saltellavano in fronte; ciò che, invece, sembrava regredire era l'amore e l'impegno di Jack.

Era tornato l'insicuro e capriccioso ragazzino di un tempo, le attenzioni e le premure che aveva avuto per la sua nuova famiglia nei giorni successivi al loro rientro dall'ospedale, avevano lasciato il posto a frasi scontrose, musi lunghi e silenzi assordanti.

Adele aveva creduto davvero che fosse cresciuto in fretta, come aveva fatto lei, che fosse pronto a quella vita da padre di famiglia. Inizialmente era sempre presente, a volte tornava a casa dal lavoro con un mazzo di fiori per lei e qualche giochino per Noah.

Passava tutto il suo tempo libero con loro e dopo il lavoro si stendeva sul tappeto con suo figlio e giocava con lui finché sfinito e sereno crollava addormentato.

Ogni giorno Adele si svegliava ringraziando Dio per avere la sua famiglia. Era riuscita a terminare gli studi classici nonostante Noah fosse davvero piccolo. L'aiuto di sua madre e della sua migliore amica furono fondamentali.

Jay era sempre stata più che una sorella per lei, le era stata accanto quando era talmente stanca, per via delle notti insonni, da addormentarsi con i gomiti appoggiati sul tavolo, si era offerta di tenere suo figlio, quando doveva studiare per gli esami e l'aveva sostenuta in ogni momento da lei aveva preso la forza per andare avanti, sopratutto quando pensava di non farcela.

Le aveva perfino preparato un a festa a sorpresa per il diploma.

Qualche giorno dopo la fine degli esami, si era presentata a casa sua senza preavviso e l'aveva bendata. Noah, che ormai era un piccolo ometto, rideva a crepapelle vedendo sua madre arrancare verso il portone di casa; le girava intorno facendole il solletico, aiutando Jay a confonderla per non farle capire cosa stesse succedendo.

La portarono a casa dei suoi genitori, che avrebbero tenuto Noah per tutta la notte, lieti di farle vivere un'ultima serata da ragazzina.

Jay aveva pensato a tutto, aveva prenotato un enorme salone e il catering per cibo e bevande, poi, aveva invitato letteralmente tutto il liceo.

Non le aveva mai tolto la benda dagli occhi, nemmeno mentre la vestiva. Si recarono verso il salone senza farla sbirciare nemmeno una volta, solo dopo averla messa al centro della sala, in mezzo a centinaia di ragazzi che in silenzio attendevano di fare festa, le permise di toglierla.

L'accolsero con festoni e coriandoli, urlavano tutti il suo nome e Adele non riuscì a trattenere le lacrime.

Abbraccio Janet così forte e così a lungo che quasi perse la sensibilità alle braccia.

Durante la serata non fece altro che ringraziare tutti quelli che avevano partecipato, contribuendo a rendere quel giorno indimenticabile.

Unica nota stonata, fu che non c'era traccia di Jack. Quando chiese all'amica dove fosse suo marito, fece spallucce glissando sull'argomento.

Decisa a capire, continuò a chiederglielo per il resto della serata, fino a quando, minacciando di andarsene per cercarlo, le rivelò che si era categoricamente rifiutato di partecipare.

Era basita e non capiva perché suo marito avesse deciso di sua spontanea volontà di non partecipare ad un altro avvenimento importante della sua vita; ma Jay la rassicurò dicendole che probabilmente non aveva voluto partecipare perché non conosceva nessuno e quindi si sarebbe sentito a disagio.

Prese per vero ciò che le aveva detto l'amica, non tanto perché ci credeva, piuttosto perché voleva vivere a pieno quella serata, avrebbe chiesto direttamente a lui, l'indomani, le reali motivazioni.

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