In quel momento urlai talmente forte che i loro strumenti andarono in tilt, a quanto capii consumai tutta la loro energia.
"Si aiutatemi vi prego" queste le mie uniche parole.
Timothy capì che stavo cercando di comunicare allora prese il suo registratore cambiò le sue pile e mi chiese di ripetere ciò che avevo detto ed io lo feci senza esitare.
"Ragazzi ho registrato qualcosa", dopo di che riascoltò la registrazione, "aiuto? Ragazzi ha chiesto aiuto!", urlò a squarciagola.
"Ci serve una tavola" disse una ragazza del gruppo.
Il ragazzo esitò aveva paura che usando quel metodo di cui parlavano avrebbe attirato qualcosa di brutto.
"Kate io e i miei amici vorremmo utilizzare una tavola ouija per comunicare con te, poi ti spiegherò in seguito di cosa si tratta, dovrai solo fare una cosa per noi, tenere lontano gli intrusi mentre la utilizziamo,puoi riuscirci?" Mi chiese Timothy..
Con tutta la mia energia, appoggiai la mia mano sulla sua spalla e lui capì subito che lo avrei protetto.
" Ti ringrazio Kate, mi servono un paio di giorni per organizzare tutto, al più presto tornerò da te e finalmente potremmo comunicare davvero".
Mentre parlava,senza volerlo il suo sguardo era proprio davanti il mio, più lo guardavo negli occhi e più pensavo che se fossi stata in vita lo avrei voluto al mio fianco,non avevo mai incontrato qualcuno così gentile con me, e per questo lo avrei difeso da chiunque a costo di perdere anche la mia anima.
Lo fissai per qualche secondo accarezzai il suo volto e mi allontanai.
Tutto il gruppo rimase ancora un po' parlavano di come agire, di come capire che io fossi realmente uno spirito buono o se magari li avrei perseguitati per sempre.
Non ero arrabbiata per quello che dicevano anzi li capivo, fidarsi di qualcuno che non puoi vedere e sentire e proprio difficile.
Dopo qualche minuto di discussione Timothy si alzò, "qualcosa mi dice che possiamo fidarci, lo sento ragazzi, vi prego fidatevi di me", a quelle parole tutti sorrisero e si diedero il cinque, poi cominciarono a smontare la loro attrezzatura.
"A presto Kate", mi salutarono e andarono via.
Continuai a guardarli dalla finestra, e provai nostalgia, non sapevo di preciso quando li avrei rivisti, sapevo solo che già mi mancavano, stavo cominciando davvero ad affezionarmi, in più non vedevo l'ora di scoprire cosa fosse questa famosa tavola ouija.
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BIOGRAFIA DI UN FANTASMA
Paranormaluna bambina strappata alla sua storia, diventata donna in un manicomio che neanche ricordava, morta lì da sola in una barella . Cercherà di ripercorrere tutta la sua vita..ma chi l'aiuterà a ricordare?